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Hadopi: lo streaming batte il download, e sostiene il consumo legale di alcune tipologie di prodotti culturali online

Musica, film, serie tv, libri e videogiochi online: uno stdio dell’autorità francese antipirateria fotografa le abitudini dei francesi nella fruizione di cultura e intrattenimento sul web. Abitudini non sempre legate all’offerta illecita e molto condizionate dalla tipologia di consumo, a seconda che avvenga cioè in streaming o in download.

Il consumo culturale in Rete non passa solo attraverso vie illegali e, al contrario, si serve sempre più dei nuovi modelli di fruizione come lo streaming, soprattutto se gratis, di musica, film e serie tv. A sostenerlo è nientemeno che l’Hadopi (Haute Autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur l’Internet), l’istituzione francese preposta alla lotta alla pirateria, che nell’ambito della propria missione di controllo e monitoraggio della circolazione dei prodotti di intrattenimento online, ha realizzato uno studio su come i francesi consumano tali opere, con occhio particolarmente attento alla distinzione tra streaming e download, modalità legali e illegali, gratuite o a pagamento. L’indagine è stata condotta tramite un sondaggio a cui hanno risposto 4.740 individui sopra i 15 anni, che per un’intera settimana hanno dovuto compilare un apposito questionario sui loro movimenti in Rete. Ne è emerso prima di tutto come lo streaming, praticato dall’84% degli internauti partecipanti alla ricerca, risulti ormai la forma privilegiata per l’intrattenimento sul web, a scapito ovviamente del download, in uso solo presso il 49% dei consumatori.

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La musica è il tipo di contenuto più gettonato, con 23 titoli fruiti a settimana e a testa, per un totale che supera le 60 mila unità. Film, serie tv, e-book e videogame, di contro, rientrano tutti in un arco che va dai 2,4 ai 5,7 titoli per consumatore a settimana.  Per quanto riguarda la prima categoria (come mostra la stessa infografica Hadopi), il consumo è per lo più legale, gratuito e in streaming, con un ruolo predominate giocato da una piattaforma in teoria non proprio dedicata a questo tipo di offerta, cioè YouTube. Il P2P continua comunque a essere in voga, con un 9% dei partecipanti al sondaggio impegnati a scambiare file musicali in tale modalità.

Più frastagliato il panorama del consumo di film, dove offerta legale e illegale tendono ad avere la stessa incidenza. Il download, in particolare, sembra maggiormente legato ai consumi illeciti, ma il P2P ne rappresenta solo il 28%.  Per quanto riguarda lo streaming, YouTube continua a mostrare la propria predominanza, mentre in generale è da notare il maggior peso rivestito dai contenuti internazionali. Simile il quadro che emerge per le serie tv, per quanto più equilibrato nella divisione tra pirateria e consumo legale. Il download di questo tipo di prodotti riguarda peraltro quasi esclusivamente contenuti stranieri. La gratuità sembra essere meno ricercata per quanto riguarda i libri, mentre i videogame spiccano per  la prevalenza del consumo legale.

Rilevante infine notare come, secondo la stessa Hadopi, le differenze riscontrate tra le diverse tipologie di beni digitali siano da attribuire solo in parte alle caratteristiche intrinseche alla natura delle opere, perché a giocare un ruolo fondamentale è anche la struttura dell’offerta legale.

 

Fonte: Hadopi

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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