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Cineworld: l’obiettivo è continuare ad operare a lungo termine

Il management del secondo circuito di cinema al mondo non nega le difficoltà ma risponde a quanto pubblicato dalla stampa finanziaria annunciando le proprie strategie per sistemare i conti e tutelare i dipendenti

Nessuno stop alle attività o chiusura dei cinema Cineworld. Il management del secondo circuito più importante al mondo con i suoi 751 cinema per circa 9.200 schermi in dieci Paesi non nega le difficoltà che sta attraversando ma sta lavorando a un piano finanziario per continuare a operare. È indubbio, infatti, che i problemi della ripartenza del mercato cinematografico continuino a farsi sentire a livello mondiale per i cinema anche se non mancano segnali in controtendenza come quelli che abbiamo documentato per Imax, Cineplex e Everyman.

 

Il 2021 per il gruppo inglese è stato molto pesante come dimostrano gli 8,9 miliardi di dollari di debito netto rispetto a un fatturato di 1,8 miliardi di dollari. Le aspettative erano state poste sul 2022 che doveva rappresentare il rilancio. Malgrado film di grande successo come Top Gun:Maverick, Doctor Strange nel multiverso della follia o Jurassic World, il 17 agosto una nota della società annunciava che, a causa di una programmazione di film estiva da parte delle major che non vede in uscita blockbuster particolarmente forti fino a novembre e di una frequentazione in sala inferiore alle attese, «la società ha adottato iniziative operative e finanziarie per gestire i costi e aumentare la liquidità e sta valutando diverse opzioni strategiche sia per ottenere liquidità aggiuntiva sia per ristrutturare potenzialmente il proprio bilancio».

Rispondendo a un articolo del Wall Street Journal in cui si faceva riferimento al fatto che Cineworld starebbe per fare ricorso alla legge fallimentare statunitense Chapter 11 per evitare la bancarotta, il gruppo ha specificato il 22 agosto in una nota ufficiale: «Il gruppo sta valutando una serie di opzioni strategiche sia per ottenere liquidità aggiuntiva sia potenzialmente per ristrutturare il proprio bilancio attraverso un’operazione di deleveraging (disinvestimento, ndr) globale». I cinema Cineworld e Regal, continua la nota, sono aperti e continuano ad accogliere spettatori. Le opzioni strategiche attraverso le quali la società può raggiungere i suoi obiettivi di ristrutturazione «includono un’eventuale domanda volontaria di accesso alla procedura di Chapter 11 negli Stati Uniti e anche l’accesso a procedure in altre giurisdizioni. Cineworld sta discutendo con i suoi principali stackholders e i loro consulenti legali e finanziari». Tali iniziative dovrebbero consentire al gruppo di accedere alla liquidità a breve termine e supportare l’attuazione di un’operazione di deleveraging interamente finanziata. L’obiettivo «è quello di continuare l’attività a lungo termine senza alcun impatto significativo sui suoi dipendenti. Come precedentemente annunciato – conclude la nota – qualsiasi operazione di deleveraging comporterebbe una diluizione significativa delle partecipazioni esistenti in Cineworld».

Il circuito di multiplex e cityplex è presente in Gran Bretagna, Eire, Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Israele e Stati Uniti con le insegne Cineworld, Regal (negli Usa), Picture House, Cinema City e Planet.

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