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La Cina richiude i cinema, Hollywood slitta ancora, l’Italia valuta nuove strade…

La Pandemia da Coronavirus scuote il cinema mondiale, tra uscite ritardate/annullate, cinema chiusi e l’incertezza della ripresa…

Ci eravamo lasciati dieci giorni fa con l’esplosione della Pandemia da Covid-19 a livello globale, i cinema americani che si preparavano alla chiusura totale (cosa poi avvenuta venerdì 20 marzo, quando Disney, Universal e Warner Bros. hanno confermato che avrebbero sospeso i loro report del botteghino fino a nuovo avviso e altri studi importanti che avrebbero seguito l’esempio), una prima lista di release slittate o annullate, cinema di tutta Europa chiusi fino a data da destinarsi (dopo Italia anche Francia, Spagna, Germania, Olanda e infine regno Unito hanno fatto la serrata) e la Cina pronta ad una parziale riapertura. E oggi a che punto siamo ?

In questi giorni, la situazione mondiale è peggiorata ulteriormente, oltre 607mila i contagiati (dato a ieri, venerdì 27 marzo 2020) da coronavirus, con gli USA in una settimana balzati al comando di questa triste classifica (104.256 i contagi a ieri), seguita dall’Italia (86.498 contagiati e 9.134 morti), Cina (81.394 casi) e Spagna (65.719 casi).

Con questi numeri anche Warner Bros. (l’ultima delle major rimasta sul campo) ha rilasciato importanti annunci su due dei titoli più attesi previsti in uscita nei prossimi mesi: Wonder Woman 1984 passerà dalla prevista apertura del 5 giugno al 14 agosto (nei giorni scorsi molti i rumor che davano l’atteso cinecomic della DC comics in uscita direttamente in VOD – dopo che Universal ha aperto la pista con l’uscita direttamente in VOD il prossimo 10 aprile del film animato Trolls World Tour – operazione per ora annullata); Christopher Nolan’s Tenet rimarrà per la data prevista del 17 luglio per il momento. Sebbene non vi sia alcuna garanzia al momento che per quella data ci sia un recupero globale della situazione di emergenza, può questo essere un segnale di fiducia da parte dello studio che la pellicola possa essere uno dei primissimi film a riportare a braccetto gli spettatori nei teatri.

Warner Bors. ha anche annunciato che sta ritardando l’uscita dell’adattamento di Jon M. Chu del musical di Lin-Manuel Miranda In the Heights , che avrebbe dovuto debuttare a giugno (a causa dell’incapacità di terminare la post-produzione); il film animato Scoob! originariamente datato per il 15 maggio; anche il nuovo film horror diretto da James Wan, Malignant che avrebbe dovuto aprire il 14 agosto, è stato rimandato. Non sono state annunciate nuove date di uscita per il trio di questi film. Warner Bros. non ha escluso che utilizzerà in seguito il suo servizio di streaming SVOD HBO Max per altri titoli (vedi ad esempio il rilascio molto anticipato del cinecomic Birds of Prey)

Qui di seguito, un parziale elenco dei titoli annullati/ritardati :

  • My Spy  (originariamente datato 13 marzo, ora in uscita dal 17 aprile)
  • A Quiet Place Part II  (originariamente datato 20 marzo, ancora senza data)
  • Mulan  (originariamente datato 27 marzo, ancora senza data)
  • The Lovebirds  (originariamente datato 3 aprile, non è più prevista una versione teatrale, la pellicola uscirà su Netflix)
  • New Mutants  (originariamente datato 3 aprile, ancora senza data)
  • Peter Rabbit 2  (originariamente datato 3 aprile, ora in uscita dal 7 agosto)
  • No Time to Die  (originariamente datato 10 aprile, ora in uscita il 25 novembre)
  • Antlers  (originariamente datato 17 aprile, ancora senza data)
  • Blue Story  (originariamente datato 17 aprile, ancora senza data)
  • Troll: World Tour  (originariamente datato 17 aprile, ora in uscita dal 10 aprile in VOD)
  • Antebellum  (originariamente datato 24 aprile, ancora senza data)
  • Black Widow  (originariamente datato 1 maggio, ancora senza data)
  • Scoob (originariamente datato 15 maggio, ancora senza data)
  • Spiral: from the Book of the Saw (originariamente datato 15 maggio, ancora senza data)
  • The Woman in the Window  (originariamente datato 15 maggio, ancora senza data)
  • F9  (originariamente datato 22 maggio, ora in uscita il 2 aprile 2021)
  • Wonder Woman 1984 (originariamente datata 5 giugno, ora in uscita il 14 agosto)
  • In the Heights (originariamente datato 26 giugno, ancora senza data)
  • Minions: The Rise of Gru  (originariamente datato 3 luglio, ancora senza data)
  • Maligno (originariamente datato 14 agosto, ora non impostato)

Poi ci sono delle release previste più avanti, che in base a come proseguirà lo stato di emergenza (ad oggi, specie dalla tragedia che sta colpendo il nostro paese, è davvero difficile pur essendo ottimisti pensare ad una regolare ripresa del mercato entro l’estate) dovranno rivedere la loro calendarizzazione, su tutti segnalo: Artemis Fowl (29 maggio), Soul (19 giugno), Top Gun: Maverick (24 giugno), Ghostbusters: Afterlife (10 luglio), Tenet (17 luglio), Jungle Cruise (24 luglio).

