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Russia – tra pirateria, guerra e cinema chiusi il presente è cupo

Cosa sta accadendo a Mosca e dintorni: le conseguenze del conflitto e le scelte degli esercenti. Non basta la programmazione nazionale a salvare i numeri del mercato orfano dei film Usa

La sala del Gum Cinema nel centro di Mosca

Cosa sta succedendo in Russia con i cinema e le proiezioni dei film? Un articolo pubblicato su celluloidjunkie.com riferisce che l’agenzia Russian State Media ha riportato la notizia di possibili cambiamenti normativi che potrebbero favorire e depenalizzare le proiezioni pirata. Nelle scorse settimane, infatti, dal Comitato di politica economica del Consiglio della Federazione sarebbero state proposte modifiche legislative che, se approvate, potrebbero consentire la distribuzione di film stranieri in Russia senza il consenso dei detentori del copyright, ma con il pagamento di un compenso. Queste proposte includerebbero anche modifiche al codice penale in modo che non vi sia alcuna responsabilità per gli utenti di tali opere, ovvero i cinema che decidessero di proiettarli. Come poi debba funzionare questo meccanismo di pagamento di un compenso e chi lo debba gestire non è ancora chiaro.

Il tema pirateria, però, era emerso fin dalla primavera e se ne era scritto anche su screenweek, come si può leggere qui. In particolare, erano stati proiettati illegalmente film quali The Batman, Ambulance, Turning Red e Red Notice e, in tempi più recenti, anche Ticket to Paradise, Black Adam e Amsterdam. Bisogna ricordare, infatti, che dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le sanzioni stabilite a livello mondiale, hanno portato le major di Hollywood a non distribuire più i loro film nei cinema russi. Lo stop delle major ha causato un vero e proprio tracollo economico per il mercato cinematografico che non si era ancora ripreso dai due anni pandemici. I film made in Hollywood, infatti, rappresentano mediamente l’80% del box office e hanno permesso alla Russia nel 2019 di raggiungere i 216 milioni di spettatori e di diventare il Paese europeo con l’affluenza maggiore di quelli monitorati dall’Unic (Unione internazionale dei cinema). Anche per queste ragioni, il 2022 si sta rivelando difficilissimo, con centinaia di cinema che hanno interrotto la loro attività non potendo contare sui film americani.

 

L’impossibilità di poter andare a vedere al cinema i grandi successi del momento sta anche intensificando il consumo individuale illegale di film. Una ricerca della società di analisi della pirateria Muso – riporta sempre celluloidjunkie.com – ha rilevato che le visite ai siti di pirateria di streaming e torrent P2P hanno raggiunto 647 milioni in tutta la Federazione Russa tra gennaio e settembre 2022, un aumento del 39% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Va detto che le catene di multiplex più importanti stanno resistendo alla tentazione della pirateria – praticata invece da alcuni cinema di seconda fascia, anche affittando sale a privati e chiudendo un occhio sui contenuti proiettati – per non pregiudicare poi il lavoro con gli studios una volta finita la guerra. Ma questo è il punto. Non si sa quando la guerra potrà finire; se questa situazione dovesse protrarsi a lungo per gli esercenti sarà molto difficile riuscire ad andare avanti proponendo praticamente solo film locali.

 

A conferma di questa inevitabile tendenza, siamo andati a visitare il sito web di Kinomax, uno dei principali circuiti cinematografici russi con multiplex e cityplex a Mosca, San Pietroburgo, Volgograd ed Ekaterinburg, per citare le città più importanti. In programmazione in questi giorni troviamo ad esempio il film di fantascienza Mira di Dimitriy Kiselev, il family The Adventures of Chuck and Huck di Alexandr Kott o le commedie Neposlushnik 2 di Vladimir Kott e Yolki 9 di Aleksandra Lupashko e Sergey Naumov. Nel frattempo, per sopravvivere, i grandi cinema hanno deciso di puntare anche su contenuti alternativi e accordi con le reti Tv per proiettare anche serie e reality show come “Incinta a 16 anni”, molto popolare in Russia.

Una situazione molto difficile, come l’aveva fotografata a giugno, dialogando con Variety, Oleg Berezin, ex presidente degli esercenti russi: «Dopo un paio di anni difficili a causa della pandemia, distributori ed esercenti si sono trovati improvvisamente di fronte a un’altra sfida: come rispondere a una situazione in cui le sanzioni sono state imposte rapidamente. Il problema commerciale chiave che attualmente devono affrontare gli esercenti in Russia è la scarsa partecipazione: solo il 5% di un potenziale pubblico di circa 95 milioni di persone di età compresa tra 10 e 70 anni che vivono in regioni urbane con cinema va effettivamente al cinema su base settimanale».

(nella foto la sala dell’elegante Gum Cinema nel centro di Mosca)

 

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