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Obama diventa social: il Presidente parla di economia, attacchi militari e SOPA in videoconferenza su Google+

Chattare con la più alta carica dello Stato? È quello che è successo ieri a un gruppo di selezionatissimi utenti di Google+. Sul piatto anche la questione SOPA e il dibattito su copyright e difesa della libertà della Rete.

Chattare con la più alta carica dello Stato? È quello che è successo ieri a un gruppo di selezionatissimi utenti di Google+ che hanno avuto l’occasione di confrontarsi in diretta online con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Una mossa tanto più indicativa quanto il capo dell’esecutivo statunitense aveva già illustrato le proprie linee programmatiche per l’attuale e per il prossimo mandato nel tradizionale discorso sullo State of the Union della settimana scorsa. La “chiacchierata” su Internet è però servita a mettere il Presidente a confronto con intervistatori e domande meno consuete, tra cui una serie di quesiti stilati anticipatamente dagli utenti di YouTube, sui temi più disparati: dalla situazione economica, con tanto di presa visione del curriculum di un ingegnere disoccupato, alla scuola, agli interventi militari e alla pirateria su Internet.


Ha già fatto il giro del mondo l’ammissione degli attacchi compiuti in Pakistan da velivoli telecomandati americani, e per quanto il Presidente abbia specificato trattarsi di azioni mirate contro terroristi attivi, la dichiarazione non sembra di secondo piano, poiché finora la circostanza era sempre stata negata dagli USA. Restando in tema di web, Obama ha invecw usato l’incontro con gli utenti di Google+ per ribadire la propria posizione riguardo al controverso disegno di legge antipirateria noto come SOPA – Stop Online Piracy Act, la cui discussione in Parlamento è stata rimandata a seguito delle proteste emerse dal mondo del web (il nostro articolo qui). In realtà, già prima dello “sciopero” della Rete, la Casa Bianca aveva chiarito in un post sul proprio sito che il Governo degli Stati Uniti non avrebbe appoggiato nessuna misura restrittiva della libertà in Rete, ed è esattamente quello che il Presidente è tornato ad affermare ieri, invocando però anche un confronto costruttivo tra le opposte parti in causa, vale a dire Hollywood e le imprese dell’hi-tech in genere identificate con la Silicon Valley.

“Abbiamo espresso la nostra preoccupazione in merito a come il testo legislativo era stato scritto, quindi abbiamo chiesto a tutti di tornare al tavolo delle trattative e stilare un documento condiviso” – ha affermato Obama, ma, come sottolinea Variety, il tema è così caldo che il moderatore dell’incontro su Google+, Steve Grove, si è trovato a citare come domanda più ricorrente:

“Perché ha dato il suo personale supporto alla richiesta di estradizione del cittadino britannico Richard O’Dwyer per il solo fatto di aver pubblicato dei link a materiale lesivo del copyright, usando un trattato pensato per combattere il terrorismo e consentire che i terroristi siano sottoposti alla giustizia americana”?

La domanda si riferisce al sito TVShack dello studente britannico O’Dwyer, e Obama ha ribattuto facendo presente come la legge USA sia congegnata apposta affinché il Presidente non possa entrare nel merito delle richieste di estradizione, di competenza del Dipartimento di Giustizia. La richiesta, per altro, è ancora pendente, poiché aspetta la firma del Segretario di Stato USA, Hillary Clinton.

In sintesi, non è la prima volta che Obama affronta il social network: l’aveva già fatto con Facebook in un evento tenutosi l’aprile scorso e a cui aveva partecipato anche il co-fondatore e CEO Mark Zuckerberg. Ma con la questione SOPA ancora scottante e il dibattito su copyright e libertà d’espressione che l’ha circondata, la scelta del Presidente di comparire in una chat su Google+ appare quantomeno significativa. Anche perché come evidenzia PC Magazine, a differenza dall’incontro trasmesso via streaming dal quartier generale di Facebook qualche mese fa, quest’ultima iniziativa si inserisce perfettamente anche nelle funzionalità del social network e ne promuove un uso a disposizione di ogni utente, dimostrando le potenzialità e l’influenza che i social media esercitano ed eserciteranno non solo sulla vita privata, ma anche sulla sfera politica negli anni a venire. Meno rilevante appare invece il contributo al dibattito sulle norme antipirateria, che tuttavia si è confermato di stringente attualità nonostante il rinvio dei disegni di legge pendenti alla Camera e al Senato statunitense.

 

Fonte: Variety, PCMag, Corriere.it

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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