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Quanto ci costa non avere sale PLF?

All’estero, è sempre più importante il peso delle sale Premium Large Format. Da noi, paghiamo il fatto di averne pochissime. E perdiamo decine di milioni di euro ogni anno…

Uno dei grossi problemi del settore theatrical nel nostro Paese, è la carenza di sale Premium Large Format (quelle tecnologicamente più avanzate, come gli schermi Imax). Della questione, aveva già parlato Stefano Radice in questo articolo, che metteva in evidenza come le sale PLF da noi si contano sulle dita di due mani (e anche a voler aggiungere l’Isens di UCI Maximo, la questione cambia poco).

Si ritiene che, nei prossimi anni, nel mondo si tornerà ai livelli di fatturato prepandemia, ma non perché si staccheranno lo stesso numero di biglietti, ma per l’aumento del prezzo medio degli stessi, che colmerà economicamente la flessione delle presenze.

Ovvio che questo risultato sarà merito proprio delle sale PLF, cosa che però non potrà avvenire in mancanza delle stesse. Ma è possibile calcolare quanto sta perdendo il nostro Mercato da questa oggettiva carenza di sale ipertecnologiche? Iniziamo a fornire qualche dato sull’estero:

– Negli Stati Uniti, nei rispettivi primi weekend, le sale PLF hanno contribuito al 42% degli incassi (61,2M) di Mission Impossible 7; poco più di un terzo di quelli di Fast X (67M) e il 35% di quelli dell’ultimo Indiana Jones (60M), solo per fare qualche esempio.

– Lo stesso Fast X, in Francia, ha visto l’11% dei suoi biglietti venduto nelle sale PLF, che hanno però dato vita al 20% degli incassi, con 4 milioni di euro contro i 16 milioni delle sale tradizionali. Insomma, una sala PLF riesce quasi a raddoppiare il prezzo medio del biglietto.

Sempre in Francia, per quanto riguarda Super Mario Bros. – Il film, le percentuali sono più basse (evidentemente, per questo tipo di titoli entrano in gioco anche l’esigenza di risparmiare per le famiglie), ma comunque seguono proporzioni simili: 4,75% di biglietti venduti nelle sale PLF, che danno vita all’8,91% degli incassi. Conviene ricordare che in Francia il numero di cinema che hanno almeno uno schermo PLF è arrivato nel 2022 a 101 (4,9% rispetto al totale di tutti i cinema francesi).

Vediamo invece come sono andati Fast X e Super Mario Bros. in Italia, per quanto riguarda le (poche) sale PLF. Fast X ha ottenuto 144.409 euro nelle sale Imax e 104.263 euro nelle altre (sale Energia, UCI Maximo sala 4, UCI Luxe Marcon ScreenX), per un totale di 248.672 euro (ossia, il 2,1% dell’incasso complessivo, che corrisponde a 11.813.725 euro). Per SMB, i numeri sono di 179.299 euro negli schermi Imax e 172.289 euro negli altri (ma in questo caso senza lo ScreenX), per una somma complessiva di 351.588 euro (1,72% rispetto all’incasso di 20.416.509 euro).

Visto che Fast X da noi ha fatto staccare 1.522.519 biglietti (con un costo medio di 7,75 euro), se anche le cifre fossero rimaste le stesse (e non è detto, a mio avviso i PLF stimolano ad andare più al cinema), ma l’11% dei biglietti venduti fosse stato relativo a PLF e magari con un prezzo intorno ai 13-14 euro, il botteghino italiano avrebbe ottenuto circa 1-1,2M in più degli 11,8M ottenuti (insomma, saremmo arrivati probabilmente a 13M).

Insomma, siamo lontanissimi dall’impatto che le sale PLF hanno non solo negli Stati Uniti, ma anche in Francia (e d’altronde, essendo così poche, impossibile sperare in miracoli).

Per provare a capire le perdite che affrontiamo da noi, partiamo dalla situazione del Mercato nel 2023. Quest’anno, finora l’incasso totale è stato di 325M, di cui ben 240M circa arrivano dai titoli americani (anche quando risultano ‘inglesi’, come nel caso di Barbie, Fast X e The Flash). Vero che non necessariamente tutti i film statunitensi sono dei blockbuster e quindi consideriamo magari 200M di incassi che arrivano dai blockbuster, cifra che magari arriverà a 250M entro la fine del 2023. Va comunque detto che anche titoli non americani potrebbero usufruire del formato (per dire, in Italia film come Freaks Out o i titoli di Stefano Sollima di sicuro attirerebbero un pubblico importante a prezzo maggiorato).

E’ ovviamente impossibile dire con certezza quanto si perde nel nostro Paese per questa carenza, ma considerando l’impatto sempre maggiore dei blockbuster americani (che sfruttano al meglio questo formato) possiamo tranquillamente parlare di diverse decine di milioni di euro ogni anno. A essere più precisi, direi che siamo nella fascia di 20-40M persi, a seconda anche se ci aspettiamo numeri PLF degni della Francia o (ancora meglio) degli Stati Uniti.

D’altra parte, è anche vero che possiamo vedere questo grave difetto come un’opportunità: la costruzione massiccia di sale di questo tipo in Italia può decisamente aumentare il fatturato legato alla vendita dei biglietti. Quindi, sarebbe opportuno che i sostegni pubblici fossero decisamente maggiori per questo tipo di strutture…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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