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Cinema, come e quando riaccendere le luci in sala ?

Anche l’industria cinematografica con la Fase 2 si prepara alla ripartenza. Come, quando e con quali mezzi !!!

Le sale cinematografiche sono chiuse – come in gran parte del Mondo – in Italia dallo scorso 8 marzo, fino al 13 aprile così come emanato dal Dpcm del Presidente del Consiglio dei Ministri. E’ prevedibile che questa misura possa essere allungata ancora (almeno di altre due settimane, direi fino alla totale copertura dei vari ponti dopo Pasqua, della Liberazione e del 1° Maggio) prima di un eventuale Fase 2, che se l’emergenza sanitaria lo permetterà, consentirà ad alcuni italiani il graduale rientro a lavoro. Ma i cinema quando potranno riaprire e a quali condizioni ?

Dal 1° Gennaio al 7 Marzo 2020 si sono incassati in Italia 148 milioni di euro, il 18 febbraio il primo caso nel paese di covid-19 portò alle prime misure di contenimento (23 febbraio) fino al così detto lockdown del #iorestoacasa (7 marzo) con la chiusura totale dell’Italia, in quelle due settimane la sofferenza del settore cinematografico fu tale che gli incassi ne risentirono con crolli del 70-90%. Se lo stop continuerà fino a tutto Maggio (come dicevo sopra, nell’eventuale Fase 2 l’ultimo a ripartire – ahimè – sarà proprio il settore dell’intrattenimento), le perdite ammonterebbero (solo considerando gli incassi al botteghino) a circa 160 milioni di euro.  Per il personale di sala c’è la possibilità di usufruire della cassa integrazione ma gli esercenti devono più o meno tutti far fronte ad affitti, mutui, leasing per l’ammodernamento delle sale che senza gli incassi diventano spese insostenibili da sostenere. La domanda quindi è ?

Come e quando riaccendere le luci in sala ? Per dare una risposta a questo quesito mi vengono incontro, avvallando il mio pensiero, due pilastri dell’industria cinematografica nazionale: Luigi Lonigro (presidente di 01 Distribution e presidente dei distributori italiani, ANICA), che di recente ha rilasciato una nuova intervista: “Per una volta dobbiamo ragionare prima sulle date e poi sui dati. E cerchiamo di immaginare una riapertura dei cinema per il primo giugno. Non farlo, non cercare di farci trovare preparati vorrebbe dire accettare una deregulation totale, dove ognuno va per conto suo. Sarebbe un disastro”.

Più incisivo si fa Mario Lorini, presidente degli Esercenti (ANEC) più che delle date si preoccupa delle condizioni: “Riaprire con troppi condizionamenti – distanza tra il pubblico, mascherine, disinfestazioni – vuol dire mettere altri ostacoli tra il cinema e il pubblico. Noi dobbiamo riconquistare la fiducia dei nostri spettatori: meglio aspettare un po’ di più ma aprire senza restrizioni”. E si chiede: “Con che film si riporterà il pubblico in sala?” 

Il fattore “data” è importantissimo, ma voglio sottolineare quanto lo sia maggiormente di più quello delle “condizioni”; abbiamo visto come la convivenza con il coronavirus durante l’inizio dell’emergenza abbia portato ad una graduale flessione dell’affluenza degli spettatori in sala. La psicosi del contagio, le prime chiusure, tutto aveva creato una disaffezione che sarà dura da recuperare. Specie se la ri-partenza sarà troppo lenta o ancor peggio con una ricaduta sanitaria. Di recente tutte le major di Hollywood hanno rinviato i loro titoli più importanti (alcuni anche di un anno), è possibile quindi aprire i primi di Giugno quando i primi importanti blockbuster americani (salvo ulteriori ripensamenti) sono previsti non prima della fine del mese ? (il 19 giugno Soul della Disney-Pixar, 17 luglio Tenet di Nolan e 24 luglio Mulan della Disney). La vedo dura…

I film in sala o in streaming ? Lonigro si fa fermo anche su un altro punto, importante, rimarcando già quanto detto settimane fa e rassicurando in parte gli esercenti: “Tutti i film 01 usciranno in sala e per questo stiamo spostando le date di uscita dei film di Moretti, di Massimiliano Bruno, del Diabolik dei Manetti Bros, di Castellitto”. Anche Medusa film farà la sua parte ma Giampaolo Letta (vice presidente) non nasconde le sue preoccupazioni: “Sono ferme anche le riprese e noi avevamo un gruppo di titoli la cui lavorazione doveva partire proprio in questi mesi: il rischio è che all’inizio dell’anno venturo non ci sia più prodotto italiano, lasciando via libera agli americani”. Altri distributori si stanno organizzando invece per lanciare al meglio i prodotti che erano previsti in listino in questi mesi, Lucky Red sarebbe pronta a distribuire sulle piattaforme streaming “I Miserabili” , la pellicola era prevista in uscita il 12 marzo, una data ottimale per sfruttare l’effetto nomination agli Oscar ed i premi al César, un uscita ritardata in estate o peggio in autunno porterebbe ad avere un prodotto ormai “invecchiato”.

