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Fabio Guaglione, regista di Mine, e la sua battaglia contro la pirateria audiovisiva

La piaga della pirateria audiovisiva infiamma le discussioni in rete da sempre: ora scende in campo uno dei due registi di Mine, Fabio Guaglione, con un singolare appello ai “pirati” e ai fruitori di materiale piratato.

L’accaduto ha del surreale ma è ben piantato nella realtà odierna, in cui migliaia di film vengono impunemente visti in streaming o scaricati nella completa illegalità, con gli aventi diritto spesso impotenti di fronte ad un fenomeno apparentemente inarginabile di cui beneficiano (in maniera opinabile) gli utenti dei siti pirata ma soprattutto i loro proprietari, che generano dal nulla traffico a iosa alle spalle di chi, quelle opere, le ha realizzate “con sangue e sudore”.

Tra questi vi è Fabio Guaglione, giovane regista che, insieme al collega Fabio Resinaro, ha realizzato uno dei film italiani dell’anno, Mine. La pellicola, con protagonista Armie Hammer, è finita in rete addirittura prima della sua uscita in sala. Tra i primi ad accorgsene proprio Guaglione, che si è lanciato in una crociata da molti ritenuta addirittura inutile e inopportuna: scrivere un post sul sito pirata che ospitava la copia della sua pellicola chiedendo rispetto per il proprio e l’altrui lavoro. La cosa, per i suoi risvolti, sta suscitando interesse nella comunità degli addetti ai lavori, anche dopo lo spazio che La Stampa ha riservato alle dichiarazioni di Guaglione.
Spazio che il regista ha utilizzato per difendere quei tre anni di lavoro suo e di altre 247 persone, tre anni di “sogni, sacrifici, lacrime, sangue e sabbia”.

A chi vede il suo film in streaming chiede rispetto per tutto questo, ricordando inoltre che la visione in streaming in quelle condizioni sacrifica la qualità audiovisiva del prodotto, e che, al di là delle attuali difficoltà economiche di tutti, “Vorrei solo che nessuno ignorasse cosa c’è dietro la realizzazione di un film. Un caffè comporta meno lavoro, ma non lo rubereste mai al bar. Inoltre, al giorno d’oggi esistono molte agevolazioni per chiunque, tra cui i Cinema2Day, in cui il biglietto costa solo 2 euro. Guarda caso, 2 caffè. 2 caffè per 3 anni di lavoro”. Le reazioni degli utenti, sotto al post ma anche su Facebook, sono state delle più disparate, ma al di là delle aspettative c’è stato anche chi si è complimentato con Guaglione e ha rivisto le proprie posizioni. Il tutto finisce con una richiesta, se possibile, ancora più utopistica: se proprio non possono fare a meno di piratare un film, i siti potrebbero quantomeno attendere “qualche mese a caricare il film, in modo da diminuire l’impatto del danno economico su produzione e distribuzione”. Probabilmente è chiedere ‘troppo’ ai siti di streaming illegale, ma con questa vicenda si è sicuramente fatto un passo avanti sulla questione, da sempre un vero e proprio “campo minato”. Ma del resto, Guaglione, di queste cose se ne intende.

La nostra intervista a Fabio Guaglione e Fabio Resinaro:

One thought on “Fabio Guaglione, regista di Mine, e la sua battaglia contro la pirateria audiovisiva

  1. e se invece iniziassimo a vendere i film on demand subito senza aspettare 4 mesi dall uscita al cinema?

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