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Intelligenza artificiale, problemi aperti e difficili soluzioni

A Hollywood il tema dell’AI sta animando le trattative sindacali, prima con gli sceneggiatori e ora con gli attori. Tanti temi sul tavolo, anche di natura etica. Scende in campo anche Tom Hanks

Il tema dell’Intelligenza artificiale e del ruolo che ha o potrà avere in futuro nell’industria dell’audiovisivo, continua a essere di grande attualità. È stato al centro delle trattative tra il sindacato degli sceneggiatori americani Wga e gli studios dell’Amptp, con i primi scesi in sciopero anche per difendere il loro ruolo creativo e la proprietà intellettuale contro i meccanicismi di ChatGPC e affini. L’intesa raggiunta a settembre tra le parti è stata di certo un passo avanti ma tra due anni e mezzo, alla fine del contratto, di sicuro se ne parlerà ancora (qui potete leggere un approfondimento sull’intesa).

Anche l’attuale stato di sciopero degli attori, tra i punti in discussione affronta anche quello del ruolo e delle possibili derive dell’AI, con l’intelligenza artificiale che è già in grado di creare fisionomie di attori più o meno perfette, anche senza il loro consenso. Se ne sta parlando molto negli Usa in queste settimane. Ad esempio la conduttrice di CBS News Gayle King ha avvertito i suoi follower su Instagram allertandoli sul fatto che stanno circolando video che pretendono di mostrarla mentre vende un prodotto dimagrante («Per favore, non lasciatevi ingannare da questi video di intelligenza artificiale», ha scritto King).

Venendo al mondo di Hollywood, Tom Hanks stesso sempre su Instagram ha avvisato i fan che c’è una sua versione realizzata in AI che propone un piano di cura per i denti, senza che lui fosse stato avvisato o coinvolto («Non c’entro niente»). Intanto alcuni alcuni senatori hanno avanzato una proposta di legge chiamata No Fakes Act, che obbligherebbe persone e compagnie a chiedere l’assenso del diretto interessato prima di riprodurne le fattezze con l’AI.

 

L’Intelligenza artificiale si incunea nei dibattiti – si legga, ad esempio, quanto emerso alla conferenza di Bloomberg a proposito di intelligenza artificiale e musica – ed è anche fonte di polemiche tra gli spettatori. Su Twitter X, ad esempio, i fan della serie Loki arrivata alla seconda stagione hanno dato vita a una serie di commenti polemici con Disney sospettata di aver utilizzato software di AI per realizzare l’immagine di uno dei poster della serie. Sempre in ambito Disney, il film Prom Pact, include una scena in cui sono visibili delle comparse generate al computer di qualità piuttosto bassa e i titoli di testa della della serie Secret Invasion, sono stati realizzati con l’intelligenza artificiale.

Un particolare del poster della seconda stagione di Loki che, per alcuni fan della serie, è stato realizzato con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale

Questi sono solo alcuni spunti di un dibattito che si preannuncia sempre più serrato ma i cui esiti sono decisamente incerti e con scenari tutti da scrivere e decifrare. D’altra parte l’intelligenza artificiale è già parte dell’industria audiovisiva potendo incidere su tutte le fasi di lavorazione di un contenuto, dalla sua ideazione fino al montaggio, alla colonna sonora e al doppiaggio finale.

I problemi come si può intuire non mancano e non mancheranno. Ad esempio, l’industria come si porrà di fronte al fenomeno del deepfake, ovvero la possibilità di creare immagini e voci sintetiche magari anche senza il consenso dei diretti interessati? E cosa dire della possibilità di manipolare le fisionomie degli attori? O di sostituirsi completamente all’atto creativo? Come si ridisegnerà la difesa del diritto d’autore? Chi potrà arginare il potere che assumeranno le piattaforme di intelligenza artificiale più evolute e tecnologicamente all’avanguardia? Ci sono questioni che vanno ben oltre le trattative sindacali e che interessano il terreno dell’etica e dei diritti dei soggetti coinvolti. Occorrerebbe continuare a discuterne per trovare soluzioni senza attendere la scadenza dei contratti sindacali anche perché la tecnologia avanza, offrirà sempre più possibilità ma anche aprirà a nuovi interrogativi.

Foto di apertura Gerd Altmann da Pixabay

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