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Coronavirus e chiusura delle sale cinematografiche: una proposta per limitare le perdite. L’ipotesi di una sperimentazione del TVOD Premium

Una possibile soluzione per compensare le perdite al botteghino italiano offerta da Michele Casula

La chiusura dei cinema nelle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Friuli ha causato un drastico calo degli incassi al botteghino, il propagarsi del timore degli spettatori nelle altre regioni d’Italia rende il calo degli ingressi ancora più importante.

Cosa è possibile fare in questi casi?

Una possibile soluzione viene da Michele Casula, impegnato da anni nelle ricerche relative al mondo dell’entertainment e nella consulenza alle distribuzioni cinematografiche.

Secondo Casula infatti parte delle perdite relative ai mancati ingressi al cinema sono compensabili dal punto di visto teorico attraverso una formula chiamata TVOD premium.

Cosa è il TVOD Premium?

Il TVOD premium è una formula di Pay-per-View già proposta negli Stati Uniti, che prevede il pagamento una-tantum da parte dell’utente. Il prezzo del contenuto può variare a seconda della durata di accesso al contenuto, Noleggio a tempo limitato o Acquisto a tempo illimitato.

Questa rappresenta una delle proposte di convenienza tra cinema e distribuzione digitale che prevedessero una redistribuzione ai cinema che però non hanno mai avuto un grande seguito.

Certo è che la soluzione proposta in questo momento ha un suo fascino.

L’idea è la seguente: qualunque piattaforma in grado di offrire contenuti in modalità Transactional Video On demand, potrà proporre ai propri utenti che risiedono nelle aree interessate alla chiusura dei cinema i titoli (o parte di essi) al momento disponibili nelle sale delle altre regioni italiane, ad una cifra sensibilmente più alta rispetto ai normali noleggi digitali (che vanno dai 3 ai 5 euro).

Quindi attraverso le piattaforme streaming, con un pacchetto a prezzo speciale sarebbe possibile compensare parte dei mancati incassi che assicurerebbero un guadagno sia alle piattaforme che una perequazione degli esercenti colpiti dall’emergenza.

Ipotizziamo che il costo del singolo noleggio sia fissato in 15 euro: 5 rimarrebbero alla piattaforma e 10 andrebbero ad un fondo di perequazione per gli esercenti delle zone interessate dalla chiusura (ma si potrebbe pensare anche ad un fondo per gli esercenti delle altre zone, che comunque subiscono un danno).

Dalla quota per gli esercenti andrebbe poi scorporata la fee da riconoscere ai distributori in base alla prassi contrattuale.

Gli incassi non sarebbero certo in grado di remunerare tutte le perdite subite dall’industria in questo periodo, ma sarebbe sicuramente un punto di partenza per una sperimentazione.

Vi lasciamo al post completo, qualora vogliate approfondire l’argomento:

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