You are here
Home > Cinema > Digitale > Caso Kutcher: Twitter, opportunità o boomerang per le star?

Caso Kutcher: Twitter, opportunità o boomerang per le star?

Ashton Kutcher si esprime in maniera avventata con un tweet su un allenatore coinvolto in un caso di abusi su minori. È subito rivolta nel social network , che ora l’attore pensa di mettere nelle mani più sicure e oculate dei propri agenti.

Il fattaccio risale alla settimana scorsa, quando il pioniere dei tweet tra le star di Hollywood, Ashton Kutcher, si è cacciato nei guai esprimendo pubblicamente sul web il proprio supporto a Joe Paterno,  coach  della squadra di football della Pennsylvania State University. “Come si può licenziare Jo Pa? Lo trovo di pessimo gusto” ha sostanzialmente scritto l’attore americano in quello spazio di massimo 140 caratteri che fin’ora ha utilizzato più alacremente e con maggior efficacia rispetto a molti colleghi ben più noti di lui. Peccato che Paterno sia stato estromesso dal suo ruolo non per motivi tecnici ma a causa dello scandalo in cui è stato coinvolto un suo ex-collaboratore accusato di abusi sessuale su minorenni.

Le reazioni al tweet sono state molto dure, tanto che Kutcher si è affrettato a rimuovere il post e a scusarsi, specificando di aver appreso solo in un secondo momento le ragioni della cacciata dell’allenatore, di aver pensato all’inizio che fosse stato mandato via per l’età avanzata e per i risultati ottenuti dalla sua squadra. L’attore però si è spinto oltre, annunciando che abbandonerà per un po’ il social network per capire come evitare altre situazioni spiacevoli. L’ipotesi attualmente valutata dalla star, è quella di affidare la gestione dell’account Twitter ai suoi manager, in modo da non incappare in altre gaffe clamorose come quella su Jo Paterno ma anche come quella dell’11 settembre. Mentre tutto il mondo, e soprattutto i grandi nomi dello showbiz americano, si sfidavano a commemorare nella maniera più solenne e commossa le vittime dell’attentato  di dieci anni fa alle Torri Gemelle, Kutcher scriveva  avventatamente: “Questo è senza dubbio il giorno più bello dell’anno! Buongiorno, football, mio vecchio amico! Torniamo insieme per altri 5 mesi”.

Il riferimento era ovviamente alla ripresa del campionato nazionale di rugby, ma anche quella volta la passione per lo sport costò all’attore una figuraccia memorabile, seguita dalle solite scuse di rito. Il caso Kutcher, tuttavia, ha destato e continua a destare molta attenzione per lo stretto rapporto che il personaggio ha instaurato sin da subito e prima di tutti con Twitter. Celebre la sfida lanciata nel 2009 alla CNN  a chi avrebbe raggiunto prima il milione di followers, nonché lo scambio di post con la sua famosa e più matura compagna Demi Moore, elemento che forse più di ogni altro, dopo la notevole differenza di età tra i due, ha alimentato il gossip e la popolarità della coppia.

Oggi, con i suoi 8 milioni di followers, Kutcher è lontanissimo dal competere con Lady Gaga, seguita già da 15 milioni di utenti Twitter, ma anche con la giovane pop star Justin Bieber e con la sua fidanzatina Selena Gomez, che potrebbe presto arrivare a scalzare l’attore dalla top ten. Ma per lo star system hollywoodiano rimane un punto di riferimento, anche per la sua doppia natura di interprete e di finanziatore di diverse start up della Silicon Valley. A parte la notizia della figuraccia, ad aver risuonato sui media è stata perciò la domanda su cosa convenga fare alle star: affidarsi a professionisti della comunicazione, o continuare a curarsi personalmente del proprio Twitter che, come ricorda Hollywood Reporter, orami è un elemento fondamentale del conseus di un attore. È vero perciò che “il web non dimentica”, come ha spiegato al magazine americano l’esperto Drew Olanoff, ma ancora peggio sembra reagire confusamente come ha fatto Kutcher: “Ha parlato a sproposito, OK è umano”, sottolinea lo stesso analista “ha fatto bene a scusarsi ma non a dichiarare che smetterà di usare Twitter. Credo sia stata una reazione impulsiva a una situazione complicata”. Dopo aver annunciato di voler “passare di mano” il proprio account, l’attore ha però specificato meglio sul proprio blog le ragioni che lo hanno spinto verso questa decisione, in cui annovera la trasformazione di questo social network sempre più diffuso:

“Da uno strumento educativo comunitario, da uno spazio dove scambiare opinioni per incoraggiare un sano dibattito, Twitter è diventato una piattaforma  pubblicitaria di massa, dove un tweet si trasforma velocemente in notizie che vengono poi ritrasmesse in tutto il mondo”.

Un processo che, secondo l’attore, genera informazioni distorte a gonfia le polemiche basate su di esse. Ma la sua decisione, per ora non smentita, di volersi ritirare dal gioco, secondo Hollywood Reporter potrebbe  rivelarsi controproducente: “Gli artisti dovrebbero popolare i social network con la propria voce” – afferma a proposito l’agente John Scholz della Career Artist Management“i fan sono attirati dalla personalità e dai contenuti coinvolgenti, che non possono essere generati se non dagli artisti stessi”. Sembra inoltre che i social feeds creati appositamente da compagnie specializzate vengano abbandonati abbastanza presto dai followers, perdendo così molta della loro efficacia.

In alternativa, gli esperti consultati da Hollywood Reporter, consigliano semplicemente di attenersi alla Netiquette, che vale tanto per i comuni naviganti della Rete quanto per i grandi nomi. “Le celebrità possono trarre davvero molti benefici dal mostrare il proprio ‘sé’ sui social media”, spiega il presidente dalla Beck Media e Marketing, Todd Beck, “ma devono essere consapevoli dei rischi e preparati alle conseguenze. Se non li conoscono, dovrebbero imparare a conoscerli. Se combinano guai, devono fare di tutto per rimettere le cose a posto nella maniera più veloce e completa possibile. Quelli che seguono le regole, che siano star o meno, tendono a essere i cittadini migliori e più rispettati del web social”.

A differenza di quello che spesso accade nel “vecchio” piccolo schermo, nel grande reality della Rete sembrano quindi valere ancora le regole di comportamento, soprattutto quelle basilari e spontanee stabilite da ogni community proprio come nei primi, “arcaici”, forum online.

 

Fonte: The Hollywood Reporter

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
Top
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI