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Quali sono le urgenze del nostro settore?

In attesa di vedere all’opera il nuovo ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, abbiamo chiesto a diversi rappresentanti delle associazioni quali sono i provvedimenti più importanti da fare nei prossimi mesi…

Come sempre in un periodo di passaggio istituzionale, il mondo del cinema e dell’audiovisivo ha tante aspettative sul nuovo ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ex direttore del TG2. In questa indagine in due puntate, abbiamo chiesto a diversi rappresentanti del settore il loro parere su quali sarebbero le maggiori urgenze e quali interventi si aspettano nei prossimi mesi.

Iniziamo da Francesco Rutelli, presidente Anica, che può dare una visione d’insieme (non essendo legato a una particolare categoria della filiera) della situazione attuale e di quali i prossimi obiettivi più importanti:

“La filiera cineaudiovisiva è in trasformazione: domanda e offerta di prodotto in grande crescita; difficoltà per le sale; molti – spesso, buoni – posti di lavoro; fruizione moltiplicata nei diversi device. L’ANICA, assieme alla Festa del Cinema, ha puntato sul dialogo tra tutti i protagonisti perché ci sia condivisione di analisi, e anche di proposte: per la qualità del prodotto, i rapporti con i pubblici, pluralità e competitività delle capacità produttive, consolidamento dell’occupazione”.

Passiamo a chi rappresenta proprio le “sale in difficoltà”, ossia Mario Lorini, presidente Anec. Cosa si può e si sta tentando di fare?

“Abbiamo già comunicato da tempo al Ministero un elenco delle urgenze, in testa c’è sicuramente l’approvazione rapida del tax credit sui costi di funzionamento. Abbiamo avuto, dall’inizio pandemia, sostegni, ristori, agevolazioni per le spese energetiche e anche interventi locali in alcune regioni. Ma qui l’elemento fondamentale adesso è il tempo, perché la benzina nel nostro serbatoio è comunque poca. C’è stata una piccola iniezione economica in questi due mesi grazie all’onda lunga dell’incasso di Minions 2, a qualche buon risultato come i film di Amelio, Virzi e Avati, così come per i dati di Cinema in festa. Ma nel 2021 in questo periodo avevamo film come Dune, Venom – La furia di Carnage e No Time to Die.

Adesso gli esercenti rischiano di rimanere senza sufficiente liquidità e con tempi non definiti per l’erogazione del tax credit costi, quindi c’è il pericolo che per alcune sale si arrivi fuori tempo massimo, considerato inoltre che, al netto di qualche sorpresa, il mercato nel 2022 si chiuderà con una perdita superiore al 50% rispetto all’anno diventato ormai di riferimento, il 2019.

Abbiamo chiesto l’approvazione dell’intervento, sempre tramite tax credit, sugli investimenti, perché non c’è dubbio che sia anche necessario incrementare e completare l’ammodernamento delle strutture. Sicuramente, anche noi dovremo cambiare alcune modalità nello svolgere il nostro lavoro, prima però credo sia necessario proseguire la riflessione sull’importanza della qualità e del valore delle opere che arrivano in sala, sulla loro promozione e sul loro lancio, e sulle azioni necessarie per vincere la disaffezione di un certo pubblico.

Abbiamo anche chiesto una modifica sulla norma per la cedibilità del tax credit, che richiede l’eliminazione della responsabilità del cessionario, per essere concretamente attuabile. In effetti, serve a questo punto applicare la stessa norma usata per sbloccare il credito edilizio, in cui si ferma la pratica solo se il cessionario rimane coinvolto in una violazione. Inoltre, sarà fondamentale riproporre il tema della cronologia delle uscite, visto che non c’è ancora una regola precisa, cosa che per noi è molto importante per intavolare una successiva discussione. Per noi la soglia sta nei 90 giorni, ma la cosa veramente importante è ristabilire un periodo chiaro per togliere confusione nello spettatore e seguire l’evoluzione della ripresa della fruizione del film in sala. Noi, comunque, non abbiamo mai negato che film di importanza diversa possano avere finestre differenti. Infine, non c’è dubbio che, se ci fosse un’emergenza dovuta all’aumento dell’energia elettrica, dovremo chiedere al nuovo governo altri sostegni straordinari”.

Infine, Benedetto Habib, Presidente dei produttori in Anica, una delle poche categorie che in questi due anni ha visto aumentare il lavoro e i ricavi.

“In prima battuta, la cosa più urgente è dare una stabilità di lungo termine alla Legge Cinema attualmente in vigore e che sta dando ottimi risultati a tutta l’industria. E’ però necessario fornire maggiore stabilità alle risorse a supporto delle norme vigenti e completare alcune parti della Legge stessa. Per esempio, va emanato il regolamento sulle quote di investimento, di cui discutiamo da molto tempo. In effetti, sono previste delle percentuali che aumentano nel corso degli anni, ma che per essere applicate hanno bisogno di regolamenti e norme. Inoltre, bisogna trovare le giuste modalità che permettano a noi e alle aziende estere che investono in Italia di avere certezze sui tempi legati a tutto il complesso dei contributi statali. Queste sono le cose più urgenti, stabilito questo si possono fare ulteriori ragionamenti sulla legge di sistema, che in generale è molto buona.

In questo senso, sarebbe importante un’attenzione anche alle imprese che vada oltre il semplice finanziamento all’opera, in modo da rendere più competitivo il comparto industriale, visto che nella legge cinema ci sono elementi per creare un fondo di garanzia che possa supportare la crescita di aziende piccole e medie, così come aiutare le reti di imprese, tutte cose che permetterebbero una maggiore solidità del settore”.

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

One thought on “Quali sono le urgenze del nostro settore?

  1. Praticamente vogliono tutti più soldi dallo stato! NO! BASTA!!!! Io non voglio più pagare le tasse per questo!

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