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Arrivano troppi film al cinema?

Molti sostengono che bisognerebbe diminuire il numero di uscite in sala. Eppure, un’ampia e variegata proposta di film è fondamentale per rilanciare il Mercato…

Quando ho letto questo ottimo articolo di David Poland, mi sono detto che avrei dovuto fare un’analisi simile sul Mercato italiano, per capire come è cambiato il panorama di uscite negli ultimi due anni rispetto al prepandemia. Conto di analizzare meglio gli incassi in un prossimo articolo, ma intanto mi sembra importante vedere in quante copie sono arrivati i film in sala negli ultimi mesi.

All’inizio, pensavo di prendere i dati del 2021 a partire da agosto, ma temo che sarebbero fuorvianti, visto che a uscite importanti come quelle di Fast & Furious, Me contro te e Come un gatto in tangenziale – Ritorno a coccia di morto non corrispondevano effettivamente un panorama di uscite un po’ più vario e continuo.

Ho pensato quindi di prendere come riferimento solo l’ultimo trimestre del 2021 (quando effettivamente abbiamo iniziato ad avere un flusso regolare di uscite importanti) e paragonarlo agli analoghi periodi del 2018 e 2019.

Qui sotto trovate il numero di uscite (comprendono anche gli eventi, ma non ho considerato prodotti arrivati in meno di 10 copie), divise per la fascia di copie con cui sono arrivati nel primo weekend:

Ottobre – Dicembre 2018

Sopra le 400 copie: 16
Tra le 200 e le 400 copie: 37
Sotto le 200 copie: 62

Uscite totali: 115
media uscite a settimana: 115/13= 8,84
Totale incassi ottobre – dicembre 2018: 177.010.752 euro

Ottobre – Dicembre 2019

Sopra le 400 copie: 22
Tra le 200 e le 400 copie: 29
Sotto le 200 copie: 42

Uscite totali: 93
media uscite a settimana: 93/13= 7,15
Totale incassi ottobre – dicembre 2019: 206.874.345

Ottobre – Dicembre 2021

Sopra le 400 copie: 16
Tra le 200 e le 400 copie: 28
Sotto le 200 copie: 43

Uscite totali: 87
media uscite a settimana: 87/13= 6,69
Totale incassi ottobre – dicembre 2021: 105.366.123 euro

Insomma, le uscite sono decisamente diminuite, dalle 115 del quarto trimestre 2018 alle 77 di questo ultimo trimestre, con una media di poco sopra i sei film e mezzo a settimana (che è chiaramente poco rispetto al passato e un calo di circa il 25% rispetto al 2018). In realtà, il calo reale è anche più forte, nel senso che il numero assoluto di film che arrivano sopra le 200 sale è diminuito sensibilmente (e una discreta quantità di questi titoli in realtà esce in meno di 50 copie). Nell’ultimo trimestre 2018 erano 53 titoli a sbarcare in almeno 200 copie; nel 2019 erano 51 e quest’anno sono scesi a 44. Questione semplice insomma: mancano non solo dei grandi film che ci si aspetta siano campioni di incassi e arrivano in più di 400 copie (6 titoli in meno rispetto al 2019), ma anche dei prodotti medi che potrebbero performare in maniera molto interessante (e da cui uscirebbero dei successi a sorpresa). Ovvio poi che, in questo periodo di carenza di prodotto (e a maggior ragione in questo gennaio), diversi titoli non fortissimi sono usciti in un numero eccessivo di copie e la bassa media per sala rischia di fare danni notevoli agli esercenti (ma d’altronde, che alternativa c’è, se non quella di chiudere le sale in attesa di momenti più favorevoli?).

In Francia, nonostante anche loro stiano vivendo un momento difficile con le nuove norme (per esempio con il divieto di mangiare e bere in sala, analogo a quello italiano) il 19 gennaio sono usciti 14 titoli, il 26 gennaio ne arriveranno ben 21. Da loro, c’è quindi un’offerta ampia, che ovviamente permette di soddisfare tanti tipi di pubblico diversi (per esempio, riproponendo ancora oggi tanti classici del cinema ogni settimana).

