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I risultati del 2021 in Italia

Quanto hanno incassato le sale rispetto agli anni precedenti? Quali i film di maggiore successo? E soprattutto, come valutare queste cifre nel modo più corretto?

La prima cosa da fare in un’analisi degli incassi in sala in Italia, quella decisamente più onesta, è ammettere che è veramente difficile fare analisi su un anno del genere, forse anche più di quanto lo fosse valutare il 2020.

In Italia, l’incasso complessivo del nostro botteghino, secondo i dati Cinetel, è stato di 169,3 milioni di euro. Nel 2020 era di 182.509.547 euro, mentre nel 2019 di 614.107.821, come possiamo vedere in questa infografica (qui l’interattiva):

Possiamo sicuramente fare qualche paragone importante. Negli Stati Uniti, il botteghino ha incassato 4,5 miliardi di dollari, facendo quindi molto meglio del 2020 (2,1 miliardi) e perdendo sostanzialmente il 60% circa dal 2019 (11,3 miliardi). Tuttavia, nell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre) il calo rispetto al 2019 è di circa il 30%.

Se il nostro confronto con il 2020 è problematico rispetto ad altri Paesi (perché in quell’anno gennaio e febbraio avevano fatto incassi straordinari), va comunque detto che i cinema sono rimasti per lo più chiusi nel resto dell’anno, con una periodo di riapertura tra estate e fine ottobre, in cui sono usciti alcuni titoli importanti (Tenet, After 2), ma per cui era difficile parlare di una vera e propria ripartenza.

Da noi, come indicato sopra, il botteghino ha fatto peggio (-7,1%) del 2020 e, rispetto al 2019, è calato del 73,3% (del 71%, se vogliamo considerare la media degli anni dal 2017 al 2019). Insomma, chiaramente, pur con tante difficoltà e risultati ben inferiori al periodo di prepandemia, la ripartenza negli Stati Uniti è stata più ‘decisa’ (o meno lenta, come preferite) rispetto a quanto avvenuto in Italia.

Discorso simile per Francia e Spagna, come riporta Variety. Intanto, entrambi i Paesi hanno avuto una crescita notevole nei confronti del 2020 (+47,2% per la Francia, +45% per la Spagna). Rispetto al 2019, in Francia il calo è stato del 55%, mentre in Spagna si è perso il 58% rispetto alla media degli anni 2015-2019. Interessante notare, per la Francia, che, se si considera il periodo giugno-dicembre 2021, il calo nei confronti del 2019 è soltanto del 23,2%, mentre notevole il dato di dicembre, che sostanzialmente è a livelli prepandemia, con 20,4 milioni di biglietti staccati (erano 22,6 milioni a dicembre 2019, 21,5 milioni a dicembre 2018).

Tornando all’Italia, possiamo purtroppo fare discorsi simili (anzi, anche leggermente peggiori) per quanto riguarda i biglietti venduti (qui l’infografica interattiva):

Insomma, a livello di biglietti, siamo a un 74,6% in meno. Va però fatto un discorso importante, per non cadere nel facile catastrofismo (e per ricordarci sempre che i dati vanno letti rispetto alle situazioni contingenti, mai così anomale come in questo biennio). Non è corretto pensare che – dal momento in cui sono ritornati in funzione (peraltro con tutte le problematiche che conosciamo) – i cinema stiano perdendo più del 70% di incassi e presenze. Perché ovviamente su base annuale, nel 2021 ci sono tanti mesi in cui i cinema erano chiusi (quindi, -100%) o anche periodi di riapertura molto deboli a livello di prodotto generale, come per esempio maggio-luglio. In effetti, in quei tre mesi del 2021, l’incasso è stato di 26.539.902 euro, contro i 100.966.632 euro del 2019, con un calo quindi di oltre il 74%.

Se vediamo invece il confronto mese su mese, scopriamo che nell’ultimo trimestre le cose vanno meglio (o meno peggio, anche qui è questione di punti di vista), considerando che sia a ottobre che novembre 2021 il calo è stato intorno al 45% e in questo dicembre poco superiore al 50% (con tutte le problematiche legate alle nuove norme e il fatto che dicembre 2019 aveva funzionato bene). Sarebbe un errore (oltre che un danno autolesionistico) quindi far passare sui mass media il concetto che il cinema ‘perde’ più del 70% e spero proprio che questo non avvenga, ma facciamo tutti attenzione a quello che scriviamo e – soprattutto – che comunichiamo. In questo senso, mi è sembrato molto equilibrato e corretto il comunicato stampa di Cinetel il 30 dicembre, decisamente meno il lancio Ansa (ripreso anche da Dagospia) che ha sintetizzato in maniera estrema, concentrandosi solo sulla parte più negativa del comunicato stesso.

