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AGCOM, da marzo esaminati 108 casi di pirateria

Archiviate soprattutto per adeguamento spontaneo le richieste di rimozione pervenute al Garante nei primi 6 mesi di entrata in vigore del regolamento antipirateria. Ma sono per la maggior parte istanze riguardanti foto e riguardano per meno di un quarto lesioni giudicate “massive” del diritto d’autore.

Nei primi sei mesi dall’entrata in vigore, il Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica ha dato impulso a circa un centinaio di istanze contro presunti casi di pirateria, riguardanti per lo più materiale fotografico e risolte per la maggior parte (39%) dall’adeguamento spontaneo ai richiami dell’AGCOM da parte di chi aveva pubblicato i contenuti  sotto accusa. Questo il bilancio del nuovo strumento antipirateria adottato a fine marzo dall’Authority per le Comunicazioni, che nel presentare i primi risultati della normativa ha sottolineato soprattutto il prevalere delle risposte collaborative dei soggetti accusati violazione di copyright, talvolta corrispondenti anche a cyberlocker con base all’estero, cioè a servizi tipo il vecchio Megaupload, tra i più temuti da quei produttori di contenuti che sono tra i principali sostenitori del nuovo impianto normativo.

agcom istanze ntipirateria

Quello che viene messo meno in luce, tuttavia, è che il 42% delle richieste pervenute al Garante riguardava la rimozione di foto, solo il 25% file video e il 13% contenuti di tipo audio. In totale si tratterebbe quindi di una quarantina di casi di presunta violazione afferenti all’offerta illegale di film e musica, di entità non meglio specificata e comunque non tutti di rilevanza economica considerevole. Solo il 22% di tutte le 108 istanze di rimozione presentate all’AGCOM ha infatti portato all’avvio di procedimenti di urgenza per la natura giudicata “massiva” della lesione del copyright. Solo nel 18% dei casi si è arrivati a un effettivo ordine di blocco dei contenuti da parte dei server ospitanti.

agcom risultati

Da questo primo resoconto, forse troppo generico, sui risultati del regolamento, riemerge  dunque la domanda sul rapporto tra costi di gestione del meccanismo posto a tutela della proprietà intellettuale e la sua efficacia nel difendere l’offerta legale dai danni della pirateria. Il tutto mentre la legittimità  dell’intero impianto normativo è sotto scrutinio da parte della Corte Costituzionale, a cui il provvedimento è stato rinviato dal Tar del Lazio.

Il resoconto si trova sul sito dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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