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Natale 2022 al cinema: possiamo essere ottimisti?

L’uscita di Avatar 2 dovrebbe riportare il grande pubblico al cinema. Ma cosa accadrà con gli altri film delle feste, in un Natale fondamentale per il nostro futuro?

Un anno fa, scrivevo questo pezzo per capire cosa ci potevamo aspettare dai film delle feste e quali sarebbero stati “i risultati necessari per ritornare alla normalità”. Se siete scaramantici, sicuramente possiamo dire che non ha portato fortuna. D’altro canto, direi che si può dare per scontato che, per le feste 2022, non tornerà l’obbligo di mascherine in sala né qualcuno proporrà di fare un test anticovid per poter entrare nei cinema (ipotesi che purtroppo a suo tempo molti spettatori hanno considerato effettiva o comunque, in ogni caso, non una bella promozione per andare tranquilli a vedersi un film).

In quell’articolo, sostenevo che “la grande scommessa è di riportare un ampio pubblico generalista in sala per le feste, spettatori che magari nel 2021 non sono ancora stati all’interno di un cinema”. E’ buffo, perché basterebbe cambiare l’anno nella frase e potremmo sostanzialmente dire la stessa cosa. Il Natale è infatti il periodo dell’anno in cui anche chi non va regolarmente al cinema decide(va) di farlo. In questo caso, l’obiettivo è che sia un ritorno che poi venga ‘regolarizzato’ da visite successive e non sia solo un viaggio isolato (magari perché esce un certo sequel che era atteso da 13 anni).

Ma partiamo dai fondamentali, ossia quanto si incassa tra il 7 dicembre e il 10 gennaio:

Quel periodo era stato scelto proprio per avere cinque settimane precise, senza quindi un giorno festivo in più o in meno (anche se, ovviamente, ci sono anni più favorevoli, ossia quelli in cui le festività cadono in giorni feriali). Per quanto riguarda il confronto con il 2021, si può stare tranquilli che venga battuto, anche considerando che quell’anno, nel periodo preso in considerazione, il solo Spider-Man: No Way Home da solo otteneva quasi la metà di tutto l’incasso, mentre nessun altro titolo otteneva cinque milioni (ma House of Gucci era andato molto bene, con 4,6 milioni). E vediamo anche cosa ci aspetta nel panorama di uscite di queste prossime settimane:

14 dicembre
Avatar 2: la via dell’acqua

15 dicembre
Il mio amico Massimo
Perfetta illusione
Il ritorno

21 dicembre
Masquerade – Ladri d’amore

22 dicembre
Il grande giorno
Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note
EO
Fairytale – Una fiaba
The Fabelmans
Whitney: Una voce diventata leggenda
Le otto montagne
Living (23 dic)

1 gennaio
Tre di troppo
I migliori giorni
Charlotte M. – Il film Flamingo party

4 gennaio
M3gan
Un vizio di famiglia
Close

Quali sono le cose più importanti che possiamo dire da questo programma di uscite?

Avatar 2, in ogni caso, non risolverà tutti i problemi
A Sorrento, diverse persone mi hanno detto che si aspettano un dato tra i 30 e i 40 milioni di euro per questo film, quindi decisamente di meno del primo episodio (che aveva fatto più di 65 milioni da noi nella sua uscita nel 2010, più i 3 milioni ottenuti a settembre di quest’anno, un ottimo segnale), ma comunque di gran lunga (se fosse così) il maggior incasso da quando è scoppiata la pandemia a marzo 2020. Tanto considerando la situazione attuale del nostro Mercato? Poco rispetto alle enormi attese? Ognuno può vederla come vuole. Quello che invece mi sento di dire con certezza, è che Avatar: la via dell’acqua è un film molto importante per tutti, ma qualsiasi dato ottenga da solo non può cambiare la situazione. E comunque, la valutazione sull’incasso italiano non potrà prescindere dal confronto con il dato mondiale.

La mia paura è che un ottimo risultato (e per me andare sopra i 30 milioni lo sarebbe) porterebbe molti a ritenere il cinema in sala ‘rinato’. In realtà no, non è così semplice e non aiuterebbe nessuno un ottimismo ingiustificato legato a un unico film (come sto notando recentemente per qualche buon risultato italiano). Anche solo perché, se gli esercenti sarebbero molto felici, i distributori che non si chiamano Disney non avrebbero molto da gioire (e no, giustamente Disney non divide i suoi incassi con gli altri distributori). Serve che Avatar 2 dia la spinta per convincere gli spettatori a tornare regolarmente al cinema, non solo per un grandissimo evento. E non semplicemente perché magari una quota di pubblico si ritrova la sala che proietta Avatar 2 piena e decide di vedere un altro film per non essere usciti a vuoto.

