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Le scelte bizzarre della produzione italiana

Una produzione di film italiani troppo squilibrata verso i prodotti da festival. Ma anche con cast protagonista quasi sempre maschile e over 40. Una sfida al Mercato decisamente discutibile…

Qualche giorno fa, nell’articolo sulle mie impressioni da Riccione, ho analizzato tra le altre cose una produzione italiana che è decisamente orientata verso i prodotti d’essai/da festival/sociali (sì, lo so, dovrei chiamarli “film d’autore” e sarebbe più comodo, ma ho sempre qualche riserva su questa etichetta, che un tempo si destinava a Kubrick e ora si regala spensieratamente anche soltanto a un ‘giovane’ quarantacinquenne che ha fatto un discreto film d’esordio).

Mi sembra il caso di fare un po’ di numeri, andando a prendere i film italiani che troviamo da settembre nei principali listini (01, Medusa, Vision, Lucky Red, Warner, Eagle, Fandango, Notorious, Adler, I Wonder, Bim), partendo dalla suddivisione per genere (qui l’infografica interattiva):

Nota: in alcuni casi, ho considerati i mezzi punteggi per titoli che sembrano dramedy (come La stranezza). E non posso essere sicurissimo di alcune caratteristiche di alcuni film (comunque pochi). Mi riprometto, dopo le Giornate professionali di Sorrento, oltre a riproporre un articolo simile con i nuovi listini, di verificare la correttezza dei numeri che riporto in questo pezzo.

Detto questo, possiamo sonoramente smentire la mitologia di “in Italia si fanno solo commedie”. Chiaramente, c’è invece la propensione a fare film da festival e chi nega questo dato di fatto, probabilmente è il primo che non vede i film in questione (e neanche i listini a quanto pare). Ormai, per certi registi e produttori, l’obiettivo sembra proprio (come scrivevo qualche giorno fa) andare a un festival importante, non certo a trovare un pubblico anche leggermente più ampio. Va detto che, se ci limitassimo alle uscite del 2022, il rapporto sarebbe ancora peggiore, visto che società come Medusa e Vision nel 2023 vedranno una grande produzione di commedie (soprattutto la seconda). E che tanti film italiani (in prevalenza drammatici/non comici) verranno proposti da altri distributori, magari con uscite tecniche.

Capitolo film di genere. Qui, segnaliamo l’eccezione (rispetto ai numeri degli altri) di Eagle, che nel suo listino, oltre a una commedia, ha due titoli di genere, l’action/horror Dampyr e il thriller L’uomo sulla strada, mentre non c’è nessun film ‘sociale’. Ci sono poi, spulciando gli altri cataloghi, un musical (The Land of Dreams), il sequel di Diabolik, due thriller come L’ultima notte di amore e Io sono l’abisso di Donato Carrisi, un altro horror (Pantafa, sperando che sia veramente di genere e non punti all’autoriale), Il ragazzo e la tigre (avventura/family?) e un cartone animato (Mary e lo spirito di mezzanotte di Enzo D’Alò), anche se si può discutere sul fatto di doverlo considerare di “genere” perché animazione.

Arriviamo alla cosa più assurda di tutto questo elenco di film. Ci sono alcuni titoli per famiglie, ma non c’è un film minimamente rivolto non solo agli adolescenti, ma neanche agli ‘young adults’ (temo che anche quelli degli youtuber siano più per un pubblico family e temo di non sbagliarmi). Insomma, in un panorama postpandemico in cui la gran parte del pubblico è formata da giovani, unico target che è tornato in forza al cinema, la produzione italiana ha deciso che non è il caso di fare film per loro. Meglio chiedere a viva voce che il cinema venga insegnato nelle scuole, così da spingere i giovani a vedere film non rivolti a loro, piuttosto che fornire ai giovani quello che vogliono veramente. Che dire? Meglio non dire nulla, si rischierebbe di essere volgari.

