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Pirateria: l’Italia entra nella “watch list” del Congresso USA dopo Russia e Cina.

Gli Stati Uniti bacchettano il nostro Paese e la Svizzera, criticata anche l’AGCOM per aver lasciato i detentori di copyright senza gli strumenti normativi per far valere i propri diritti. Nell’elenco anche Russia e Cina: nella Repubblica Popolare, i soli software piratati valgono 9 miliardi di dollari.

La nostra industria dell’intrattenimento lo sostiene da tempo, ma ora a confermarlo arriva anche un documento del Congresso degli Stati Uniti d’America, che per la prima volta ha inserito l’Italia nella lista di Paesi in cui la violazione del copyright rischia di oltrepassare il livello di guardia. Ad accompagnarla un’altra new entry, la Svizzera, più altre vecchie conoscenze del fronte antipirateria americano, cioè Russia, Cina e Ucraina.

Nello Stato asiatico, in particolare, si ritiene che la quota di software utilizzati in maniera illecita sia del 77%, per un valore commerciale di 9 miliardi di dollari. Nel contesto cinese, inoltre, la pirateria sarebbe ancora più grave in quanto, unita ai blocchi imposti alle importazioni, nuocerebbe gravemente al pieno sviluppo del mercato (quello legale, si intende). Escono invece dall’elenco dei “cattivi” la Spagna e il Canada, che secondo gli USA avrebbero adottato gli strumenti giusti per progredire nella lotta alla pirateria.

Ecco cosa recita il testo del documento (che vi riportiamo di seguito in integrale in embed) per quanto riguarda il rispetto della proprietà intellettuale in Italia:

“La pirateria in Italia continua a danneggiare sia gli autori italiani che americani. A oggi, non è stato ancora adottato un quadro normativo adeguato ad affrontare il problema, né individuate le autorità  competenti in materia. Il garante italiano delle Comunicazioni (AGCOM) non è stato in grado di approvare le riforme di cui vi è assoluto bisogno per combattere la pirateria, lasciando i proprietari del copyright senza gli strumenti per far rispettare in maniera efficiente ed effettiva i loro diritti. Senza riforme sostanziali, la questione della pirateria continuerà a rimanere irrisolta in Italia, lasciando perdurare anche la concezione diffusa che il download illegale non apporti alcun danno”.

 

Congressional Anti Piracy Caucus 2012 Country Watch List

Fonte: The Wall Street Journal, Scribd.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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