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Spotify: altro temibile concorrente nello SVOD?

Il servizio starebbe cercando nuovi partner finanziari per estendersi dallo streaming di musica a quello video, con particolare riferimento ai contenuti originali e autoprodotti, sul modello di Netflix e HBO.

Finalmente sbarcato anche in Italia, Spotify si è già distinto nel settore della musica per aver diffuso un modello misto di offerta legale online. Un modello che a un servizio free, sostenuto tramite la pubblicità, unisce la possibilità di sottoscrivere abbonamenti a  costi molto contenuti, sia per liberarsi del fastidio delle sponsorizzazioni sia per ottenere maggiore flessibilità in termini di dispositivi e canali attraverso cui fruire dei brani presenti sul portale. Una combinazione ancora in fase di rodaggio in altri ambiti come quello del video on demand, dove ad esempio un sito come Hulu non ha ancora trovato un equilibrio tra l’offerta free e quella a sottoscrizione. Il paradigma di  Spotify potrebbe però presto estendersi al campo dell’audiovisivo, se saranno confermate le indiscrezioni secondo cui il servizio starebbe per lanciarsi nel campo dello SVOD (subscription video on demand), sfidando in maniera diretta i maggiori player del settore quali Netflix o l’emittente televisiva HBO.

 

La notizia è trapelata per l’esattezza dal Business Insider, cui fonti a conoscenza dei piani della compagnia avrebbero confermato l’intenzione di quest’ultima di espandersi attraverso un servizio di streaming video ad abbonamento, con l’obiettivo di offrire anche quei contenuti originali autoprodotti che si stanno ormai affermando come il principale terreno di competizione tra operatori del settore. A tal fine Spotify sarebbe in cerca di nuovi partner e nuovi investimenti, dopo l’iniezione di capitale che l’anno scorso ha portato il valore della società a 3 miliardi di dollari.

Secondo l’analisi di Business Insider, la mossa sarebbe da considerare come un tentativo di rilancio dopo i problemi incontrati dal servizio nella contrattazione con le etichette musicali. L’idea alla base dell’espansione di Spotify, infatti, era quella di guadagnare progressivamente tanta importanza da aumentare anche il proprio potere contrattuale nei confronti delle grandi case discografiche. Lo scatto non sarebbe però avvenuto, così come non è avvenuto tra Netflix e le major hollywoodiane. Così come il portale di SVOD ha cominciato a puntare su serie tv autofinanziate, così cercare di introdursi in questa nuova arena potrebbe essere per Spotify l’occasione di guadagnare indipendenza rispetto ai colossi dell’entertainment. Un po’ sulla scia della strada spinata a livello televisivo proprio da HBO, noto pioniere nel campo dei serial di successo prodotti direttamente dalle loro emittenti, in opposizione a film e contenuti di cui altri soggetti detengono i diritti e su cui spesso vige la concorrenza di altri agguerriti canali.

Spotify, ad ogni modo, non ha replicato alle indiscrezioni. Bisognerà dunque aspettare per conoscere l’effettività e le caratteristiche specifiche di questo nuovo progetto nel campo dell’on demand.

 

 

Fonte: Business Insider

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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