E passiamo al discorso dei protagonisti delle commedie (ossia, in generale i prodotti più commerciali). Sono uomini o donne (o situazioni ‘paritarie’)? Vediamo che dicono i numeri (l’infografica interattiva è qui):

Altra nota: per comodità ho considerato i tre ‘dramedy’ (a cui avevo fornito mezzo punto ciascuno nei bilanci di genere) come commedie ‘intere’ (quindi la somma dei film dà 22 in questo caso). Qui segnaliamo subito le vergognose eccezioni (come ci si permette di fare film comici senza protagonisti assoluti uomini? E’ legale?). Per quanto riguarda i tre film ‘equi’, si tratta di Vicini di casa, Un mondo sotto social e Il viaggio leggendario (quindi, due di questi tre titoli sono frutto di coppie di youtuber, interessante). Per gli unici titoli con protagonista assoluta femminile, in un caso stiamo parlando di Acqua e anice con Stefania Sandrelli e Silvia D’Amico. Ma va detto che anche il listino Fandango lo presenta come un dramedy e che non è il caso di aspettarsi incassi enormi da questo titolo. La vera eccezione potrebbe essere l’esordio alla regia di Pilar Fogliati, Romantiche, che la vede anche impegnata come attrice (protagonista assoluta? Possibile, ma non sapendo la trama, non posso giurarci). Insomma, a parte questo (probabile) caso, possiamo tranquillamente dire che non ci sono commedie commerciali importanti con una protagonista assoluta femminile. D’altronde, è quello che capita quando Paola Cortellesi si prende una pausa.

Mi chiedo, ma nessuno pensa che sia il caso di offrire un’altra possibilità a Valentina Lodovini, dopo l’esperienza Cambio tutto e soprattutto dopo il ruolo importante in Love & Gelato, il film italiano di maggiore successo su Netflix da quando la piattaforma fornisce i dati? Ha speranze di tornare a fare una commedia come protagonista assoluta? Io non ci conterei molto. Senza contare il discorso di Anna Foglietta, che un film commerciale come protagonista assoluta non lo ha mai fatto.

Qui anticipo l’obiezione che qualcuno potrebbe farmi, ossia: “che ci possiamo fare se le star della commedia sono quasi tutti uomini?”. Intanto, va benissimo quando si parla di Checco Zalone o Ficarra & Picone, che comunque (purtroppo) fanno i loro film ogni 3-4 anni. Ma per il resto, trattasi magari di profezia autoavverante: se gli investimenti maggiori (sia in produzione che in lancio dei suddetti film) si fanno per gli attori uomini (magari perché qualche dirigente televisivo si è convinto che bisogna averli per forza), ecco che i maggiori ‘successi’ saranno quelli con protagonisti uomini. Comunque, se qualcuno volesse citarmi quali sono le star maschili nei film dei prossimi dodici mesi, gliele smonto subito con qualche dato di incasso poco lusinghiero.

Passiamo invece all’età degli attori/personaggi protagonisti delle commedie (qui l’interattiva):

Anche qui, non andiamo benissimo. Ci si salva magari grazie ai già citati youtuber e a Pilar Fogliati, così come per alcuni film family con protagonisti dei bambini. Ma anche qui purtroppo capiamo che non c’è una grande volontà di andare a cercare un pubblico di adolescenti/giovani adulti neanche con i protagonisti giusti.

Vorrei ribadire un concetto importante. Io segnalo questi aspetti non solo per ragioni sociali, anche se, considerando l’impatto che hanno i contributi pubblici per realizzare i film, non è il caso di trascurare queste motivazioni invocando la “tirannia del politically correct”, perché in altri ambiti questa discriminazione non sarebbe facilmente accettata (immaginate fondi pubblici che vengono destinati ad aziende che privilegiano nettamente gli uomini in ruoli da dirigente, non ci sarebbero polemiche?). Ma la mia preoccupazione principale è di natura commerciale: come si può pensare di rivolgersi solo a un target di over 40 e puntare solo su uomini, se si vuole recuperare un pubblico che, come già detto sopra, è soprattutto under 34? E ricordiamo sempre che – in numeri assoluti – le donne italiane vanno al cinema più degli uomini. Forse sarà il caso di ricordarselo nel pensare al target dei propri film, no?

Insomma, la situazione è talmente drammatica in questi numeri, che un aspetto positivo c’è: si può soltanto migliorare. Riusciremo a farlo nei prossimi anni? O dobbiamo tornare alle tristi quote di mercato del 10-15% per il cinema italiano per svegliarci?

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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