Disneyland e Walt Disney World rimarranno chiusi a tempo indeterminato. I parchi a tema della California e della Florida avrebbero dovuto riaprire mercoledì prossimo, ma rimarranno chiusi fino a nuovo avviso a causa della pandemia di coronavirus, lo ha annunciato ieri la Walt Disney Co.  Stessa sorte per gli Universal Studios.

La disperazione ha spinto gli studi a ridurre la finestra teatrale di 90 giorni, una scelta sacrosanta, una mossa che alcuni avevano contemplato da più di un decennio. Tanto che l’emergenza da Covid-19 amplierà il divario tra coloro che sono già da tempo avanti su questa transazione al digitale rispetto a coloro che portavano avanti vecchi modelli di business. Allo stesso tempo, i nuovi servizi di streaming video stanno attirando ingenti investimenti e, sebbene nessuna azienda voglia essere percepita come utile del disastro (i film estremamente costosi vengono distribuiti nei cinema di tutto il mondo per un motivo, perché è l’unico modo per recuperare quei soldi), l’utilizzo dello streaming è notevolmente aumentato del 60% durante la crisi, secondo Nielsen. La domanda di Internet è già così alta in Europa che i funzionari del governo hanno chiesto a Netflix, Amazon, Apple e Disney (lo scorso 24 marzo ha debuttato nel Vecchio Continente – esclusa la Francia – la piattaforma Disney Plus) di ridurre la qualità video dei loro flussi per ridurre l’onere sulle reti del continente. Si tratta però di una scelta a breve periodo, una volta che la pandemia sarà conclusa e le persone torneranno alle loro occupazioni si dovrà fare la conta dei danni economici e gli spettatori dovranno decidere come meglio spendere i pochi soldi rimasti e decidere cosa veramente sia essenziale.  “La gente vorrà ancora andare ad eventi, giochi, concerti, film ?” La risposta è SI, se avrà la certezza di poter tornare in ambienti sicuri.

La Cina puntava a riaprire i cinema entro la fine del mese, ma ieri è arrivato un nuovo stop. Dopo oltre 3 mesi di stop e perdite finanziare per oltre 2 miliardi di dollari, poche ore dopo che le autorità municipali di Shanghai avevano dato il via libera a più di 200 cinema per riaprire sabato, venerdì le autorità cinesi a livello nazionale hanno ordinato di chiudere nuovamente tutti i teatri in tutto il paese a causa delle preoccupazioni sui continui rischi del coronavirus. Circa 500 teatri in tutta la Cina hanno tentato di riaprire nell’ultima settimana, ma hanno visto scarsi benefici finanziari in tal senso, con proiezioni in media di una persona al giorno e un incasso al botteghino nazionale giornaliero in poche migliaia di dollari. Questi esercenti avevano riaperto le porte solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione diretta dai loro enti governativi locali, che hanno verificato si seguissero procedure sanitarie obbligatorie. Ma ora, l’ufficio cinematografico nazionale cinese ha ordinato loro di chiudere tutti di nuovo, senza dire esattamente perché o quando potrebbero sperare di riaprire. Alcuni ritengono che l’improvvisa inversione della politica possa essere correlata al fatto che un nuovo paziente è stato diagnosticato ieri con coronavirus, tramite trasmissione localizzata anziché esposizione a casi da rientro dall’estero, nella provincia di Zhejiang, che confina con la super popolosa provincia di Shanghai e Jiangsu.

Proprio mentre l’ufficio cinematografico nazionale stava ordinando la chiusura dei cinema, il canale televisivo statale cinese CCTV6 ha annunciato venerdì che avrebbe iniziato a trasmettere in streaming tutti e tre i film del “Il Signore degli anelli” a partire da lunedì. La trilogia era attesa da molto tempo tra i titoli selezionati dal distributore statale China Film Group per rilanciare il settore, insieme ai successi di Hollywood precedentemente confermati “Harry Potter e la pietra filosofale”, “Avatar”, tutti e i quattro film del franchising di “Avengers”. Il fatto che la trilogia sarà ora rilasciata online anziché trattenuta per la futura uscita teatrale è un’ulteriore indicazione che questo arresto potrebbe continuare ancora per un po ‘di tempo.