Insomma, è fondamentale che il film di James Cameron non venga lasciato da solo e il fatto che ottenga un grande risultato, non significa che la concorrenza non possa ottenere incassi importanti. Per esempio, nel 2015-2016 (migliori feste degli ultimi quindici anni) è vero che Quo vado? dominava con 50,4 milioni (peraltro, ottenuti in soli dieci giorni), ma c’era anche stato Star Wars: Il risveglio della forza a conquistare 24,5 milioni e altri sei titoli sopra i 5,5 milioni. Più di recente, nel 2019-2020 ancora Zalone dominatore con 37,4 milioni con Tolo Tolo, ma ben quattro titoli sopra i dieci milioni (due italiani, Il primo Natale e Pinocchio, e due stranieri, Star Wars: L’ascesa di Skywalker e Jumanji: The Next Level). A scanso di equivoci, non mi aspetto certo che i titoli che non si chiamano Avatar possano e debbano ottenere cifre del genere. Ma non è neanche accettabile il triste panorama dello scorso anno. A questo proposito…

Affollamento evitato
L’anno scorso, si segnalava con grande anticipo l’eccesso di offerta durante le feste, in particolare per quanto riguarda i film italiani, con date di uscite che rischiavano di creare pericolose sovrapposizioni. Siamo stati facili profeti. Quest’anno, le cose vanno molto meglio, i film italiani sono decisamente meno e posizionati in maniera corretta. Al massimo, in certi momenti si può parlare del problema opposto, ossia: per Natale e Santo Stefano c’è un ricco panorama di titoli? L’impressione è che il timore di Avatar 2 abbia spinto molti a ritardare l’uscita, come è anche comprensibile (il film non ha un target preciso, visto che punta e può raggiungere… tutti). In ogni caso, almeno non dovremmo avere titoli di cui dire “peccato, fosse uscito il mese dopo, avrebbe fatto meglio”. In particolare, per…

Il cinema italiano
Partiamo dall’importanza della commedia italiana durante le feste, grazie a questa infografica:

Il fatto che, l’anno scorso, non si sia arrivati a 9 milioni complessivi dai titoli comici, fa capire quanto sia andata male questa categoria (e quanto invece sarebbe fondamentale per far funzionare le cose).

Se c’è una cosa che mi ha confortato molto a Sorrento, sono state le ricche risate degli spettatori (in larga parte esercenti) di fronte alla presentazione de Il grande giorno con Aldo, Giovanni e Giacomo. Mi fa veramente ben sperare nel ritorno di un grande incasso per una commedia italiana, cosa che purtroppo è stata una rarità in questi anni (a parte i Me contro te). Ne abbiamo assolutamente bisogno, così come di buoni risultati dalle tre uscite del primo gennaio, Tre di troppo (da Fabio De Luigi possiamo aspettarci risultati importanti, se non al livello del prepandemia, almeno da 3-4 milioni di euro?), I migliori giorni e Charlotte M. – Il film Flamingo Party (questo fondamentale per vedere se il cinema italiano riesce a comunicare anche con gli adolescenti). Per quanto riguarda l’altro importante film italiano delle feste, dobbiamo parlare de…

… Il cinema per il pubblico adulto
Non è facile fare pronostici sulla proposta arthouse o comunque rivolta a un pubblico più maturo. Di base, sarebbe facile pensare che I Fabelmans possa essere il vincitore in questa categoria (per quanto riguarda i dati americani, aspetterei a fare valutazioni almeno fino alla settimana di uscita delle nomination agli Oscar, potrebbero dare una spinta enorme a questo titolo), anche ricordando quanto era andato bene un altro film (non facile) di Spielberg come Il ponte delle spie (9,4M) in questo periodo nel 2015-2016. L’altro rivale importante (ma sul quale non mi arrischio in nessun tipo di pronostico) è Le otto montagne: potrà risultare un po’ ostico? O è uno di quei casi in cui un film riesce ad attirare un pubblico che cerca un messaggio importante e non banale? In ogni caso, mi sento di dire che non c’è un titolo facilmente ‘crowdpleasing’, e che sarebbe stato bello avere (non solo per le feste) un titolo come Philomena (uscito il 19 dicembre 2013, aveva superato i 6 milioni)…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

One thought on “Natale 2022 al cinema: possiamo essere ottimisti?

  1. Bè, posizionare le Otto Montagne sotto Natale è tutto tranne una scelta corretta a mio avviso. Un film del genere a fine ottobre / novembre poteva esprimere molto e soprattutto rimanere per lungo tempo in sala. Un pò come la Stranezza

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