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VR: con il lancio di Oculus, arrivano i primi confronti

Questo inizio settimana non è stato segnato solo dalle festività ma anche da un appuntamento molto atteso da parte degli amanti dell’high-tech. Dopo mesi di teasing Oculus Rift, il visore per la realtà virtuale prodotto da casa Facebook ha fatto il suo debutto ufficiale sul mercato, suscitando grandi speranze per il futuro di questa nuova modalità di…

Questo inizio settimana non è stato segnato solo dalle festività ma anche da un appuntamento molto atteso da parte degli amanti dell’high-tech. Dopo mesi di teasing Oculus Rift, il visore per la realtà virtuale prodotto da casa Facebook ha fatto il suo debutto ufficiale sul mercato, suscitando grandi speranze per il futuro di questa nuova modalità di fruizione di giochi, video e foto a 360°. Ma non tutte le prime reazioni sono state entusiastiche.

il Wall Street Journal ha stroncato brutalmente il dispositivo definendolo “il gadget che vorresti che comprasse il tuo vicino di casa”, bello da provare insomma, ma non abbastanza per giustificare il costo non proprio a buon mercato di 599 dollari necessari per l’acquisto. A non convincere la prestigiosa testata è la qualità dell’immagine, non così superiore a quella dell’economico Gear VR di Samsung, il settaggio difficile e soprattutto il lungo cavo (quasi 4 metri) che collega il device al PC e in cui si rischia anche di inciampare. Senza contare poi la sensazione di nausea che molti gamer, anche appassionati, accusano dopo un po’ di tempo passato nel mondo virtuale offerto da Oculus Rift. Con un prezzo del genere, insomma, al WSJ questa prima generazione di visori non sembra adatta a un mercato di massa bensì ai super-appassionati di tecnologia e videogame, desiderosi di volare nello spazio o correre in mezzo a masse di zombie inferociti ecc.

I più scettici continuano a sostenere che potrebbe trattarsi di tanto fumo e poco arrosto, come le tv 3D che si sono dimostrate un fallimento commerciale tanto da persuadere  Samsung e Phillips a non includere più questa feature nei loro modelli del 2016, mentre Sony e LG sono intenzionate a dismettere gradualmente la poco apprezzata tecnologia per puntare tutto sul 4k, cioè l’ultra alta definizione. Mark Zuckerberg, che nel 2014 ha acquistato Oculus per ben 2 miliardi di dollari, ha ovviamente un’altra visione, pur non aspettandosi un’adesione massiccia dei consumatori, almeno in una prima fase: “Pensate al computer o allo smartphone, il primo anno non ne sono state vendute certo decine di milioni, ma hanno dimostrato un’idea e l’hanno fatta diventare realtà”. E a uno che ha praticamente elevato il social network a nuovo paradigma delle relazioni interpersonali possiamo concedere almeno il beneficio del dubbio.

Tanto più che non tutte le recensioni sono state pessime: HD Blog ha raccolto alcuni dei voti pubblicati in questi giorni dalle principali testate di tecnologia:

voti oculus

Tutto sommato, quello che sta emergendo in questi primi giorni di Oculus è essenzialmente la stessa legge chiave che sta guidando gran parte degli sviluppi recenti del mercato audiovisivo e high-tech, cioè Content is king: finché il visore sarà capace di creare valore solo per i gamer, c’è da aspettarsi che venga acquistato principalmente da quel target e nello specifico da quella porzione in grado di investire in un upgrade tecnologico di tale livello. Anche considerando che per funzionare la realtà virtuale ha bisogno di una conosole compatibile o di PC di ultima generazione (per ora niente da fare per i Mac, a quanto pare). Quando finalmente cominceranno a vedere la luce i contenuti di brand come Star Wars allora forse anche la realtà virtuale riceverà una spinta significativa presso il pubblico di massa. Certo, al momento Star Wars Battlefront VR è in lavorazione per PlayStation, che l’ha già battezzata killer app del suo nuovo visore a debutto il prossimo ottobre, ma il concetto vale per qualsiasi altro produttore di contenuti di vasto appeal (anche di stampo più cinematografico-narrativo) che vorranno cimentarsi con la nuova tecnologia.

 

Fonti: WSJ, CNET, HD Blog

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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