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Hulu, è ancora scontro tra Disney e News Corp: portale gratuito o di streaming ad abbonamento?

Tornano a circolare le voci di una possibile vendita del servizio on demand, ancora diviso tra la doppia natura di hub sponsorizzato tramite la pubblicità e quella di servizio SVOD in competizione con Netflix e Amazon.

È passato poco più di un anno da quando Hulu, il portale VOD di proprietà di Disney, News Corp e Comcast, è stato ritirato dal mercato per la mancanza di un’offerta d’acquisto adeguata. Ora, però, il futuro del sito sembra farsi ancora una volta incerto, dal momento che le sue controllanti sarebbero tornate a valutare potenziali compratori a causa della difficoltà di stabilire di comune accordo lo sviluppo del servizio, destinazione fondamentale sul web per molte serie tv e programmi di punta delle emittenti televisive che a quegli stessi conglomerati fanno capo.

Secondo indiscrezioni, a dividere i due principali player in gioco, cioè la società di Murdoch e Disney (per motivi di antitrust, Comcast partecipa alla proprietà ma non alle decisioni operative), sarebbe ancora la questione della gratuità o meno dell’offerta del portale. La seconda compagnia, in particolare, resterebbe a favore del modello originale del sito, un hub di contenuti televisivi sponsorizzati solo dalla pubblicità, mentre News Corp preferirebbe seguire la strada del subscription video on demand segnata da Hulu Plus, servizio ad abbonamento in competizione con grandi concorrenti del settore quali Netflix e Amazon.

Il risultato, stando a quanto riportato da Reuters, sarebbe una trattativa in corso tra i due colossi mediatici per acquistare per intero l’uno la partecipazione dell’altro, ma la situazione sarebbe ancora “fluida” e aperta all’entrata in gioco di un investitore terzo. Tra i nomi circolanti sugli organi di informazione, tornano quello di Yahoo (già considerato compratore papabile al momento della prima IPO, due anni fa) e Amazon, mentre fa la propria comparsa quello di Ross Levinsohn, già coinvolto nella prima ipotesi di cessione e ora impiegato presso il gestore di fondi Guggenheim Partners (che possiede, tra gli altri asset, The Hollywood Reporter).

Per ora, l’unica cosa certa è che rispetto al primo tentativo di sbarco sul mercato, le acque a Hulu hanno cominciato a muoversi, sia con la recente uscita dagli azionisti del Providence Equity Partners, sia con le dimissioni del CEO di lungo corso Jason Kilar. Sembra tuttavia difficile che la situazione del portale subisca qualche significativa evoluzione, almeno finché i due principali partner non troveranno un accordo in merito al modello da far seguire al servizio: in caso contrario, i potenziali acquirenti potrebbero trovarsi di nuovo difronte a una scatola vuota, cioè a un sito con diritti sui contenuti tutti da rinegoziare, con il rischio di pervenire un’altra volta a un nulla di fatto, come nel caso del lancio della prima IPO.

 

Fonte: AllThingsD, Reuters

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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