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Il pubblico di C’è ancora domani

Grazie alla ricerca di Cinexpert, scopriamo chi sono gli spettatori che hanno fatto diventare il film di Paola Cortellesi il maggiore successo italiano degli ultimi anni…

Ho sempre detto che, oltre alla analisi quantitative sulle cifre di incasso, per il cinema in Italia sono fondamentali le analisi che siano in grado di capire meglio il pubblico di riferimento. Se questa regola vale sempre e comunque, per il fenomeno C’è ancora domani è particolarmente importante. Qual è la percentuale di donne che lo ha visto rispetto al totale? E l’età del pubblico? Sono spettatori alto o basso frequentanti le sale?

Grazie al report di approfondimento di Cinexpert Italia, un progetto Cinetel realizzato da Vertigo / Ergo Research, abbiamo finalmente le risposte. Iniziamo dalla cosa su cui c’erano pochi dubbi: le donne hanno visto il film più degli uomini, per la precisione il 58% del pubblico era composto da donne e il 42% da uomini. Ma vediamo meglio il dettaglio per settimane:

Come si può notare, la percentuale delle donne che hanno visto il film è rimasta molto alta in tutte le settimane, tranne la terza, in cui c’è stata una lieve predominanza degli spettatori maschili (51% contro 49%). Non è un caso che quella settimana sia stata la più ricca per la pellicola, con ben 923.454 spettatori. Ovvio che, quando il film è definitivamente esploso ed è stato considerato come qualcosa da vedere assolutamente, anche il pubblico maschile ha fatto la sua parte (per poi in realtà scivolare alla percentuale più bassa, il 37%, nella quarta settimana). Per dire, solo un film recente, quello dei Me contro te, ha una percentuale più alta di pubblico femminile, il 61% (in questo caso, difficile capire se è dovuto a un pubblico più di bambine o di bambini o se dipende dal fatto che ad accompagnare i giovanissimi ci fossero in larga parte mamme/nonne/zie).

Ma vediamo invece su quali classi d’età ha funzionato meglio il film:

Qui va fatta una precisazione importante. Sappiamo ormai, proprio da queste ricerche di Cinexpert, che il pubblico cinematografico è in maggioranza giovane. Tuttavia, per il cinema italiano la situazione è molto diversa, visto che di solito attira uno spettatore più maturo della media, tendente agli over 50.

In questo senso, C’è ancora domani rappresenta un’eccezione molto interessante, con il 55% di spettatori che ha meno di 50 anni e il 36% che ne ha meno di 35. E’ da notare, peraltro, che i numeri della prima settimana indichino proprio che è stato il pubblico più giovane a scoprire per primo questa pellicola, visto che in quel periodo ben il 63% di chi lo ha visto aveva meno di 50 anni e il 38% meno di 35 anni. E’ stato solo successivamente che sono aumentati gli over 50, che hanno rappresentato il 50% del pubblico in seconda e terza settimana. Da notare la progressiva salita del pubblico 15-24 anni, che rappresentava il 12% di tutti gli spettatori in prima settimana e che è arrivato al 17% nella quinta (una grossa spinta in quel periodo lo hanno fornito le proiezioni per le scuole, che hanno ottenuto numeri notevoli). Così come si nota l’importanza della fascia d’età 35-49 anni sia in prima settimana (quando rappresentava il 25%) che in terza (il 26%).

Un’evoluzione simile nel corso delle settimane è avvenuta tra le varie tipologie di consumatori, ossia i frequent (più di dieci ingressi al cinema all’anno), i regular (tra i 5 e i 10) e i Casual (meno di 5), come potete vedere nel grafico:

Se il 38% di casual è già una percentuale alta in assoluto (e si era partiti da un 39% già in prima settimana, che a mio avviso dimostra la forza di Cortellesi nell’attirare un pubblico vasto e non solo gli appassionati cinema), è da notare come in quarta e quinta settimana i casual rappresentassero il 42% degli spettatori di quel periodo. La ragione è intuitiva: nel momento in cui un film diventa un fenomeno di cui tutti parlano, anche chi non frequenta molto le sale è spronato a vedere il titolo che è sulla bocca di tutti. Come logico, nel corso delle settimane è sceso il numero dei frequent che vedevano il film: si parte da un 21% nella prima settimana che arriva a un massimo di 24% nella terza, per poi scivolare al 15% nella quarta e al 18% nella quinta.

Alto poi il voto medio che forniscono gli spettatori: in generale 8,31, ma che sale a 8,40 nella quinta settimana. Si tratta del miglior voto dei film a disposizione a novembre, ma va precisato che i giudizi degli interpellati sembrano in generale rivolti verso l’alto, con altri otto titoli (Hunger Games, Five Nights at Freddy’s, Napoleon, Comandante, Trolls 3, Me contro te, Saw X e addirittura The Marvels) sopra l’8 di voto medio.

Come ci dice Davide Novelli, Distribution Director di Vision e amministratore delegato di Cinetel, “C’è Ancora Domani ha assunto una dimensione talmente ampia che ogni classe demografica è ben rappresentata, ma conferma come la cinematografia italiana abbia il suo zoccolo duro nella fascia 35-49 anni e riesca ad assumere dimensioni più importanti di box office quando intercetta il pubblico più adulto, come abbiamo visto questo autunno anche con Io Capitano e Comandante, che hanno ottenuto buonissimi risultati, con una percentuale di over 50 intorno al 50%”.

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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