Alla fine, ha vinto Bob Iger. Il voto degli azionisti ha confermato il precedente Consiglio d’amministrazione di Disney e i suoi dodici membri, mentre sono state bocciate le candidature dell’investitore Nelson Peltz e dell’ex dirigente Disney Jay Rasulo, così come quelle (diverse) portate avanti dalla società di investimenti Blackwells.

Dai dati forniti, Peltz avrebbe ricevuto meno del 31% dei voti, mentre Iger, che è presente nel CDA, ha conquistato il 94%. Maria Elena Lagosimo, consigliere di amministrazione che il fronte di Peltz voleva sostituire, ha ottenuto il doppio dei voti di Peltz e cinque volte tanto quelli di Rasulo.

Se il risultato finale è decisamente una vittoria di Iger, il percorso fatto ha sicuramente portato a una perdita di attenzione sui reali problemi dell’azienda (come peraltro notato anche dallo stesso Iger), oltre al fatto che, da vari report, la società ha speso ben 40 milioni di dollari per convincere gli azionisti a confermare il loro supporto (e anche il fronte di Peltz e Blackwell ha tirato fuori molte risorse in questo senso).

In questo senso, va sottolineato come nella sua newsletter David Poland avesse giustamente fatto notare, il giorno prima dell’annuncio dei risultati, che qualsiasi scelta avessero fatto gli azionisti Disney non avrebbe provocato gravi conseguenze. Se infatti Peltz fosse stato eletto, si sarebbe trovato sicuramente in una posizione favorevole per dare voce alle sue idee, ma comunque con altri undici membri del CDA molto compatti e in contrasto con lui, quindi senza possibilità di far passare le sue proposte. Avesse vinto Iger, come effettivamente è successo, questo non avrebbe fatto sparire magicamente i problemi e le questioni importanti da risolvere, che rimangono tali.

E’ interessante notare la reazione in Borsa, con il titolo che è sceso dai 122 dollari di valore iniziale in mattinata a 118 dollari dopo l’annuncio della vittoria del Consiglio di amministrazione sostenuto da Iger. E’ normale pensare che alcuni investitori istituzionali – quelli più vicini a Nelson Peltz – abbiano mostrato in questo modo il loro disappunto per il suo mancato ingresso nel CDA…