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Web advertising: il sorpasso si prepara nel Regno Unito

8 miliardi di sterline e soprattutto una quota di ricavi che supera il 50%: ecco come la raccolta digitale si prepara a battere quella dei media tradizionali sul mercato pubblicitario inglese.

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Nonostante percentuali in costante crescita, finora la raccolta pubblicitaria digitale è sempre arrivata al secondo posto rispetto a quella dei media tradizionali. Caratterizzate da livelli di spesa di gran lunga inferiori, le inserzioni online non sono ancora riuscite a compensare le perdite registrate dai canali di distribuzione nati con l’analogico, evidenziando un gap e una dispersione di risorse finanziarie che, secondo alcune analisi, starebbe arrecando danno alle routine produttive e dunque alla qualità di tutti gli editori di contenuti. La cavalcata del web però non si ferma e, anzi, nel Regno Unito starebbe quasi per raggiungere il tanto atteso sorpasso. Dei 15,7 miliardi di sterline di raccolta previsti per il 2015, oltre 8 miliardi proverranno infatti dagli investimenti sull’online  (in crescita di 12,8 punti percentuali anno su anno), facendo della Gran Bretagna il primo mercato dove la pubblicità sui nuovi media supera quella tradizionale su carta stampata, affissionistica, tv e radio.

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A stimarlo è Group M, centro media della multinazionale dell’advertising e delle pubbliche relazioni WPP, secondo cui internet è prossima a ritagliarsi la maggior quota delle risorse dell’advertising anche in Svezia (dove rappresenta il 47% del totale), Danimarca (43%), Australia (42%) e Norvegia (40%). Il primo posto sarà raggiunto però dal solo mercato inglese, caratterizzato non a caso da una forte propensione agli acquisiti online, anche con carta di credito, e dalla rapida diffusione si smartphone e tablet. La maggior parte dei ricavi, cioè 4,2 miliardi di sterline, si dovrà agli annunci nei risultati di ricerca, di cui circa un terzo su mobile, con una forte prevalenza del ruolo di Google (90%). Il segmento degli adv online che crescerà più velocemente continua però a essere il display, con un incremento stimato del 20% e un totale di 2,7 miliardi di sterline, il 39% di cui afferenti agli schermi mobili. La domanda da porsi, nell’ottica di Group M, è però se la crescita complessiva della raccolta digitale finirà con lo spostare o meno gli investimenti pubblicitari ora destinati alla televisione, così come ha fatto con quelli della stampa. Quotidiani e periodici perderanno un altro 8,3% nel 2015, scendendo sempre più sotto il miliardo. La parte più ingente delle risorse, come noto, è però quella che fa capo ai broadcaster, ed è in quell’ambito che si giocherà perciò la concorrenza per l’attenzione degli inserzionisti.

Anche Facebook  beneficerà del trend di espansione e, stando alle previsioni di eMarketer, arriverà a contare su 720 milioni di sterline.

 

Fonte: The Guardian

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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