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Crescono gli utenti UltraViolet, ma non basta a vincere il noleggio di copie digitali.

Con più di un milione di titoli archiviati, tenta di decollare il nuovo servizio cloud con cui le major sperano di intaccare il boom del noleggio dei film online.

Vi avevamo lasciati all’ultimo Consumer Electronic Show, con 750 mila account attivati e la notizia, di sicuro positiva per “la nuvola” delle major, di una possibile integrazione con Amazon e Facebook, oltre che lo sviluppo di un’app per Flixster destinata ai lettori Blu-ray di Samsung. Ora arriva anche la notizia di un lieve incremento nel numero di nuclei familiari raggiunti, più di 800 mila secondo il nuovo studio condotto da IHS Screen Digest, ma soprattutto un primo dato riguardo al numero di film archiviati con UltraViolet.

 

Il sistema cloud, sviluppato dal consorzio di industrie dell’intrattenimento e hi-tech DECEDigital Entertainment Content Ecosystem, è nato infatti con lo scopo di sostenere la vendita dei prodotti audiovisivi su supporto fisco, abbinandola alla possibilità per gli utenti di ottenere l’accesso a una copia online del contenuto, da fruire via streaming su vari dispositivi connessi in Rete. Oltre al numero di account, destinato tra l’altro a frenare la sua crescita nel lungo periodo, conta dunque molto il numero di titoli presenti nella nuvola, anche per capire l’eventuale influenza del nuovo sistema sulle scelte di consumo degli utenti. Per ora, tuttavia, il numero di copie rimane limitato: secondo IHS Screen Digest, si tratterebbe di una media di 1,25 per account, pari a un totale di oltre un milione di film. Una cifra che, secondo gli esperti che hanno elaborato la ricerca, non va però sottostimata: “Può non sembrare molto rispetto ai 504 milioni di dischi venduti nel 2011 – ha specificato Tom Adams, direttore delle ricerche nel settore U.S. media per  IHS – ma il dato cambia se consideriamo il solo acquisto di copie digitali tramite canali come iTunes, Xbox Live e Vudu, che secondo le nostre stime è stato pari a 19 milioni di titoli in tutto l’arco dell’anno passato”.

Da questo punto di vista, i risultati ottenuti finora da UltraViolet potrebbero risultare  un buon inizio per le major che sostengono il sistema cloud (Warner Bros, Sony e Universal in primis) e che lo hanno concepito proprio come strumento per contrastare l’impennata del noleggio di copie digitali, in particolare tramite servizi di SVOD come quello offerto da Netflix. Il trend è stato riassunto da IHS nel grafico sottostante, che però  va integrato con un altro dato fondamentale, sempre messo in luce dalla società di ricerca: il costo delle copie acquistate risulta per il consumatore più alto di quello sostenuto per il noleggio (spesso effettuato con abbonamenti a prezzi forfettari), e soprattutto di questa spesa, ben l’80% si riversa direttamente nelle casse degli Studios, a differenza di quella per l’affitto, che spetta in gran parte al noleggiatore.

Ecco perché le major puntano ancora sul rilancio delle copie digitali e sul concetto di proprietà dei contenuti da fruire online. Tra i prossimi step per implementare il servizio offerto da UltraViolet, oltre ad Amazon e Samsung, si segnala inoltre l’arrivo di una app per usare Flixster anche sulle tv Panasonic Viera connesse in Rete.

 

Fonte: iSuppli

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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