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The Invitation primo negli Stati Uniti

In un box office americano in forte difficoltà, l’horror The Invitation apre in testa, seguito da Bullet Train e Top Gun: Maverick…

Lo sapevamo da tempo, ma adesso i nodi stanno venendo al pettine. La mancanza di prodotto forte nei cinema americani (dove ovviamente titoli come Minions 2 e Bullet Train sono usciti da tempo e non da pochi giorni come in Italia) si fa sentire negli incassi, per quello che si sta rivelando il peggior weekend estivo del box office americano nel 2022, con una previsione di 54 milioni di dollari (a fine gennaio, si era fatto anche molto peggio, con 34,9M). Deadline mette sotto accusa gli scarsi P&A (le spese di distribuzione e marketing) per questi debutti, ma d’altro canto è anche normale pensare che le major non vogliano investire cifre importanti per pellicole che non hanno comunque grandi potenzialità.

In testa, ci sarà la pellicola horror di Sony The Invitation, ma con una cifra tra i 6 e i 7 milioni di dollari, decisamente indegna di un film in vetta. Decisamente una cifra bassa, per una data (fine agosto) che in passato aveva portato ottimi risultati a Sony, come nel caso di Man in the Dark, che nel 2016 aveva aperto con 26 milioni di dollari e chiuso la sua corsa a 89,2M. Anche un prodotto decisamente di basso livello come The Slender Man aveva fatto meglio, debuttando nel 2018 con 11,3M.

Un’altra nuova uscita importante, Tremila anni di attesa, film di George Miller passato al Festival di Cannes, si dovrà accontentare di 2,9 milioni, che dovrebbero valere la settima posizione. Per questo titolo, pesano forse anche delle recensioni miste (il film ha il 70% di recensioni positive su Rotten Tomatoes, che non è male, ma certo non si può parlare di un consenso unanime).

Per il resto, ci ritroviamo con titoli già arrivati in sala, a cominciare da Bullet Train, secondo con 5,5 milioni (e un calo di solo il 31%, ovviamente favorito dalla mancanza di alternative forti) e un totale finora di 78,1 milioni. Risulta invece ancora sensazionale la tenitura di Top Gun: Maverick, terzo con altri 4,9 milioni e arrivato all’incredibile cifra di 691,3 milioni (a questo punto, l’obiettivo è superare i 700M).

Come prevedibile invece, calo estremo per il prodotto anime portato in sala da Crunchyroll, Dragon Ball Super: Super Hero, che dovrebbe perdere il 77% nel fine settimana, per altri 4,8 milioni. Ma il suo compito lo aveva svolto benissimo la settimana scorsa, con un esordio sopra i 20M (per la precisione, 21,1M). Per ora, è arrivato a 31 milioni di dollari, decisamente un ottimo risultato per questo tipo di prodotti.

Chi invece non ha proprio funzionato è Beast, che dopo un primo weekend debole (11,5M), ora dovrebbe perdere il 63% e conquistare altri 4,3M, per un totale fino a questo momento sotto i 20M, 19,5 per la precisione. Da sottolineare poi alcuni totali importanti: DC League of Super-Pets è arrivato a 74,1M (dato non straordinario, ma assolutamente da non sottovalutare); Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo a 354,7M; Thor: Love and Thunder a 336,5M; Nope a 117,6M; e La ragazza della palude (bel successo a sorpresa grazie al pubblico delle adolescenti) a 81,7M.

In tutto questo, inutile sperare in miracoli per i prossimi due mesi. Anzi, le ultime notizie rendono ancora peggiore la situazione per gli esercenti, visto che Halloween Ends (in arrivo a metà ottobre) passerà in contemporanea anche sulla piattaforma Peacock, mentre ci sono stati ulteriori rinvii di titoli importanti (tra cui Shazam 2, che doveva arrivare a Natale, e che invece sarà nei cinema da metà marzo 2023).

Fonte: Deadline

Nel resto del mondo

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

One thought on “The Invitation primo negli Stati Uniti

  1. Gia le vostre premesse sull’andamento del box office USA , indicano uno stato di sofferenza che, partendo da un mercato , come quello americano, certamente determinante per il futuro delle sale di tutto il mondo, in particolare per l’Europa , ci obbliga a considerare che l’esercizio, italiano in particolare, dopo la pandemia, dovrà sopportare altri mesi durissimi in attesa di quel tipo di prodotto che induca il grande pubblico al ritorno in sala. Se questo è il contesto è inevitabile chiedersi anche , perché il nostro paese soffra più di altri nelle frequenze del box office e, non basta citare i cronici ritardi delle uscite, dovuti alla mentalità retrograda di molti distributori tutt’ora avulsi a prendere atto di nuove realtà. Mancano i grandi titoli e manca il prodotto italiano , visto che dei cinque film che vedremo a Venezia, probabilmente due riusciranno a ottenere un accettabile riscontro del pubblico pagante . Sia ben chiaro, non sono preconcetti e vorremmo trovarci a prendere atto di clamorose smentite. Stando così i fatti, , parlare di streaming ci pare azzardato, poiché dei film usciti soltanto Elvis si è trovato sul piccolo schermo , mentre qualche sala lo stava ancora programmando, più per mancanza di alternative che per gli incassi. Proviamo a considerare l’anno in corso e forse un po’ meno il 2023 , come un periodo di transizione ma, serviranno rassicurazioni delle major , con l’annuncio di grandi progetti che, , allo stato attuale tardano a verificarsi.
    Gld

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