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Nicola Maccanico rinuncia al ruolo di CEO di Fremantle Italia

Con una lettera inviata a Dagospia, Nicola Maccanico ha rinunciato al ruolo di CEO di Fremantle Italia, spiegando i motivi dietro questa decisione.

Nicola Maccanico ha comunicato la sua decisione di non assumere il ruolo di CEO di Fremantle Italia, a pochi giorni dalla sua nomina ufficiale. In una lettera aperta inviata a Dagospia, l’ex amministratore delegato di Cinecittà ha spiegato che la scelta è legata alle polemiche emerse in seguito all’ultimo bilancio di Cinecittà e a una nota di credito da 3 milioni di euro a favore di Fremantle.

Nella lettera, Maccanico ha chiarito i termini dell’accordo commerciale tra Cinecittà e Fremantle, siglato nel marzo 2022, evidenziando che si trattava di un contratto quadro pluriennale che ha portato oltre 50 milioni di euro di fatturato a Cinecittà in circa un anno e mezzo. La nota di credito, al centro delle critiche, derivava da uno sconto sui volumi d’affari regolato dagli accordi originali.

Pur precisando che non vi erano conflitti d’interesse tra il suo passato a Cinecittà e il nuovo ruolo in Fremantle, Maccanico ha scelto di non iniziare la collaborazione, citando il clima ostile e le illazioni che hanno accompagnato la sua nomina e le sue dimissioni da Cinecittà.

A seguire trovate il testo integrale della lettera:

Caro Dago,

Come sai, ho voluto stare fuori dalle polemiche successive alle mie dimissioni da Cinecittà, ritenendo che il lavoro fatto e riflesso nei numeri del triennio, e la trasparenza che lo ha contraddistinto, fossero una risposta sufficiente ad eventuali illazioni.

Ora, però, visti i toni di una narrazione, che sembra tesa ad alludere a pratiche improprie o inopportune, sono obbligato a puntualizzare e richiamare alcuni elementi di verità, facilmente documentabili, per la stessa trasparenza di attitudine e comportamento di cui sopra (i bilanci di Cinecittà, come sai, sono certificati e pubblici e gli accordi di una SpA sono protocollati e messi a disposizione dei CdA delle società coinvolte in varie occasioni)

Rispetto a quanto riporti sui conti in flop di Cinecittà lasciati dalla mia gestione, non posso che ricordarti che l’ultimo bilancio riferibile al mio mandato, 2023, ha chiuso con in utile di 1.8 milioni, associato ad un fatturato da attività commerciali di 43 milioni di euro (pari a quasi quattro volte la media dei bilanci degli anni precedenti al mio incarico e ricostituendo il patrimonio netto della società), in crescita del 10% rispetto al fatturato dell’anno 2022, anch’esso piuttosto eccezionale nella storia degli iconici studi.

Circa il rapporto contrattuale tra Fremantle e Cinecittà, credo sia necessario chiarire la natura e i termini dell’accordo commerciale, stilato nel marzo 2022 e lasciato in dote all’attuale management.

Si tratta di un accordo commerciale piuttosto straordinario nella sostanza, visto che ha generato oltre 50 milioni di euro di fatturato per Cinecittà in circa un anno e mezzo, ma piuttosto banale nella forma e nel funzionamento per chiunque abbia fatto industria: è un accordo quadro pluriennale e non unico nel suo genere, visto che durante il mio mandato abbiamo stilato accordi anche con altri gruppi internazionali. Il contratto prevede, come è comune in casi come questo uno sconto sul volume delle attività. A questa clausola, si riferisce la nota di credito di cui si legge sulla stampa. In essenza uno sconto che cresceva sulla base del fatturato raggiunto regolato puntualmente dal contratto originale: quindi più soldi venivano spesi e più sconto veniva concesso. Ed il consuntivo di un 2023 particolarmente di successo ha generato la nota di credito in oggetto, nulla che non fosse regolato dagli accordi in essere.

Basta quindi leggere i numeri per comprendere il ruolo cruciale che Fremantle e questo accordo hanno avuto nel rilancio degli Studi di Cinecittà, consentendo alla società pubblica non solo di tornare in utile, ma di posizionarsi nuovamente nel panorama internazionale. Fremantle ha riportato a Cinecittà non solo molto fatturato (come nessun altro cliente nella storia degli studi) ma straordinario prestigio, grazie ai film e alle serie di registi come Roland EmmerichJoe Wright,Luca GuadagninoSaverio CostanzoPaola Cortellesi, solo per citarne alcuni.

Infine, è quindi piuttosto chiaro che la realtà dei fatti e della relazione tra Cinecittà e Fremantle, renderebbero compatibile il nuovo incarico con il mio percorso professionale precedente, non avendo Cinecittà esercitato alcun potere sulla stessa Fremantle.

Detto questo, in considerazione del clima ostile che ha circondato sia le mie dimissioni da Cinecittà e ora anche la mia nuova nomina, con l’obiettivo di sgombrare il campo da qualunque potenziale equivoco e da ingiustificate illazioni, ho deciso di non iniziare la mia collaborazione con il gruppo Fremantle.

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