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Spagna, la Catalogna approva l”imposta per gli operatori TLC a favore dell’audiovisivo

La Spagna, o almeno parte di essa, sceglie la strada del prelievo fiscale sulle telecominicazioni a favore del sostegno cinematografico e audiovisivo. Il parlamento catalano (regione autonoma della Spagna) ha approvato ieri una tassa che graverà, a partire dal 2015, su tutti i contratti di accesso a Internet (telefonia fissa o mobile) per un importo…

La Spagna, o almeno parte di essa, sceglie la strada del prelievo fiscale sulle telecominicazioni a favore del sostegno cinematografico e audiovisivo. Il parlamento catalano (regione autonoma della Spagna) ha approvato ieri una tassa che graverà, a partire dal 2015, su tutti i contratti di accesso a Internet (telefonia fissa o mobile) per un importo pari a 0,25 euro mensili. Il governo applicherà la tassa a tutti i contratti ADSL fatturati in Catalogna: il ricavato sarà destinato a finanziare la produzione di film e prodotti tv nella regione.

parlamento catalano

Secondo il Ministro della Cultura catalano Ferran Mascarell si tratta di un “passo da gigante”: il provvedimento dovrebbe raccogliere più di 20 milioni di euro all’anno, cifra che dovrebbe dare un notevole impulso alla produzione audiovisiva nella regione, che attualmente può contare su 8 milioni di euro di investimento pubblico. La legge, approvata a larga maggioranza,, specifica che gli operatori TLC non potranno “far pesare” sui consumatori la nuova tassa. Il provvedimento è stato accolto con favore dai produttori dell’audiovisivo (rappresentati dall’associazione PROA), mentre ha destato forti polemiche da parte delle società di telecomunicazioni: AMETIC ll’associazione che riunisce i principali operatori di TLC, ha chiamato la nuova tassa una “molestia fiscale per gli operatori” e intende fare appello contro questa decisione alle autorità regionali, nazionali ed europee in quanto ritiene che questa nuova tassa pregiudichi le compagnie che operano in Catalogna (Ono, Orange, Vodafone e Telefonica) perché si aggiunge ad altre imposte che già pagano: lo 0,9% delle entrate destinato alla televisione pubblica spagnola e il 5% per la produzione audiovisiva europea e spagnola.

Fonte: El Economista, El Pais

 

 

 

 

 

 

 

 

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