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Nielsen: aumentano negli USA le case “Zero-Tv”

A partire dall’anno prossimo, oltre ai classici modelli di consumo mediatico, la società comincerà a monitorare stabilmente anche un nuovo fenomeno, quello della fruizione di contenuti audiovisivi al di fuori della tv tradizionale. Una tendenza sostenuta dal VOD e ormai diffusa tra il 5% degli americani.

Che aspetto sta assumendo il consumo dei media nell’era della proliferazione di dispositivi smart e sempre più connessi? È possibile ipotizzare l’inizio di nuovi modelli di fruizione basati su una casa a “Zero-TV”? Questo è quanto si chiede l’ultimo Cross-Platform Report elaborato dalla società di misurazione dell’audience Nielsen, dedicato alle tendenze del mercato statunitense nell’ultimo trimestre del 2012.

Nel periodo in analisi, infatti, non solo si è registrato un calo, seppur minimo, negli abbonamenti alla pay-tv, scesi negli USA dell’1,1% a 102,3 milioni. Ma ad emergere negli ultimi tre mesi dell’ultimo anno, è stato sopratutto l’aumento dei nuclei abitativi che non fanno uso delle piattaforme solitamente monitorate da Nielsen. Questi “esemplari” sono passati dai 3 milioni del 2007 ai 5 milioni attuali, e per quanto costituiscano ancora una netta minoranza (5% delle famiglie statunitensi), a partire dal prossimo anno rientreranno stabilmente nelle rilevazioni condotte dall’istituto di ricerca. Il nuovo oggetto di studio è stato già ribattezzato con il nome di “case Zero-TV”, e ovviamente si tratta di un fenomeno che al momento riguarda soprattutto le fasce di pubblico più giovani. Il 44% dei suddetti nuclei sono costituiti da under 35, che per il 41% vivono da soli e nell’80% dei casi non hanno figli.

La ragione per cui Nielsen ha deciso di focalizzare la propria attenzione su questi consumatori, è che pur non presentando le caratteristiche di quelle che vengono normalmente considerate famiglie dotate di tv, mostrano comunque una spiccata tendenza a usufruire di contenuti audiovisivi. “Zero-TV”, insomma, non significa “Zero-Video”, e se il 95% degli americani rimane legato all’immagine classica dello spettatore che fruisce dell’offerta dei broadcaster in salotto, via cavo o satellite, sembra ormai essersi formato uno zoccolo duro di utenti abituati a un modello d consumo alternativo. Si tratta della cosiddetta tendenza al cord-cutting, alimentata anche dalla proliferazione di portali online per lo streaming on demand, come dimostra il fatto che il 75% delle case “Zero-TV” è dotata di dispositivi per la visione della tv tradizionale, ma non si abbona alla pay-tv né usufruisce dell’offerta delle emittenti in chiaro. Di contro, due terzi di questi nuclei utilizzano le apparecchiature per accedere a servizi di video on demand via streaming come quello di Netflix, o in alternativa fruisce degli show televisivi direttamente online, attraverso computer, tablet e smartphone.

Naturalmente è ancora presto per dire se questa minoranza prenderà col tempo il sopravvento. Ma, anche grazie alla nuova iniziativa di Nielsen, sembra ormai evidente come non si tratti più di una minoranza troppo silenziosa.

 

Fonte: The Hollywood Reporter

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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