Mi sento di dire quindi che sta venendo fuori un messaggio pericoloso e trasversale, anche da parte di chi difende la sala (e non solo da chi vuole favorire le proprie piattaforme streaming), ossia quello che sarebbe opportuno limitare i film al cinema, concentrandosi solo sui titoli veramente ‘forti’, senza peraltro rendersi conto che siamo già adesso su un numero di uscite molto basso.

A logica, non si capisce cosa cambierebbe in positivo. Se un film funziona, rimane in sala. Se non funziona, viene smontato rapidamente e non incide particolarmente sul Mercato. L’unica obiezione che si può fare a questo discorso banale, soprattutto da parte degli esercenti, è quando un distributore ‘impone’ un arrivo massiccio in sala per un suo film debole (ovviamente per concedere all’esercente un suo film forte). Ma anche in questo caso, la limitazione non inciderebbe: se il distributore è pronto a imporre il film, perché ritiene importante farlo incassare in sala, lo porterà al cinema comunque, anche in un panorama di uscite limitate. Altrimenti, può tranquillamente fare un’uscita evento tecnica e mandarlo in piattaforma rapidamente (almeno, con le attuali regole). Per il resto, i film che in sala incassano ancora cifre importanti (Spider-Man: No Way Home e House of Gucci) ci rimangono per molte settimane, gli altri no (ovviamente, ci sono delle eccezioni a questa regola, ma sfido chiunque a dire che incidono in misura enorme sul Mercato).

Soprattutto, il problema di questo discorso è che implica sapere esattamente cosa andrà bene in sala e cosa no. Ma come è possibile farlo? Per esempio, avreste mai detto che Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, uscito a metà ottobre, avrebbe incassato quasi 800.000 euro, decisamente di più di quanto hanno ottenuto (a Natale!) i film di Spielberg (il regista di maggiore successo degli ultimi 50 anni nel mondo) e di Genovese (il regista italiano di maggiore successo negli ultimi dieci anni)? Direi di no. E se nel 2019 vi avessero detto che una coppia di youtuber (un genere di artisti che veniva considerato ‘veleno’ per il botteghino italiano, a proposito di avere delle ‘certezze preventive’ sul Mercato) avrebbe dato vita al secondo incasso italiano nel 2020, addirittura al miglior risultato per un film nostrano nel 2021 e per ora maggior incasso italiano del 2022 (secondo assoluto dietro Spider-Man), non avreste pensato di chiamare la neuro?

Il corollario di questa convinzione è peraltro quello di pensare che ci sia un prodotto ‘chiaramente’ per la sala e uno ‘chiaramente’ per il piccolo schermo (pay/free tv o streaming che sia). In realtà, qui, come spesso succede (per esempio, nel valutare gli incassi di un film), si confonde un problema di ‘distribuzione’ con il vero problema, che invece è di produzione. Infatti, si fanno in Italia tanti, troppi film per il cinema senza preoccuparsi di trovare un minimo di target di riferimento, soprattutto per le decine di film ‘sociali’ (o d’autore che dir si voglia), che puntano tutto ad andare a un festival importante, lasciando sul campo almeno un 80-90% di titoli che scompare senza lasciare traccia (e che certo non troverebbe un grande pubblico su Netflix, anzi forse andrebbe anche peggio, in quell’enorme calderone).

Anche qui, posso assolutamente ammettere delle eccezioni. Per esempio, un film come 4 metà non avrebbe potuto fare miracoli al cinema, mentre è andato benissimo su Netflix (seconda posizione nella top ten mondiale dei film in lingua non inglese per due settimane consecutive). Ma è sempre questione di target preciso e importante: se ce l’hai (e non sono tanti i film italiani ad avere questa attenzione), possiamo ragionare su dove è meglio uscire, altrimenti è un discorso inutile. Se un film non interessa a nessuno, non troverà magicamente un pubblico sulle piattaforme/pay tv/free Tv e l’unico vantaggio è che per il produttore sicuramente diminuiscono i costi. Ma se non si è convinti dell’uscita in sala, si possono fare film direttamente per la Tv/web e prendere il relativo tax credit.

Sarebbe invece un altro discorso (e su cui sarei completamente d’accordo) se ci dicessimo: bisogna ampliare il numero di schermi Imax e in generale quelli di alto livello (tecnologico e comfort), aumentando così il prezzo medio del biglietto, a fronte di un’esperienza veramente notevole. Ma qui sinceramente – viste le incertezze del Mercato e relative alle scelte di chi deve portare i film in sala – non mi sentirei di chiedere a nessuno di investire cifre enormi, senza nessuna sicurezza di recuperarle.

