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Europa: spettatori in calo dell’1,8% e digitalizzazione all’84%, con disomogeneità tra strutture e Paesi

Secondo MEDIA Salles perdono pubblico nel 2013 i principali mercati dell’Europa Occidentale come GB, Francia e Germania. In controtendenza l’Italia (+6%) ma anche la Russia, che diventa il secondo Paese per numero di spettatori dopo quello francese. Ancora 6 mila gli schermi da digitalizzare nel Continente in attesa della definitiva dismessa della pellicola.

Nel corso del 2013, le sale cinematografiche europee hanno staccato 1,158 miliardi di biglietti, vale a dire l’1,8% in meno in confronto agli 1,179 miliardi dell’anno precedente. Il bilancio però risulta in perdita solo per i Paesi dell’area occidentale, che sono passati da 881 a 840 milioni  di spettatori, con un calo ben più alto di quello della media del Continente e pari a 4,6 punti percentuali. Gli Stati dell’Europa Centrale, Orientale e del Bacino Mediterraneo hanno invece realizzato 317 milioni di presenze contro le 298 del 2012, segnando dunque un incremento del 6,6%. A tirare le somme del settore cinematografico nel Vecchio Continente sono i dati Media Salles, in cui si evidenziano anche le differenze presenti tra i diversi mercati nazionali.

 Presenze Europa Occidentale Media Salles

Per quanto riguarda i Paesi UE, una contrazione piuttosto rilevante ha riguardato il Regno Unito, sceso a 165 milioni e mezzo di spettatori (-4%), la Germania (129 milioni, -4,5%) e la Francia, che per la prima volta dal 2009 scende sotto la soglia dei 200 milioni di biglietti, fermandosi a 192 milioni e perdendo così il 5,3% rispetto al 2012. Come previsto anche in conseguenza della congiuntura negativa, dei tagli pubblici al settore e dell’impennata dell’IVA, la Spagna presenta di sicuro una delle situazioni più critiche, con un -15% e una soglia di pubblico che non supera gli 80 milioni, pari cioè a quella degli anni ‘90. Fortemente in negativo anche Grecia (-12%), Austria (-10,6%), Svezia (-9,7%), e Portogallo (-9,4%). In controtendenza dunque l’Italia, come hanno già rilevato i dati annuali di Cinetel, con un aumento del 6% e oltre 100 milioni di biglietti venduti. Da notare come il costo medio del titolo di ingresso, nel nostro Paese, sia tra i più bassi dell’area occidentale: si parla infatti di 6 euro contro  i 6,5 della Francia, i 6,6 del Regno Unito e i 7,9 della Germania.

Prezzo medio biglietto 2013 Media Salles

Nell’Europa Centro-Orientale e del Bacino del Mediterraneo i cali maggiori hanno riguardato Cipro (-20%), Slovenia (-16,1%), Serbia (-9,3%), Malta (-7%), Polonia (-5,6%) e Croazia (-3,5%). Crescono invece le Repubbliche Baltiche, la Bulgaria ma soprattutto Romania, Turchia e Russia. La prima, in particolare, presenta un mercato ancora limitato ma in costante espansione, passato dai 2,8 milioni di spettatori del 2006 ai 9,5 milioni attuali. Grazie a un incremento del 14,7% il pubblico turco ha raggiunto il mezzo milione, mentre con oltre 174 milioni di biglietti la Russia ha superato il Regno Unito diventando il secondo mercato europeo per numero di presenze dopo la Francia.

 

Incassi Europa Occidentale Media Salles

Passando agli incassi, i primi tre territori rimangono quello inglese, con 1,29 miliardi di euro, quello francese (1,25 miliardi) e quello tedesco (1,01 miliardi). Nel complesso, il valore del mercato cinematografico europeo del 2013 è stato di 7,7 miliardi di euro, di cui l’81% realizzato all’interno della UE. Il prodotto locale ha preformato meglio in Francia, dove la quota dei film nazionali è del 33%, seguita però a stretto giro da quella italiana (31%) e danese (30%). Ancora meglio la Turchia, dove la fetta di mercato nazionale superato il 46%.

quote_nazionali 2013 Media Salles

La digitalizzazione rimane un processo a più velocità. Se l’84% degli schermi europei è ormai convertito alla nuova tecnologia, sono principalmente i grandi circuiti ad aver completato il passaggio. A fronte di 30.402 sale attrezzate, ne rimangono circa 6 mila non ancora pronte per affrontare l’abbandono della pellicola, collocate per lo più all’interno delle strutture tradizionali. A livello mondiale, la digitalizzazione è all’87%, mentre negli USA si parla di ben il 93%. Tra i mercati principali del Vecchio Continente, Francia e Regno Unito possono considerare completata la transizione mentre in Germania si sono adeguati il 90% degli schermi, in Russia l’81%, in Italia il 75%  e in Spagna il 65%.

 

Fonte: MEDIA Salles

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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