Un altro punto sensibile, come si può dedurre dai dati sopra, è l’aumento del prezzo del biglietto medio, arrivato a 6,82 euro (+5,2% sul 2020), come si può notare in questa infografica (qui l’interattiva):

Qui va fatto un ragionamento importante, per non cadere nella facile retorica del “adesso il biglietto costa molto di più!”. Intanto, va detto che più dell’80% degli incassi del 2020 sono arrivati prima della chiusura dei cinema di marzo, quindi in condizioni che fino a quel momento erano ‘normali’ e con costi che erano ‘normali’. Il 2021 è stato invece molto diverso, un anno che, fin dalla riapertura, ha visto gli esercenti affrontare tante condizioni difficili, non solo legate ai film e al Mercato, ma anche alla semplice organizzazione logistica del lavoro.

Quanto sono costati (in termini di stipendi e di ore lavoro) i controlli obbligatori che si devono fare, per esempio sul green pass? E quanto i mancati ricavi dal “food & beverage”, visto che non è più possibile consumare cibo e bevande in sale adesso, come non lo era quando si è riaperto ad aprile/maggio? E che dire della impossibilità di poter sfruttare il 100% della capienza della sala, cosa che è stata resa possibile solo dall’11 ottobre? Insomma, che a queste condizioni il biglietto costi soltanto il 5,2% in più è quasi un miracolo, altro che aumento!

E veniamo ai film. Questi sono i maggiori incassi del 2021 (qui l’infografica interattiva):

Qui invece quelli del 2020 (l’infografica interattiva è qui):

E infine qui il 2019 (confronto sostanzialmente impossibile e quasi inutile, ma comunque facciamolo per completezza di informazione, qui l’interattiva):

Concentriamoci sul confronto 2020 e 2021, che francamente è uno di quei casi – come da premessa – sono veramente complicati da paragonare. Basti dire che, dei primi dieci incassi del 2020, solo uno (Tenet, in quarta posizione) è arrivato durante la pandemia, gli altri ovviamente sono usciti tra gennaio e febbraio.

Tuttavia, in entrambi i casi soltanto un titolo ha superato i dieci milioni, anche se ovviamente con cifre molto diverse: Tolo Tolo con 46,2 milioni nel 2020, Spider-Man: No Way Home con 19,3 milioni nel 2021. La differenza di incassi tra questi film è maggiore della differenza tra i due anni e in effetti i restanti titoli presentano risultati piuttosto omogenei.

Nel 2020, un titolo sopra i 9 milioni (la prima pellicola dei Me contro te), una sopra i 7 e due sopra i 6 milioni. Nel 2021, due film sopra gli 8 milioni (Eternals e No Time To Die) e due sopra i 7 (Dune e Venom: La furia di Carnage).

Come avevamo già notato in un’analisi a inizio dicembre, nel 2021 ci sono dei ‘buchi’, nel senso che – per esempio – tra i 5 milioni di Me contro te: Il mistero della scuola incantata e i 7,1 milioni di Venom: La furia di Carnage non c’è nulla. Così come non ci sono titoli tra i 3,2 milioni di Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di morto e i 3,8 milioni di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli (magari potrebbe esserci E’ stata la mano di Dio, di cui non sappiamo cifre ufficiali, ma che ritengo possa stare tra i 3 e i 4 milioni al box office). Insomma, un botteghino molto frammentato quello del 2021 e poco ‘graduale’, diviso nettamente (anche più di quello del 2020) tra chi incassa ancora cifre importanti e non troppo distanti dal periodo prepandemia (Spider-Man e la Marvel in generale, i Me contro te) e tanti, troppi titoli che hanno faticato.

