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Oppenheimer: i numeri, le sale PLF e il boom nel target 25-49 anni

Tutti i dati del blockbuster di Christopher Nolan che anche in Italia è stato un fenomeno. Molto bene le sale Premium Large Format con la sala Energia di Melzo primo schermo per incasso. I dati di Cinexpert sul pubblico

Oppenheimer ha conquistato anche il pubblico italiano come in tutto il mondo con i suoi 27.673.015 euro al 15 ottobre. Il film è stato proposto da Universal il 23 agosto mentre negli altri mercati era uscito il 20 luglio in concomitanza con Barbie. La strategia si è rivelata vincente perché ha permesso al film di rendere al meglio e, inoltre, i due titoli non si sono tolti spettatori e soprattutto spazio in sala. Oppenheimer, inoltre, ha polverizzato gli incassi dei precedenti film del regista a dimostrazione di un risultato che probabilmente è andato oltre le attese. Citiamo come esempi:

 

Il cavaliere oscuro – Il ritorno: 14.679.535 euro

Interstellar: 10.790.777 euro

Inception: 10.739.054 euro

Il cavaliere oscuro:  9.501.495 euro

Dunkirk: 8.861.534 euro

Batman Begins: 6.861.978 euro

Tenet: 6.770.253 euro

I numeri principali

Nei suoi primi quindici giorni di programmazione, Oppenheimer è andato per dodici volte oltre il milione di box office, di cui due volte oltre i due milioni di euro (nel giorno di apertura il 23 agosto e la domenica 27 agosto). Partendo con un box office di 2.050.228 euro, il film ha avuto quindi un moltiplicatore di 13,6, eccellente per un esordio così dirompente; non si è trattato, quindi, di un film “consumato” velocemente dal pubblico. Dal 23 agosto al 6 settembre, il biopic di Christopher Nolan aveva raggiunto i 19,9 milioni di euro, il 72% del totale. Per fare un paragone con Barbie, nelle prime due settimane di vita in sala dal 20 luglio al 3 agosto, il box office era stato di 22,2 milioni di euro, il 69% del totale. I due blockbuster risultano quindi allineati.

La tenitura è stata molto positiva con i week-end e le settimane che non hanno mai raggiunto flessioni nei risultati oltre il 60%; il calo medio delle week è stato del -45%, quello dei week-end del -35,5%.

Da notare che, dopo partenze molto forti che solitamente fanno presagire drop importanti nel secondo fine settimana e nella seconda settimana, la flessione di Oppenheimer era stata tra il 30 e il 37%. Addirittura il quinto fine settimana riusciva a perdere solo il 18% sul quarto ma bisogna considerare che la domenica precedente, il 17 settembre, era iniziata Cinema in Festa con le tariffe dei biglietti a 3,50 euro.

Il pubblico

Grazie ai dati Cinexpert fornitici da Universal, siamo in grado anche di fare un identikit dello spettatore che ha apprezzato e premiato il biopic sull’inventore della bomba atomica. Una delle riflessioni della viglia, parlando con diversi esercenti, era che il film conquistasse la fanbase degli appassionati dei film di Nolan e che quindi non si sarebbe allargato più di tanto il numero di spettatori. Così non è stato. Il target è stato prevalentemente maschile (55%) rispetto a quello femminile (45%) ma non c’è stata una predominanza netta degli uomini. La fascia di età più numerosa è stata quella tra i 25 e i 49 anni che ha raccolto il 46% degli spettatori, con il 29% rappresentato dal gruppo 25-34 anni. Interessante anche il 26% di over 50, stessa quota anche del target 15-24 anni, a conferma di un film che è riuscito a ingaggiare tutte le fasce di età.

 

Si è trattato soprattutto di spettatori regular (48%) che  per Cinexpert sono coloro che vanno al cinema tra le 5 e le 10 volte all’anno. Forte la presa anche sugli spettatori casual, meno di 5 volte all’anno al cinema, con il 35% di quota mentre ai frequent, oltre 10 volte al cinema, rimane il restante 17%.

Le agenzie e le piazze

Oppenheimer ha funzionato particolarmente bene al Nord, dove ha ottenuto il 55% del suo incasso. Per fare un confronto, Barbie nella stessa area aveva registrato il 53% e Super Mario Bros. il 51%. C’è abbastanza equilibrio tra Centro e Sud, rispettivamente con il 25% e il 20% di quota.

