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Che sta succedendo alla commedia italiana?

Era la regina degli incassi al cinema. Ora, continua ad andare bene sul piccolo schermo, ma è crollata in sala. Quali le ragioni?

Ce lo chiediamo tutti: qual è il problema della commedia italiana? Fino alla pandemia, risultati stratosferici nelle sale, adesso tanti prodotti faticano a ottenere anche incassi minimi (che un tempo sarebbero stati quelli di pellicole d’autore dirette da esordienti).

Va detto che, anche in questa situazione di crisi, comunque tre (Me contro te il film – Persi nel tempo, Belli ciao e Corro da te) dei quattro maggiori incassi italiani del 2022 sono commedie (e sul fatto che il terzo incasso sia un documentario qualche riflessione su tanti prodotti autoriali italiani fiction – talvolta anche molto costosi – si dovrà fare, ma è altro discorso). Ma partiamo dai dati, intanto dai dieci maggiori incassi italiani del 2022 (al 10 ottobre):

E poi dalla top ten delle commedie (stesso periodo):

Solo due commedie hanno superato i 3 milioni di incasso (entrambe uscite nella ricca giornata del primo gennaio), tre ad aver oltrepassato i 2 milioni (aggiungete Corro da te) e quattro sopra il milione e mezzo (con Il sesso degli angeli). I prodotti comici che hanno fatto meglio del milione di euro nel 2022 finiscono qui. Anzi, nessun altra commedia arriva a 600.000 euro. Peraltro, due titoli sono delle prosecuzioni di prodotti natalizi, a cui bastano rispettivamente 573.509 euro (7 donne e un mistero) e 237.408 euro (Chi ha incastrato Babbo Natale?) per entrare in top ten.

La differenza con un anno come il 2019 (anche in questo caso considerando le classifiche fino al 10 ottobre) la vediamo sulle altre posizioni. Infatti, quell’anno c’erano sei commedie in top ten, quest’anno sono quattro. Ma il vero problema sono ovviamente le cifre assolute. Il maggiore incasso italiano del 2022, i 3,5M dei Me contro te, a quel punto del 2019 sarebbe stato sesto (e solo al quinto posto tra le commedie nostrane). Mancano ancora due mesi e mezzo di incassi e sicuramente ci sarà qualche miglioramento (e altri titoli – comici e non – che entreranno in queste top ten). Tuttavia, queste cifre forniscono un quadro sconvolgente della situazione.

E’ interessante anche notare come per Medusa il primo incasso sia Nostalgia, che chiaramente non è un film comico. Non era capitato neanche nell’anno di Baaria (2009), che aveva incassato 10,5M, ma era stato battuto dai 12,7M di Cado dalle nubi. L’anno non è finito e con le nuove uscite è presumibile che almeno Il più bel giorno della nostra vita faccia meglio, però è un segnale il fatto che questa società, che ha sempre puntato molto sulle commedie (Zalone e Ficarra & Picone, solo per citare i maggiori successi degli ultimi anni), ora si ritrovi senza successi comici.

Ma vediamo qualche dato di stretta attualità. Da settembre, sono uscite tre commedie importanti: Un mondo sotto social, Tutti a bordo e Quasi orfano. Il primo ha incassato meno di 400.000 euro (e ha concluso la sua corsa), per la precisione 382.507 euro. Tutti a bordo è a 233.952 euro, Quasi orfano ha ottenuto 249.247 euro in cinque giorni. In entrambi i casi, non raggiungeranno i 300.000 euro, ma per Tutti a bordo anche i 250.000 euro sono ormai inarrivabili

Sono risultati che dimostrano il cambiamento straordinario rispetto al passato. In effetti, nel 2019, l’idea di commedia con un’uscita ampia e dai risultati ‘deludenti’, significava fare almeno 1-1,5 milioni di euro. Adesso quasi nessuna pellicola comica (come abbiamo visto nel grafico sopra) arriva a 600.000 euro, ma molte in realtà neanche a 300-400.000.

