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Notizie che non sono tali: “Prime Video supera Netflix”

Una ricerca di Parks Associates sostiene che negli Stati Uniti gli abbonati al servizio di Amazon abbiano superato quelli di Netflix. E’ vero? In realtà, si sta solo facendo una grande confusione…

Quanto ci piacciono i titoli a effetto. E di fronte a una ricerca che sembra urlare “Prime Video ha superato Netflix negli Stati Uniti, vi regaliamo questo scoop”, è difficile resistere, come capitato a tante testate in tutto il mondo. Peccato che lo scoop non sia tale, in qualsiasi modo lo si voglia vedere. Intanto, la società che ha effettuato la ricerca con queste informazioni, Parks Associates, non ha spiegato la metodologia con cui è arrivata a questi risultati (e già qui, come prenderla sul serio?). D’altro canto, Amazon non comunica i dati ufficiali di abbonati Prime, mentre Netflix fornisce i numeri nordamericani (da cui si possono desumere – con una buona approssimazione – i dati statunitensi). La top ten stilata da Parks Associates è relativa a settembre 2022, realizzata grazie a OTT Video Market Tracker, un prodotto che la Parks descrive come “un’analisi esaustiva dei trend di mercato e che monitora quasi un centinaio di servizi OTT negli Stati Uniti e in Canada”.

Ora, la questione è semplice. Gli abbonati Prime negli Stati Uniti sono sempre stati un numero maggiore degli abbonati Netflix, tanto che al momento alcune stime parlano di più di 150 milioni di abbonati Prime (è un numero corretto? Difficile dirlo, visto che non è ufficiale) contro meno di 70 milioni per gli abbonati Netflix (insomma, il confronto non si pone neanche). Il punto è capire quanti di loro utilizzano Prime Video e, soprattutto, per quanto tempo. E qui la questione diventa complicata. Amazon, nel bilancio relativo al primo trimestre 2021, aveva parlato di 175 milioni di abbonati che hanno utilizzato Prime Video (ma senza spiegare cosa renda tale un utilizzatore del servizio: basta anche solo una volta in un anno?). Solo due settimane fa, scrivevo questo nell’articolo sui problemi di Amazon e Apple:

L’ampia popolarità di Prime, che ha nel mondo un numero di abbonati probabilmente superiore a quello di Netflix, non corrisponde all’effettivo utilizzo di Amazon. Dalle top ten settimanali che escono su Nielsen, la quota di Amazon oscilla tra il 4 e il 6% (Netflix sta sopra il 60%, HBO Max e Disney+ costantemente sopra il 10%), dati in queste ultime settimane interamente dovuti a Gli Anelli del potere.

E solo la settimana scorsa, le classifiche di Nielsen vedevano un dominio di Netflix, con oltre l’80% degli ascolti tra tutte le piattaforme, mentre Prime Video non aveva nessun prodotto nelle top ten. Anche a considerare il dato più favorevole di The Gauge (e su cui ho espresso più volte dei dubbi), Netflix comunque ottiene quasi il triplo delle ore di Prime Video.

E a lasciare forti dubbi sulla top ten degli streamer fatta da Parks Associates, c’è anche il ‘sorpasso’ di Hulu nei confronti di Disney+, veramente curioso. Andando a vedere l’ultimo bilancio della Disney, troviamo che Disney+ è passata dai 38,8 milioni di abbonati (USA e Canada) che aveva al 2 ottobre 2021 ai 46,4 milioni del 1 ottobre 2022 (quindi, siamo esattamente sulle date indicate dalla ricerca di Parks, che ha analizzato settembre). Hulu invece aveva 39,7M di abbonati al 2 ottobre 2021 e 42,8M al 1 ottobre 2022. In bilancio c’è però anche il numero di abbonati legato all’opzione Live TV (sorta di bundle che permette di vedere tanti altri canali) + SVOD, che permette di portare i numeri complessivi di Hulu a 43,8M (nel 2021) e a 47,2M (nel 2022). Il problema è che la ricerca di Parks Associates nel 2021 vedeva Disney+ davanti a Hulu. Quindi, a seconda del valore che Parks ha considerato per le sue analisi, se sono stati presi in considerazione solo i dati SVOD, è sbagliato dire che Hulu stia sopra Disney+ nel 2022; in ogni caso, comunque, è stato un errore nel 2021 considerare Disney+ davanti a Hulu, che in entrambe le metriche (con Live Tv o meno) era comunque davanti a Disney+.

In tutto questo, peraltro, è sempre il caso di ricordare che ormai la metrica “l’importante è il numero di abbonati di una piattaforma” è stata ampiamente sconfessata, in particolare da Wall Street. Insomma, dati sballati, confusi e fumosi (nel senso di poco chiari). Ma un titolo fantastico. E, lo sappiamo, in questi casi vince il titolo fantastico…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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