L’agenzia che ha ottenuto il miglior risultato è stata la Lombardia con 6,1 milioni di euro pari al 22% dell’incasso complessivo. Oltre al 10% sono anche il Lazio con 3,9 milioni di euro, il Veneto con 3,4 milioni e l’Emilia Romagna con il 10%. Fanalino di coda rimane la Sardegna con solo 517mila euro totalizzati e una quota del 2%.

La top 20 delle piazze principali ha totalizzato 11,2 milioni di euro, il 40% del box office complessivo. In testa alla classifica troviamo come sempre Roma città con 2,6 milioni di euro, con Milano – che in estate ha perso anche un multiplex importante come il centralissimo The Space Odeon – che chiude con 1,3 milioni davanti a Torino con 871mila euro. Spicca in quarta posizione Melzo (MI) con 553mila euro, totalizzati quasi esclusivamente nella sala Energia del multiplex Arcadia che si piazza nettamente in prima posizione come performance in uno schermo. In classifica troviamo altre località che si identificano con un multiplex, come Azzano San Paolo (BG) con il cinema Uci che è sesto, come Campi Bisenzio, dove si trova l’Uci Luxe, che è in ottava posizione. Sempre Uci è presente a Casoria (NA) e a Marcianise (CE). The Space si segnala, invece, a Cerro Maggiore (MI) e a Silea (TV), mentre Notorious Cinemas spicca con il suo multiplex Experience a Sesto San Giovanni (MI).

Il formato PLF

Il film di Christopher Nolan ha registrato ottimi risultati nelle sale PLF – Premium Large Format, ovvero le quattro IMAX – a Sesto San Giovanni (MI, Notorious Cinemas), Orio al Serio (BG, Uci), Campi Bisenzio (FI, Uci) e Roma(Uci) – e le tre sale Energia, una all’Arcadia di Melzo e due all’Arcadia di Stezzano (BG). Complessivamente questi sette schermi hanno incassato oltre 1,5 milioni di euro, di cui 958mila nelle IMAX e 607mila nelle sale Energia, il 6,2% del totale; una percentuale decisamente molto alta per il mercato italiano in cui il format premium ha incidenze inferiori. Oppenheimer ha ottenuto un ottimo riscontro anche nel formato 70mm, fortemente sponsorizzato dallo stesso regista. In Italia ci sono tre sale dotate di questa tecnologia di proiezione: ancora la sala Energia dell’Arcadia Melzo, e le sale presso il cinema Lumière di Bologna e il Quattro Fontane di Roma; il box office totale sempre al 15 ottobre, era di 775mila euro.

Le sale Energia, in particolare quella di Melzo, hanno ottenuto ottimi risultati con Oppenheimer

Il panorama internazionale

Dando uno sguardo ai principali mercati internazionali, vediamo che l’Italia è posizionata in sesta posizione con un incasso di 29,8 milioni di dollari secondo boxofficemojo.com, una performance decisamente migliore, ad esempio, di quella spagnola, mercato con cui la nostra industria si confronta periodicamente. Il box office del nostro mercato si difende bene anche rispetto a quello francese che, solitamente, registra incassi due o tre volte superiori ai nostri.

Abbiamo poi confrontato le presenze registrate da Oppenheimer con quelle di Barbie in Francia, Germania, Italia e Spagna. A parte il nostro mercato, negli altri i due film sono usciti contemporaneamente. Gli incassi sono stati eccellenti in tutti i mercati ma in quello italiano il gap tra i due film è stato del 15,8% a favore di Barbie, mentre in Spagna è stato del 41%, in Germania del 31% e in Francia del 24%. Si può affermare, quindi, che la scelta di Universal di posizionare Il film di Christopher Nolan a un mese di distanza da quello di Greta Gerwig, alla fine abbia ripagato, valorizzando al meglio entrambi i titoli che necessitavano della disponibilità delle migliori sale e di un’ampia disponibilità di spazi per poter rendere al meglio.

Lo si evince chiaramente anche dai due grafici qui di seguito in cui si può notare come il biopic con Cillian Murphy sia stato molto più competitivo rispetto a quello di Margot Robbie nel nostro mercato rispetto a quello Nord Americano.

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