Di fronte a questi dati, non c’è molto da dire, sono scoraggianti. Però qualche considerazione la possiamo fare. C’è stato un cambio di gusti, ossia il pubblico preferisce andare a vedere altri generi di pellicole italiane? Direi di no, per due ragioni. Intanto, come si vedeva nel primo grafico, non è che gli altri titoli (non comici) incassino cifre enormi, anzi. E questo mi porta a dire che è meglio se nessuno si auguri l’insuccesso della commedia per portare maggiore pubblico agli altri generi, come mi ricordo si faceva un tempo. Non sta succedendo e non succederà. Insomma, se volete che il pubblico torni a vedere cinema italiano con quote importanti, bisogna fare il tifo per la commedia, che vi piaccia o meno. Peraltro, sento spesso ricercare ragioni di certi insuccessi in un presunto fallimento nella comunicazione/marketing. Ma sono le stesse società che avevano grandi successi in passato, quasi sempre con gli stessi dirigenti a gestire le campagne di promozione. Impossibile pensare che siano diventati degli incapaci, tutto d’un tratto.

La seconda ragione per cui dico che gli italiani non si sono stufati delle commedie, è che continuano ad andare benissimo sulle piattaforme (soprattutto Sky e Amazon Prime Video), finendo spesso tra i titoli più visti, magari anche con dati migliori di importanti prodotti americani. E sarebbe ragionevole sostenere che l’ampia offerta di commedie su Prime in questi due anni e mezzo abbia portato un ampio pubblico a rimanere a casa per vedere questo tipo di prodotto (sostanzialmente gratis, all’interno di un abbonamento che molti fanno per ricevere i pacchi). Insomma, il problema non è della commedia italiana in assoluto, ma della commedia italiana in sala.

Una valutazione interessante da fare è sugli attori. Personalmente, anche prima della pandemia, da analisi fatte ero molto scettico sullo star system italiano (o presunto tale) e sulla sua capacità di influenzare il botteghino. Ora, qualsiasi presunzione di stardom degli attori italiani (eccezione: Paola Cortellesi è una star, questo sì) fa semplicemente ridere, anche più delle commedie a cui partecipano.

Anche quelli che vengono considerati come attira-pubblico, in realtà non lo sono. Semplicemente, vengono fatti lavorare nelle pellicole più importanti, quelle che hanno maggiori probabilità di incassare. Qualcuna effettivamente incassa, altre no. Sarebbe cambiato molto con altri attori, anche non di primissima ‘fascia’? Secondo me no. E d’altronde, se con qualche film la ‘star’ scende anche a cifre molto basse di incasso, significa che quell’attore di per sé non incide, magari ha solo la fortuna ogni tanto di capitare in un film commerciale.

Infine, dobbiamo anche segnalare gli assenti, assolutamente non giustificati. Mi è capitato di scrivere di Checco Zalone, il cui ultimo film, Tolo Tolo, è uscito il primo gennaio del 2020. Da alcuni annunci fatti relativi al suo spettacolo teatrale, si deduce che non vedremo la sua prossima pellicola prima di fine 2024 (ma forse anche 2025). Insomma, cinque anni di distanza.

Ficarra & Picone sono usciti con la loro ultima pellicola, Il primo Natale, per le feste del 2019. Ora arrivano con La stranezza, ma non lo si può considerare una ‘loro’ commedia classica. Chissà invece quando vedremo un nuovo film veramente ‘loro’. Intanto, hanno fatto due stagioni (la seconda arriverà nei prossimi mesi) di Incastrati per Netflix.

Anche Carlo Verdone ultimamente ha preferito le piattaforme al cinema, uscendo prima su Amazon con il suo film Si vive una volta sola (originariamente destinato alle sale) e poi ha lavorato su due stagioni della serie Vita da Carlo. Insomma, i tre più popolari comici cinematografici degli ultimi anni ormai disertano le sale. Aspetto non di poco conto, direi, sia a livello economico, ma anche come messaggio (se non ci credono loro nei cinema, difficile convincere un pubblico generalista della ‘necessità’ di vedere la commedia in sala). E poi, si parla sempre di fare commedie di alto livello, dei grandi ‘eventi’. Ma come farli, se gli attori più popolari non sono disponibili?

Insomma, la situazione non è assolutamente semplice. E qualsiasi ricetta, non è detto che funzioni. A questo punto, almeno, proverei a puntare su commedie con/per giovani e giovanissimi, cercando di trovare magari gli eredi di prodotti come quelli de I soliti idioti, senza aspettarsi che i teenager abbiano tutti voglia di vedere film con protagonisti cinquantenni. Non è detto che vadano bene, anzi la maggior parte non funzioneranno. Ma tanto, cosa abbiamo da perdere?

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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