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Boccata di ossigeno per Cineworld

Boccata di ossigeno per il secondo circuito mondiale che ottiene da un tribunale fallimentare del Texas 785 milioni di dollari che permettono di continuare l’attività, pagare gli stipendi e i fornitori

Boccata finanziaria di ossigeno per Cineworld, anche se permane il momento difficile per il circuito di cui avevamo parlato il 24 agosto. Tra l’8 e il 9 settembre un giudice del tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il distretto del Texas ha concesso al circuito, che negli Stati Uniti gestisce i multiplex di Regal Cinemas, l’accesso immediato a un finanziamento fino a circa 785 milioni di dollari, fornendo liquidità sufficiente per soddisfare gli obblighi in corso, inclusi il pagamento degli stipendi e dei fornitori. La decisione fornisce fondi indispensabili alla società, che era in gravi difficoltà con solo 4 milioni di dollari in contanti in cassa riferisce il portale deadline.com. Ha affermato il Ceo del gruppo Mooky Greidinger: «Poiché vogliamo per Cineworld una crescita a lungo termine, attraverso questo provvedimento riusciamo a mantenere fede al nostro impegno a fornire ai nostri clienti le migliori esperienze cinematografiche e a mantenere le relazioni con i nostri partner commerciali».

Cineworld, con 751 sale e circa 9.200 schermi in nove Paesi, ha presentato istanza di protezione dal fallimento attraverso il Capitolo 11 nella giornata di mercoledì 7 settembre. Nelle scorse settimane si era parlato molto delle difficoltà finaniziarie di Cineworld che aveva risposto con una nota ufficiale: «Il gruppo sta valutando una serie di opzioni strategiche sia per ottenere liquidità aggiuntiva sia potenzialmente per ristrutturare il proprio bilancio attraverso un’operazione di deleveraging globale. Le opzioni strategiche attraverso le quali la società può raggiungere i suoi obiettivi di ristrutturazione includono un eventuale domanda volontaria di accesso alla procedura di Chapter 11 negli Stati Uniti e anche l’accesso a procedure in altre giurisdizioni. Cineworld sta discutendo con i suoi principali stackholders e i loro consulenti legali e finanziari».

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