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Barbie e Oppenheimer, pubblici a confronto

Un’analisi di Movio Research sui primi dieci giorni di programmazione offre alcuni spunti interessanti, seppur parziali, sui diversi target di riferimento dei due film

Barbie di Greta Gerwig e Oppenheimer di Christopher Nolan stanno entusiasmando il pubblico e riempiendo le sale dei territori in cui sono usciti, dopo il loro debutto in contemporanea tra il 20 e il 21 luglio (ricordiamo che il film di Nolan sarà nei cinema italiani dal 23 agosto; della sua uscita ne abbiamo parlato con il direttore commerciale di Universal Marco d’Andrea nel podcast che potete riascoltare qui). Due autentici blockbuster che molto probabilmente hanno iniziato il loro percorso anche al di sopra delle aspettative commerciali di produttori, distributori ed esercenti, con il primo che al 30 luglio aveva raggiunto i 774 milioni di dollari e il secondo i 400 milioni di dollari.

Ma qual è il pubblico che ha optato per i due film? Movio Research – società di consulenza marketing per il mondo dei media e del cinema, con sedi a Los Angeles, Londra e Aukland e che fa parte di Vista Group International, leader mondiale di sistemi software e biglietteria per i cinema – ha provato a tracciare l’identikit degli spettatori dei film nei primi due fine settimana. Anche se dai dati non sono emersi aspetti eclatanti, ciò che ha caratterizzato i primi dieci giorni di programmazione a livello di audience rappresenta una fotografia interessante delle differenze tra i due blockbuster. Ovviamente, bisognerà vedere se si tratta di trend che saranno poi confermati anche alla fine dello sfruttamento.

Forte attrattiva sul pubblico non abituale

Entrambi i film hanno avuto un forte potere attrattivo su chi al cinema abitualmente non ci va. In particolare Barbie ha coinvolto, nel suo primo fine settimana negli Stati Uniti, il 43% di un’audience infrequent (ovvero che va al cinema meno di due volta al semestre per Movio) e Oppenheimer il 36%. Per entrambi si è dimostrato forte il richiamo sugli spettatori occasionali (2-5 volte al cinema in sei mesi) mentre il biopic di Nolan ha attratto di più gli spettatori abituali (da 6 a 25 volte al cinema in sei mesi), dato tipico per i suoi film. Il forte impatto sul pubblico non abituale e occasionale è una delle motivazioni che spiega la partenza lanciatissima al box office dei due blockbuster.

Potere del marketing? Sicuramente il lavoro di preparazione e lancio dei due film è stato molto efficace potendo contare sul fatto che Barbie è un brand popolarissimo a livello mondiale ma anche Nolan è ormai diventato un brand cinematografico di eccellenza visiva e narrativa, e il pubblico è corso a vedere il suo film fin dal primo giorno. Barbie ha dominato nelle sale standard di multiplex e multisale, Oppenheimer non ha avuto rivali nelle sale IMAX e PLF di tutto il mondo. Abitudini del pubblico

Come si sono divisi uomini e donne

I due film si sono rivolti a pubblici diversi, con quello femminile che ha prediletto Barbie (60%) e quello maschile che ha puntato su Oppenheimer (67%). Movio ha poi riportato, però, che il 10% degli spettatori che hanno scelto il film di Greta Gerwig, nel primo fine settimana hanno poi visto anche il film di Christopher Nolan, mentre il 17% degli spettatori che hanno optato subito per Oppenheimer è poi andato a vedere Barbie. Altro dato interessante, per lo studio di ricerca i pubblici dei due film in parte sono sovrapponibili, avendo apprezzato titoli quali Spider-Man: Across the Spider-Verse, Asteroid City e Guardiani della Galassia Vol.3.

Uomini e donne

Oppenheimer spopola tra i Baby Boomers (1946-1964)

Movio Research ha poi preso in esame le preferenze degli spettatori per fasce di età nel secondo fine settimana (28-30 luglio). Le baby boomers donne hanno avuto una leggera preferenza per il film con Cillian Murphy (il 27% ha scelto di vederlo, contro il 22,2% di Barbie).

A livello maschile il gap a favore di Oppenheimer aumenta (30,9%) mentre Barbie è al terzo posto alle spalle dell’horror Haunted Mansion. Nel risulta che il biopic sull’inventore della bomba atomica sia al centro delle scelte degli over 59, cosa che non accade nelle altre fasce di età.

 

 

Generazione X (1965 – 1980)

Passando alla Generazione X femminile, dai 43 ai 58 anni, Barbie prende nettamente il comando delle preferenze (35,9%) davanti ad Haunted Mansion con Oppenheimer staccato.

 

Sul lato maschile si riscontra un grande equilibrio nelle scelte tra il film di Greta Gerwig e quello di Christopher Nolan, che sono però tallonati da vicino da Haunted Mansion. Questo dato è sinceramente sorprendente; ci si sarebbe aspettati di vedere Oppenheimer prevalere nettamente tra gli uomini di questa fascia di età. Forse ha inciso il numero di coloro che hanno scelto di vedere Barbie al secondo week-end, dopo avere magari optato per Nolan la settimana prima o perché attratti dal clamore mediatico suscitato dal film con Margot Robbie.

Generazione Y (1981 – 1996)

Più l’età del pubblico ringiovanisce, più Barbie è nettamente al centro delle preferenze degli spettatori, sia a livello femminile che maschile. Le donne della Generazione Y, da 27 a 42 anni, lo confermano come si evince dal grafico di seguito dove il film di Greta Gerwig è stato preferito dal 44,4% del target contro il 12% di Oppenheimer.

Anche per gli uomini della Generazione Y, è sempre Barbie a prevalere tra le preferenze, anche se le distanze con il biopic di Nolan si riducono di molto: 28,6% contro 21,1%.

Margot Robbie conquista la Generazione Z (1997 – 2012)

Vediamo infine la Generazione Z (Movio Research non prende in considerazione la Generazione Alpha con i nati e le nate dal 2013). Tra le giovanissime tra gli 11 e i 26 anni, spopola decisamente Margot Robbie, scelta dal 49,7% del campione mentre gli altri titoli sono molto lontani nelle preferenze anche se non è da disprezzare il 12,5% raccolto da Nolan.

Tra i ragazzi della Generazione Z prevale ancora Barbie con il 32% delle preferenze ma Oppenheimer si difende bene con il 25,7%.

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