E l’Italia ? il nostro mercato è fermo all’ 8 marzo con un’incasso ad “oggi” di soli 148 milioni di euro, se lo stop continuerà fino a tutto Maggio, le perdite ammonterebbero (quanto ad incassi, senza considerare quindi, tutto ciò che ruota attorno alla filiera cinematografica, in questo caso il danno è incalcolabile al momento e si fa più grande più tempo passerà alla riapertura, ndr.) a circa 160 milioni di euro. In questi ultimi giorni sono state rilasciate alla stampa diverse dichiarazioni da parte dei principali protagonisti dell’industria cinematografica del nostro paese. Tra i primi a rilasciare un’intervista è stato l’amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco alla rivista Italia, Oggi: “Tutti i nostri film con potenzialità commerciale andranno prima in sala” la posizione della società è quella di “aspettare il ritorno alla normalità, anche a tutela degli esercenti”. Scartata, dunque, l’opzione di “saltare le finestre” e uscire direttamente sulle piattaforme streaming, a parte, forse, per 1-2 titoli minori, “ma solo se la situazione di stop si dovesse prolungare”. In quei pochissimi casi, Del Brocco sarebbe propenso a portare i film su RaiPlay a titolo gratuito. Durante i primi giorni dell’emergenza 01 Distribution aveva in sala “Gli Anni più Belli” di Muccino (arrivato a circa metà sfruttamento) e “Volevo Nascondermi” con Germano (appena 4 giorni di release), l’dea ovviamente è quella di riportarli in sala ad emergenza finita. Del Brocco ha parlato anche di una proposta fatta a Medusa “di accorciare la finestra di 105 giorni dall’uscita in sala al passaggio su piattaforme, ma a condizione di trovare un’intesa anche con gli esercenti”.

Sempre di Italia, Oggi è la dichiarazione del Vicepresidente e amministratore delegato di Medusa, Giampaolo Letta: “Medusa, tra marzo e aprile, aveva in uscita due titoli, Cambio tutto e È per il tuo bene, che slitteremo presumibilmente a settembre. L’intento è comunque di portarli in sala”. Per Letta la priorità di oggi è l’emergenza, ma nell’intervista ha voluto sottolineare quanto importante sarà in futuro ri-organizzare la filiera distributiva di una pellicola; per quanto riguarda la possibilità di distribuire i propri titoli in streaming, Letta ha spiegato che, come Medusa, è stato richiesto, in deroga alla normative, “di poter distribuire sulle piattaforme tutti i film già usciti in sala nelle tre settimane precedenti allo stop e che magari non torneranno in sala. Nel nostro caso, ad esempio, La mia banda suona il pop e Odio l’estate“.  Con la possibilità di dare una parte dei ricavi anche agli esercenti.

Per Vision Distribution la sala cinematografica resta centrale e questa certezza non verrà mai meno”. Sono queste le parole di Massimiliano Orfei, Coo di Vision Distribution, rilasciate in esclusiva a e-duesse. Orfei ha sottolineato quanto il momento di straordinaria situazione di emergenza renda necessario salvaguardare anche gli investimenti fatti nella produzione e nel lancio di film che sarebbero dovuti uscire in sala proprio in questo periodo, per questo si pensa di far uscire sulle piattaforme transazionali alcuni di questi titoli. Questa operazione vedrebbe comunque la possibilità di creare meccanismi di partecipazione agli utili anche da parte degli esercenti (costretti alla chiusura per decreto ministeriale). “Ci tengo a sottolineare che si tratterebbe di uno sfruttamento limitato a questa situazione eccezionale di emergenza, in attesa che il mercato riparta a pieno regime”.

Tra i titoli italiani che hanno saltato/salteranno (o slitteranno) l’uscita cinematografica nelle scorse settimane (e quelle a venire) abbiamo: “Si Vive una sola Volta” di Verdone, “Tre Piani” di Nanni Moretti, “Ritorno al Crimine” con Giallini/Gassmann/Leo/Tognazzi, “Gli Infedeli” con Mastrandrea/Scamarcio, “Tornare” della Comencini, “Sette Ore per farti innamorare” con Morelli, “Favolacce” dei Fratelli D’Innocenzo, Quando di Walter Veltroni con Claudio Bisio, l’atteso Supereroi di Paolo Genovese, Freaks Out di Gabriele Mainetti, e Diabolik di Manetti Bros. (riprese in corso).

La frase di lancio del film “Favolacce” è quanto mai evocativa del momento che stiamo attraversando: “C’era una volta un Sogno che oggi non c’è più”. Speriamo di spezzare questo incubo che sta portando via così tante vite umane, a loro oggi va il nostro pensiero e alle loro famiglie il nostro affetto e abbraccio più grande.

Fonte dei dati/interviste: e-duesse , The Hollywood Reporter, Variety, Italia Oggi.

Fulvio Bennati
Da sempre appassionato di cinema, da oltre un decennio gestisce il blog "Box Office Benful"
https://it-it.facebook.com/BoxOfficeBenful/

One thought on “La Cina richiude i cinema, Hollywood slitta ancora, l’Italia valuta nuove strade…

  1. Ti ringrazio Fulvio per le tue preziose informazioni che ci raccontano quello che accade anche al di fuori del nostro paese.
    Grazie infinite e complimenti davvero!

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