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Tax credit: le associazioni del cinema denunciano il drastico decurtamento degli incentivi fiscali

Un taglio del 50% che mette a rischio migliaia di posti di lavoro e il livello tanto quantitativo, quanto qualitativo, della produzione cinematografica italiana. Gli operatori della settima arte chiedono al Governo l’immediato ripristino delle risorse per la leva fiscale e minacciano una mobilitazione capace di coinvolgere l’intera industria culturale.

È passata poco più di una settimana da quando il ministro per i Beni e le Attività culturali, Massimo Bray, ha annunciato con soddisfazione il rinnovo del credito d’imposta per il cinema per gli anni 2014-2015, attraverso l’inserimento della misura all’interno del “Decreto del Fare”. Dopo la circolazione di indiscrezioni su un possibile ridimensionamento della somma destinata alla copertura di questo incentivo fiscale, ora le associazioni di settore sono sul piede di guerra e denunciano un taglio pari al 50%, che potrebbe mettere a rischio 2.500 posti di lavoro e arrecare un duro colpo al mercato italiano della settima arte.

bray

“Smentendo le sue affermazioni programmatiche e gli impegni pubblici presi personalmente dal Presidente del Consiglio, il governo ha operato un taglio smisurato allo strumento più moderno e competitivo di sostegno alla produzione e alla digitalizzazione del parco sale italiano”, è quanto si legge in una nota diffusa oggi da Anica, Agis, 100Autori e sigle sindacali. “Questo taglio si aggiunge a quello apportato al FUS che ha comportato nell’anno scorso la più bassa incidenza percentuale dei fondi pubblici a favore del cinema”.

Sottolineando l’importanza del comparto  per l’occupazione di forza lavoro giovane e qualificata, nonché nel rilancio economico del Paese, gli operatori hanno anche dipinto uno scenario cupo per il panorama cinematografico prossimo futuro, in cui si prevede “un crollo della produzione”, con un assortimento ben povero di titoli che finirà per limitarsi a “qualche commedia e un po’ di film a basso costo”.

Ecco perché le associazioni auspicano un immediato rimedio da parte del Governo e il reintegro delle risorse destinate al tax credit, in mancanza del quale si provvederà a una mobilitazione di massa: “Se ciò non avverrà, tutta l’industria culturale reagirà con tutte le sue forze e con tutti i mezzi, incluso il blocco di tutte le manifestazioni e i festival”.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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