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The Space Movies e il boom dei contenuti alternativi, anzi “aggiuntivi” per le sale

Fatturato decuplicato in tre anni e una grande occasione per sfruttare gli spazi sottoperformanti della programmazione cinematografica. Francesco Di Cola, The Space Cinema, spiega i vantaggi della multiprogrammazione e di un prodotto ritagliato sul proprio target.

Nel corso degli ultimi anni non è aumentato di molto il numero di “eventi” proiettati al cinema: si va dai circa 30 del 2011 ai circa 40 del 2013 ma, in compenso, ad aumentare vertiginosamente e stato il fatturato di questo tipo di prodotto, quasi decuplicato da 400 mila a 5,7 milioni di euro. A rendere note queste cifre piuttosto rilevanti The Space Cinema, che in occasione di Ciné – Giornate Estive di Cinema di Riccione ha presentato anche il listino del suo nuovo marchio dedicato alla distribuzione dei contenuti alternativi, anche al di fuori delle sale del circuito. Anzi film ed eventi, live e non, stanno assumendo un ruolo tale nella programmazione cinematografica che secondo il responsabile marketing del gruppo, Francesco Di Cola, ormai non possono nemmeno essere più definiti “alternativi”, semmai “aggiuntivi” rispetto ai titoli diffusi in maniera tradizionale, dato che aiutano a riempire gli spazi “destaurati” delle sale e soprattutto vi portano un pubblico disposto a pagare anche un costo aggiuntivo rispetto al normale prezzo del biglietto.

 

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Certo, il loro peso sul box office complessivo rimane limitato, trattandosi ancora dell’1% del box office complessivo, percentuale che sale al 2,86% per i primi 50 cinema impegnati nella cosiddetta multiprogrammazione, cioè in quella costruzione di palinsesti cinematografici resa possibile dalla transizione degli schermi verso il digitale. Una pratica che, ha spiegato Di Cola, porta nuovo pubblico al cinema o perlomeno aiuta a portarcelo più spesso, con benefici anche per l’indotto dei cinema e con la possibilità di instaurare maggior sinergia tra chi distribuisce i titoli e chi ili programma.

Affinché il mercato per questo tipo di prodotto cresca ancora è infatti necessario che gli eventi   vengano comunicati con grande anticipo, che vengano sempre previste delle prevendite e sollecitate le piccole e grandi comunità locali interessate a quel genere di evento. Fondamentale inoltre, secondo il responsabile marketing di The Space Cinema, è anche mantenere alto il livello dei prezzi in un mercato che lo consente e dove, con un’adeguata attività di promozione, si può ipotizzare di arrivare a un panorama come quello francese, in cui l’opera lirica al cinema può arrivare a costare anche una trentina di euro. Al centro di tutto, un’ottica più orientata al cliente rispetto alla distribuzione tradizionale, che non prevede più di scegliere un prodotto e poi cercare a chi venderlo, ma di individuare target e andare alla ricerca di un prodotto di qualità da offrirgli.

Tra i titoli che il nuovo marchio della catena, The Space Movies, prevede di portare nelle sale italiane, anche grazie alla partnership con Universal Pictures, compare il doc sulla band  indie The National, Mistaken for Strangers, in uscita già a luglio. Ci sarà poi The Director, altro doc prodotto da James Franco per Gucci e dedicato al backstage di una sfilata della celebre casa di moda, che dovrebbe essere accompagnato dallo stesso attore e regista per l’uscita italiana.

Non mancheranno ovviamente i grandi classici digitalizzati e portati in sala, La notte dei morti viventi e Il Grande Lebowski, il doc On Any Sunday prodotto da Red Bull, ormai specializzata sulla nicchia degli sport estremi, e il naturalistico Land of Bears.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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