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Tra blockbuster, multiplex premium e cinema boutique

Un’inchiesta del Financial Times fotografa la situazione del 2022, evidenzia alcuni trend in atto e mette a confronto diversi punti di vista che provano a rispondere alla domanda: quando l’industria tornerà ai levelli pre pandemia?

La ripresa definitiva dell’industria cinematografica stenta a concretizzarsi; intanto, però, il mercato sta evidenziando alcuni trend – esigenza di blockbuster, polarizzazione del pubblico tra multiplex premium e cinema boutique – sui quali un’inchiesta del Financial Times intitolata “Cinema recovery riding on slate of winter blockbusters”, prova a fare il punto. Diversi i pareri sentiti accomunati dalla considerazione che si dovrà avere ancora pazienza perché il cinema torni ai livelli pre pandemici. Dall’uscita di Top Gun a fine maggio nel 2022 si sta soffrendo un periodo senza blockbuster particolarmente trainanti. Molte delle speranze di queste settimane sono quindi riposte su Black Adam che negli Usa è partito con 67 milioni di dollari per 140 milioni a livello mondiale.

Black Adam Copyright: © 2022 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Intanto la società di statistiche Gower Street Analytics ha rivisto le stime del box office mondiale (Cina esclusa) riducendole del 10%, prevedendo incassi totali a fine anno di 21,8 miliardi di dollari rispetto ai 42,2 miliardi del 2019. Per Tobias Queisser, Ceo e cofondatore di Cinelytics, si dovrà attendere il 2025 perché i ricavi cinematografici tornino quelli pre-pandemia.

Interessante vedere quanto sta accadendo a livello di esercizio. Nell’inchiesta si far riferimento a una polarizzazione della domanda da parte di spettatori che si stanno orientando verso l’offerta premium di multiplex caratterizzati da schermi large, alta tecnologia e servizi, oppure verso i cosiddetti cinema boutique pensati per un pubblico adulto che ama la qualità dei locali e dell’offerta cinematografica. Più in crisi sono i cinema medi con schermi e servizi standard che risulterebbero meno attrattivi così i megaplex con oltre 16 schermi.

L’offerta di cinema premium intanto si amplia come risulta dai dati forniti dalla società di consulenza tecnologica Omdia; si parla di 7000 schermi a fine 2021, il 3,4% dell’offerta complessiva.

 

L’approfondimento del Finalcial Times riporta anche i dati economici positivi dei circuiti boutique inglesi Curzon ed Everyman. Si cita anche un fenomeno che sta caratterizzando particolarmente il Regno Unito e gli Stati Uniti, ovvero quello della maggior richiesta da parte del pubblico dei cinema dine-in (dove si può mangiare comodamente seduti al proprio posto in sala); anche in questo servizio Everyman eccelle (la sua quota di mercato è passata dal 3% del 2019 al 4,5% del 2022) così come il circuito americano Alamo Drafthouse. Il fatto di non essere dipendenti dai blockbuster è l’altra ragione che ha portato queste realtà ad avere buoni numeri come sottolineato dall’amministratore delegato di Everyman, Alex Scrimgeor.

Una delle sale del circuito boutique inglese Everyman

 

Completamente diverso il punto di vista di Tim Richards, a capo del circuito europeo Vue per il quale l’industria ha bisogno di più film tend-pole per rilanciarsi definitivamente. In questo senso, grande attesa in questo trimestre oltreché per Black Adam anche per Black Panther: Il regno di Wakanda e di Avatar – La via dell’acqua.

Avatar – La via dell’acqua di James Cameron è uno del blockbuster più attesi dell’anno

 

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