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“Habemus Papam? Uno spreco di denaro”: il management Eagle parla su Variety dell’anomalia del mercato italiano

La compangnia di Tarak Ben Ammar è al quarto posto tra le case di distribuzione sul mercato, ma subisce la concorrenza di Medusa e 01 che “possono permettersi prezzi fuori mercato” e un maggior numero di schermi.

“Noi viviamo e moriamo sul mercato, ma non è lo stesso per Medusa e Rai Cinema. Ad affermarlo è l’AD di Eagle Pictures, Mark Lombardo, in un’intervista apparsa ieri su Variety, proprio mentre a livello internazionale cresce l’attesa per la presentazione a Cannes dei film che fanno capo ai due “colossi” della produzione e distribuzione italiana: Habemus Papam di Nanni Moretti e This must be the place di Paolo Sorrentino.

Certo può sembrare strano sentir definire la compagnia controllata dal 2007 dall’imprenditore franco tunisino Tarak Ben Ammar come un operatore “indie”, che lotta per non essere scalzato dal business, ma tale deve essere apparso al magazine americano nel contesto dell’immancabile anomalia italiana dove, sottolinea l’autore dell’articolo Nick Vivarelli, i due principali player del settore cinema sono legati alle maggiori emittenti televisive nazionali.

“Quando Medusa o 01 Distribution, il braccio distributivo di Rai Cinema, intendono acquistare un film – dichiara infatti Lombardo noi non siamo in grado di competere, perché possono permettersi prezzi ampiamente fuori mercato”, e questo, continua l’articolo, grazie alla possibilità di rientrare dei costi coi diritti televisivi rivenduti praticamente a se stesse.

“Per sopravvivere e tenere in buona salute la compagnia dobbiamo essere più furbi”, afferma il capo delle acquisizioni Maria Grazia Vairo, che non risparmia qualche commento sull’intasamento degli schermi italiani. Lo spunto viene dal film di Moretti, distribuito da 01 in 448 copie, pari a un ottavo delle sale nazionali: “Qualcuno dovrebbe spiegarci perché hanno deciso di far uscire in così tante copie un film d’autore, di nicchia, destinato a un target prettamente adulto. È uno spreco di soldi”.

Secondo Variety la risposta è già nel box office: terzo posto per il film della Eagle con Bradley Cooper e Robert De Niro, Limitless, che con “soli” 250 schermi ha incassato 1,6 milioni di dollari, e seconda posizione per Habemus Papam, sopra di appena 200 mila dollari per un totale di 1,8 milioni. “L’obiettivo delle case di distribuzione è riempire le sale, mentre 01 e Medusa spingono per avere un numero maggiore di schermi facendo leva su altri titoli di richiamo” ribadisce Vairo.

Nonostante questo, nota Variety, dal 2007 la quota di mercato della Eagle è cresciuta dal 5 all’8,5%, piazzando la compagnia al quarto posto dopo le due “big”, che ne detengono il 35% (Medusa) e 13% (01), e la major Warner Bros.

Un risultato perseguito “con i titoli migliori che possiamo permetterci, in cui intravediamo un potenziale”, specifica l’AD Lombardo, e che possano comunque interessare il pubblico dei multiplex. Tra questi rientrano opere diametralmente opposte come Twilight e il pluri-premiato Il discorso del re, ma anche film più coraggiosi come Basilicata Coast to Coast, co-prodotto dalla stessa Eagle.

“Ci concentriamo sui prodotti migliori e cerchiamo di sfruttare fino in fondo il loro valore. Se distribuiamo 21 film, dobbiamo essere sicuri che almeno 16 avranno una buona performance”
, conclude Lombardo, chiedendosi anche: “Se 01 è una società di servizio pubblico, è davvero un servizio pubblico quello che stanno offrendo”?

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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