Comunque, a forza di dirci che il pubblico va a vedere solo la Marvel, sembriamo aver accettato l’idea che debbano uscire solo film Marvel, blockbuster americani in generale e il cinema italiano ad alto budget (che sia commedia, titoli di genere o autoriali). Capisco l’entusiasmo per Spider-Man: No Way Home, ma faccio notare che i film con personaggi Marvel hanno superato da noi i 20 milioni solo in due occasioni (e dire che ormai sono più di 20 anni che escono film con personaggi Marvel e non considero neanche i vari Blade). Se escludiamo Spider-man (come detto, un’anomalia che si verifica una volta ogni dieci anni e che non si ripeterà nel 2022), i personaggi Marvel (che siano prodotti da Marvel/Disney o da Sony, da sola o con Marvel) hanno dato vita nel 2021 a quattro film, ossia Eternals (8,4 milioni di incasso), Venom: la furia di Carnage (7,1M), Black Widow (4,7M) e Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli (3,8M). Nel 2022 usciranno per la Marvel i nuovi film di Doctor Strange, Thor e Black Panther, mentre per la Sony ci sarà Morbius. Diciamo che possiamo pensare per questi quattro film del 2022 a risultati simili (o magari leggermente superiori) a quelli dei quattro titoli del 2021 (sempre escluso Spider-Man). Significherebbe stare intorno ai 25 milioni di euro. Sarebbe un ottimo risultato, ovviamente. Ma si può sostenere un intero Mercato con queste cifre? Direi di no.

Insomma, è indubbio che al Mercato cinematografico manchino i film. Pensate solo a quanti titoli (importanti, medi, così così) sarebbero potuti e dovuti uscire, ma poi non lo hanno fatto, in alcuni casi perché i cinema erano proprio chiusi, in altri perché i produttori hanno fatto (ragionevolmente in questo momento di emergenza) altre scelte, puntando magari sulle piattaforme. Mi riprometto di fare un’analisi specifica a riguardo, anche perché è chiaro che alcune convinzioni che abbiamo maturato in questi ultimi due anni, spesso non dipendono dai risultati dei film usciti, ma dall’impatto che hanno avuto sulle persone i film non usciti.

Nessuno di questi titoli sarebbe stato ovviamente un film evento come lo sono Spider-Man o Zalone. Ma messi assieme, danno vita tranquillamente a qualche centinaio di milioni persi. E dimostrano quanto è fondamentale il tanto sottovalutato film medio per il benessere delle sale italiane e quanto ci preoccupiamo tutti di avere solo i grandissimi fenomeni (che, per carità, sono fondamentali per il Mercato, ma purtroppo sono rarissimi, altrimenti non li chiameremmo fenomeni). Peraltro, basta vedere le mie analisi dei mesi di ottobre e novembre, in cui era chiaro come mancasse proprio una serie di film ‘medi’ in grado di incassare tra i 3 e i 7 milioni.

Ovviamente, non è il caso di prenderci in giro. Certi titoli comunque non avrebbero incassato (e non incasseranno nei prossimi mesi) quello che ottenevano prima della pandemia. C’è sicuramente una fascia di popolazione che al momento non vuole andare al cinema (sulle cause, possiamo parlarne). Ma intanto, se per il 2022 si tornasse al 70-75% di incassi grazie a un’ampia gamma di uscite in sala, sarebbe ottimo (ma ormai la vedo difficile).

Invece, la realtà dei fatti è che per il Mercato che abbiamo avuto nel 2021 (anche a Natale, per capirci) probabilmente basterebbero 2.000 dei precedenti 3.600 schermi italiani. Quindi, se non fate il tifo perché ne scompaiano circa 1.500 (e con loro esercenti, dipendenti dei cinema, persone che lavorano nelle case di distribuzione, tutto l’indotto di uffici stampa e promozione che lavorano per accompagnare queste uscite, ecc.), iniziate a riflettere se la soluzione giusta sarebbe veramente avere “meno film al cinema”. Se invece fate il tifo per questo scenario, ho una buona notizia per voi: purtroppo i numeri di uscite che ho segnalato sopra, dimostrano come siamo sulla strada giusta per accontentarvi…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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