Anche Leone Film Group si trova alle strette con un film come “Bombshell”, già uscito in tutto il Mondo , il rischio pirateria si fa enorme. La Eagle Pictures fa il primo passo, distribuendo direttamente in streaming saltando la sala cinematografica il primo film inedito italiano (fatto salvo alcune produzioni Netflix uscite in contemporanea e/o anteprima al cinema), “Un Figlio di nome Erasmus”.
Seguendo l’iniziativa #iorestoacasa, dal 12 aprile (Pasqua) e per quattro settimane, sulle principali piattaforme da Sky, Chili a TimVision ad Infinity, sarà possibile vedere la commedia con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Daniele Liotti e Ricky Memphis. Il film come noto sarebbe dovuto uscire lo scorso 19 marzo (festa del papà) ma in seguito alle chiusure dei cinema e teatri per l’emergenza sanitaria da pandemia per coronavirus era rimasto bloccato in un limbo. La Eagle Pictures ha seguito quindi l’iniziativa di Universal che ha già distribuito in streaming “The Hunt”, “Emma” e “The Invisible Man”, distribuendo la pellicola in streaming, ecco, quindi, che a partire dal 12 aprile sarà possibile assistere alla commedia, in prima visione, su Sky, TimVision, Chili e tante altre piattaforme.

Vision si fa più “morbida”: “Per i titoli di più forte tradizione popolare”, spiega Davide Novelli, direttore della distribuzione, “cercheremo una ricollocazione più avanti. Per gli altri tratteremo con le piattaforme, ma non prima di aver avuto risposte dal ministero per i film italiani”.

Il 2 aprile i presidenti delle associazioni – Francesca Cima e Luigi Lonigro (produttori e distributori ANICA), Mario Lorini per l’ANEC – hanno richiesto al MIBACT di derogare al “Decreto Bonisoli” perché i film italiani finanziati dallo Stato possano accedere ai benefici di legge nel caso di una mancata uscita nelle sale limitatamente al periodo di chiusura obbligatoria. “Al ministero”, ci chiarisce Lorini, è stata chiesta “non un’abolizione delle finestre o uno stravolgimento della legge ma una deroga che vede uniti produttori, distributori ed esercenti, convinti che la sala resti il destinatario naturale dei film. Tanto che una parte dei profitti saranno distribuiti anche all’esercizio”.

Per Francesco Rutelli, presidente Anica, “il lavoro svolto dai presidenti è stato il frutto di un confronto responsabile ed equilibrato, particolarmente apprezzabile in un momento così difficile per il Paese e, in particolare, per la filiera cinematografica e audiovisiva gravemente colpita dalle necessarie restrizioni a tutela della salute pubblica”. Luigi Lonigro, presidente distributori Anica, “Su circa 40 produzioni italiane già pronte, distribuiremmo circa 8-12 film italiani medio-piccoli direttamente sulle piattaforme tvod e svod senza perdere i contributi ministeriali. I titoli restanti, invece, usciranno sul grande schermo quando riapriranno le sale. Inoltre, un’aliquota di revenue andrà in un fondo gestito da Anec a cui l’esercizio potrà attingere, a seconda delle necessità, nella fase di ripartenza”.

Quest’ultima è una buona notizia, perché pare – finalmente – di scorgere una certa sintonia nella filiera distributiva di una pellicola, con una attenzione che si allunga sia agli esercenti che ai distributori così come ai broadcaster (che si spera saranno disposti a rivedere le tariffe di valorizzazione dei film, prima decisi in base alle presenze in sala). Una sintonia della quale ci sarà bisogno a lungo per poter uscire da questa crisi senza precedenti e rilanciare un mercato, quello dell’intrattenimento che più di altri risentirà di questa crisi sanitaria prima (difficile scordarsi delle migliaia di morti) ed economica poi. Tutti dovremo fare la nostra parte.

Ci vorrà l’impegno di tutta la filiera dell’industria cinematografica per recuperare, una volta terminata questa emergenza sanitaria, la grave crisi che il settore (come tante altre realtà lavorative, penso al turismo la ristorazione, ecc…) sta attraversando in giorni (e quelli a venire) di blocco.
Le case di distribuzione, esercenti, associazioni, ecc…Si dovranno sedere ad un tavolo e trovare un accordo per la distribuzione dei titoli rinviati e cancellati e il loro ri-inserimento nei listini dei prossimi mesi.
Oltre ad un piano che riporti in sala gli spettatori, oggi impauriti dalla situazione.

Con la complicità di Michele Casula abbiamo realizzato un questionario (con la collaborazione di Ergo research) per tastare il polso degli addetti ai lavori sul futuro a breve termine del cinema. Le risposte sono completamente anonime e i risultati verranno condivisi in forma aggregata dalle pagine di Cineguru.

RISPONDI AL QUESTIONARIO A QUESTO LINK

Mi piace chiudere con una dichiarazione lasciata di recente dal regista Christopher Nolan: «I cinema sono diventati oscuri e rimarranno così per un po ‘. Ma i film non cessano di avere valore. Quando questa crisi passerà, la necessità di un impegno umano collettivo, per vivere, amare, ridere e piangere insieme, sarà più potente che mai »

Fonte delle notizie: Corriere della Sera, Anica, Anec, Cinetel

Fulvio Bennati
Da sempre appassionato di cinema, da oltre un decennio gestisce il blog "Box Office Benful"
https://it-it.facebook.com/BoxOfficeBenful/

2 thoughts on “Cinema, come e quando riaccendere le luci in sala ?

  1. Bellissimo articolo! Utilissimo soprattuto in questo periodo drammatico,per essere sempre aggiornati sulle novità del cinema … complimenti!

  2. Esaustivo come sempre, di piacevole lettura anche ai meno esperti, un’ottima panoramica delle criticità del momento dalle varie angolazioni. Bravo!

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