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Usai, l’accordo con Sony e il momento del cinema italiano

L’amministratore delegato di Colorado Film parla dei termini dell’accordo con lo studio americano

Sony Pictures International Productions investe nel cinema italiano e lo fa attraverso un accordo per tre titoli con la Colorado Film di Rainbow Group, di cui amministratore delegato è Alessandro Usai. Il primo film, al momento sul set, è Un Natale in famiglia di Giovanni Bognetti, con Christian De Sica e Angela Finocchiaro. È il manager a descrivere l’accordo: «L’intesa l’abbiamo annunciata il 27 luglio ma ci stavamo lavorando da un anno e mezzo; abbiamo deciso di uscire allo scoperto ora che il film di Bognetti è sul set. In questi mesi abbiamo trattato direttamente con il team internazionale Sony di Los Angeles guidato da Shebnem Askin e Michael Rifkin».

Come si struttura l’accordo?

«Per ora riguarda tre film di cui il primo è Un Natale in famiglia, titolo provvisorio (nella foto una scena del film, credit Loris Zambelli per Photomovie). Tra l’altro è la prima volta che Colorado Film lavora con De Sica, pur producendo noi molte commedie. È un accordo di co-sviluppo e coproduzione, un’intesa classica. Questo primo film, dal budget di oltre 5 milioni, vede Sony partecipare per il 70% mentre Colorado per il 30%».

Cosa si può dire degli altri due progetti?

«Saranno annunciati a tempo debito. Si tratta di due film italiani di commedia non soltanto comica ma anche sofisticata e con risvolti sentimentali. Il secondo dovrebbe essere pronto come release nel 2023 e il terzo indicativamente per il 2024».

Il film di Bognetti uscirà a Natale?

«Al momento siamo ancora in fase di studio. Insieme a Sony valuteremo le condizioni di mercato nell’interesse del film che non parte già con un destino stabilito come data di uscita. Non è escluso, ovviamente, che questo e gli altri film possano essere distribuiti da Sony/Warner. Però, Un Natale in famiglia potrebbe anche uscire su piattaforma. Si valuterà a tempo debito ma la strategia distributiva sarà decisa da Sony».

State lavorando a tre commedie, non vi preoccupano i risultati che questo genere ha ottenuto nell’ultimo anno e mezzo a livello di box office?

«Certamente siamo preoccupati. Sono calati gli incassi di tutto il cinema italiano ma va sottolineato, però, che se i numeri sono bassi, è sempre la commedia ai vertici della top 10. Sono convinto, comunque, che si tornerà alla situazione pre pandemia per i risultati di questo genere di film anche perché se questo non accadrà sarà difficile arrivare a quella quota di mercato del 22-25% che è sempre stata propria per il cinema italiano. Certo, avere un po’ più la sensazione di un prodotto in esclusiva per il grande schermo, potrebbe aiutare il box office. In questi due anni di pandemia il pubblico si è abituato a vedere i film ovunque; quando questa confusione sarà superata, il pubblico tornerà al cinema. Proprio Sony ha prodotto e distribuito in Spagna la versione iberica di 10 giorni senza mamma che in Italia avevamo prodotto noi; loro sono arrivati al terzo film che ha incassato all’esordio più del primo e del secondo episodio. O l’Italia per motivi sociologici o antropologici è un unicum in cui non si tornerà più ai livelli di consumo cinematografico pre pandemia, oppure i segnali che ci arrivano dagli altri Paesi ci devono far ben sperare; sono convinto che quando il mercato ripartirà, le commedie torneranno a crescere negli incassi».

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