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Pubblicità: interazione e concorrenza tra web e tv.

Mentre frena l’investimento complessivo nell’advertising, le tv su internet si preparano a incontrare gli inserzionisti, tentando di superare l’impasse dei broadcaster.

Nell’ultimo anno, gli investimenti in pubblicità negli Stati Uniti sono cresciuti solo dello 0,8%, chiudendo a 144 miliardi di dollari. Se la cifra appare consistente, in realtà si tratta del risultato di un trend negativo, che addirittura ha visto l’ultimo trimestre in perdita di un punto percentuale. Si tratta del primo con il segno meno da fine 2009, anche se, sottolinea l’istituto di ricerca Kantar Media, è dal rimbalzo post-recessione d’inizio 2010 che la crescita del settore appare in costante rallentamento, trimestre dopo trimestre. A essere più colpiti, secondo gli esperti, sarebbero i media tradizionali, uniti tuttavia ai “format” digitali più collaudati, mentre non è ancora chiaro se questa sia da considerare una contingenza o una vera e propria migrazione verso le “piattaforme digitali” emergenti.

Fonte: Next TV

Quello che è sicuro, invece, è che i grandi player dell’online sono pronti a mobilitarsi per far pendere la bilancia verso la seconda ipotesi, cioè la crescita delle inserzioni pubblicitarie sul web. Vi abbiamo già parlato della corsa intrapresa da diversi portali – come YouTube e la sua “sfida” alla tv tradizionale, ma anche Hulu e Netflix – verso contenuti autoprodotti:  in parte si tratta certamente della necessità di emanciparsi dai network e dalle major sempre meno disposte a cedere a buon mercato i diritti sulle loro opere, ma il fenomeno risponde senza dubbio anche all’esigenza di aumentare gli introiti provenienti dal settore dell’advertising. Tanto che diversi di questi soggetti, tra cui YouTube, Yahoo, AOL, Hulu e Microsoft, organizzeranno ad aprile il proprio “Upfront”, vale a dire un proprio ciclo d’incontri con gli inserzionisti per presentare programmi e palinsesti, sulla scia dell’analogo evento che tradizionalmente coinvolge le televisioni nel mese di maggio.  E a sorpresa, alla lista dei partecipanti si è aggiunta anche l’emittente NBC, segno che il piatto fa gola anche ai broadcaster.

Fonte: Next TV

 

Secondo i dati riportati da Next Tv, anche il mercato tuttora dominante del settore televisivo avrebbe subito, infatti, una brusca frenata dovuta sia agli effetti del terremoto in Giappone, che avrebbero influito sulla capacità d’investimento delle multinazionali dell’elettronica, sia per la diminuzione delle produzioni hollywoodiane ad alto budget e dei relativi spot. Se nel corso del 2011 si era intravista la possibilità di un +6% nei ricavi pubblicitari, l’anno si è chiuso con una crescita ferma intorno ai 2 punti percentuali, per un totale di circa 68 miliardi di dollari. Ironia della sorte, a tenere alta la media sarebbero proprio grandi gruppi che operano nell’online, come Google e Groupon, che non avrebbero lesinato investimenti in pubblicità sul piccolo schermo.  La partita della nuova pubblicità, appare dunque più aperta che mai, e i primi risultati della nuova stagione cominceranno a vedersi, probabilmente, proprio con il Digital Content NewFront in programma per fine aprile a New York.

 

Fonte: Next Tv, Hollywood Reporter

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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