E concentriamoci sulla produzione di film italiani e i risultati ottenuti nel 2021, partendo dall’infografica (qui l’interattiva) sulla quota del nostro cinema:

Ricordo che in questa infografica ho evidenziato in verde i dati sopra il 25%, in giallo quello tra 20 e 25% e in rosso quelli sotto il 20%. Detto che il dato del 2020 è legato alla straordinaria partenza della nostra produzione nei primi due mesi di quell’anno, il risultato del 2021 è come quota percentuale sostanzialmente pari a quanto conquistato nel 2019. Tutto a posto quindi? No, perché mai come in un anno del genere, è meglio andare a vedere gli incassi complessivi anno per anno (qui la versione interattiva):

Qui ovviamente non ci siamo, perché una produzione che è stata impegnatissima nell’utilizzare le risorse supplementari per il cinema (tra cui un tax credit al 40%, oltre a un 100% di tax credit su tutte le spese legate al Covid) sfornando centinaia di titoli, non può accontentarsi di 34 milioni in un anno. Le ragioni di questi bassi incassi sono molteplici e sarà assolutamente il caso di analizzarle accuratamente con un articolo tutto dedicato al cinema italiano. Vediamo anche il confronto con le quote del cinema americano (qui l’interattiva):

E’ ovvio che anche il cinema americano non se la passa benissimo in valori assoluti, visto che ottiene meno di 100 milioni (per la precisione, 98,1 milioni). Tuttavia, i titoli statunitensi hanno un Mercato mondiale da sfruttare (fermo restando tutte le difficoltà di questi ultimi due anni), mentre per i nostri prodotti il discorso è molto più limitato. Come sempre, Inghilterra al terzo posto (12,23%) e (come sempre) anche con titoli che ci viene più naturale considerare hollywoodiani, come No Time To Die, Fast & Furious 9, House of Gucci e la riuscita di Harry Potter e la pietra filosofale. Insieme, queste quattro pellicole valgono circa 18,4 milioni dei 20,7 milioni incassati dai film inglesi. Insomma, diciamo tranquillamente che la quota reale del cinema americano è intorno al 67-68%.

Infine, parliamo dell’impatto dei film evento, un tema che abbiamo affrontato spesso quest’anno. Va detto che purtroppo non è possibile fare il solito confronto, che ha dato vita in passato a questa infografica (qui l’interattiva):

Il problema è che, essendo i cinema stati chiusi per diversi mesi nel 2021 (e con una riapertura che ovviamente ci ha messo del tempo per ‘ingranare’, come già segnalato sopra), il confronto sarebbe fuorviante e porterebbe naturalmente a un impatto notevolissimo dei film evento nel 2021. L’unica cosa che possiamo fare, è decidere di prendere un periodo più confrontabile (diciamo dal primo agosto al 31 dicembre) e metterlo a paragone con gli analoghi cinque mesi del 2019 (anno che peraltro, lo ricordo, aveva visto un’incidenza importante dei film evento).

Così facendo, scopriamo che tra il primo agosto e il 31 dicembre 2019, l’incasso complessivo è stato di 298,7 milioni, di cui 161,7 milioni raccolti dai migliori dieci film (54,1%) e 212,3 milioni dai primi venti (71%). Se prendiamo lo stesso periodo (01/08-31/12) del 2021, scopriamo che l’incasso totale è stato di 142.594.658 milioni, di cui 72,2 milioni arrivati dai primi dieci (50,6%) e 96,9 milioni dai primi venti (67,9%). Insomma, percentuali di incidenza delle top 10/20 inferiori di circa il 3-3,5% rispetto al 2019.

Possiamo quindi dire che, con tutte le difficoltà di valutare dei dati non su base annuale, bisogna riformulare in parte il giudizio che abbiamo dato in questi mesi. In realtà, più che un’incidenza enorme dei titoli più forti, c’è una discrepanza più evidente tra chi incassa ancora cifre importanti e i tanti titoli che magari faticano ad arrivare ai 2 milioni. Questo però non significa che la top 10 o top 20 abbia ‘divorato’ il resto del Mercato (ma più che altro perché comunque – tranne rarissimi casi – il Mercato non ottiene risultati al livello delle top 10/20 del passato). D’altronde, come ho scritto (poco ascoltato) più volte in questi anni, l’incidenza dei film evento sull’intero Mercato ultimamente non è cresciuta, anzi negli ultimi cinque anni era anche diminuita (a parte il 2019, in cui c’era un aumento). Speriamo che, su questo punto (e su tanti altri), nel 2022 si possano finalmente avere dati omogenei e per 365 giorni all’anno. Vorrebbe dire non avere più chiusure, dopo due anni in cui questa è stata la norma…

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Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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