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Ai cinema 90 milioni di euro con i fondi del Pnrr

I criteri con cui sono state assegnate le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza e la suddivisione delle risorse regione per regione. Contributo massimo 650mila euro a struttura

Si parla tanto di Pnrr in Tv e sui giornali e anche il cinema rientra a pieno titolo nei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nelle scorse settimane la direzione generale dello spettacolo del Mic ha diramato l’elenco dei cinema che potranno accedere ai fondi e che sono entrati in graduatoria nell’ambito dell’avviso “finalizzato alla promozione dell’ecoefficienza e riduzione dei consumi energetici nei cinema pubblici e privati attivi”, per il quale sono previsti 100 milioni di euro.

Dagli elenchi pubblicati, risultano in graduatoria 274 cinema per un totale di oltre 90 milioni di euro. Abbiamo accorpato i dati regione per regione mentre l’elenco completo delle strutture si trova a questo link. Come si vede dalla tabella pubblicata, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto guidano la classifica con oltre 32 milioni di euro complessivi; un terzo del totale. Fanalino di coda, Molise e Trentino con meno di un milione di fondi. In graduatoria sono presenti tutte le regioni tranne la Valle d’Aosta.

 

Emilia Romagna e Lombardia sono le uniche regioni ad avere oltre 30 cinema in graduatoria. Si difende molto bene il Veneto mentre la Campania è la prima regione del Sud in graduatoria con 20 strutture. Ci si poteva attendere di più dal Lazio.

 

Per i multiplex da più di 8 schermi il contributo massimo sarà di 650mila euro; per le multisale da 5-7 schermi, 500mila euro; per le multisale 2-4 schermi, 400mila euro e per le monosale, 250mila euro.

Criteri di ammissibilità

Facciamo un veloce punto sui criteri cui gli esercenti hanno dovuto adempiere per poter accedere ai finanziamenti. Sono risultate ammissibili per i contributi tutte le misure avviate a decorrere dal 1° febbraio 2020 a condizione che siano assunte in conformità alla normativa nazionale e comunitaria vigente, anche in materia fiscale e contabile. Devono essere effettive e comprovabili, ossia corrispondenti ai documenti attestanti la spesa e ai relativi pagamenti; pertinenti e imputabili con certezza all’intervento finanziato. A tal fine si precisa che i costi stimati dei progetti inclusi non devono riflettere azioni intraprese prima del 1° febbraio 2020.

Gli interventi ammissibili devono essere finalizzati alla realizzazione di progetti e/o all’acquisto di beni/servizi che abbiano come oggetto:

  1. pianificazione tecnico-economico-finanziaria, audit energetici, analisi ambientali iniziali, valutazione dell’impatto ambientale, rilievi e valutazioni finalizzate all’individuazione di criticità, individuazione dei conseguenti interventi per il miglioramento delle prestazioni energetiche
  2. interventi sull’involucro edilizio
  3. interventi di sostituzione / acquisizione di apparecchiature, strumenti, sistemi, dispositivi, software applicativi digitali, nonché strumentazione accessoria per il loro funzionamento, acquisizione di brevetti, licenze e know-how
  4. installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart building) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici.

I beni oggetto di contributo devono mantenere la loro destinazione e non essere alienati per un periodo pari a 5 anni se beni mobili e 10 anni se beni immobili dal collaudo e/o regolare esecuzione di lavori, servizi e forniture. Il mancato rispetto dei suddetti vincoli comporta la revoca del contributo erogato.

Il soggetto che ha presentato la domanda ha dovuto assicurare mediante autodichiarazione l’assolvimento del principio DNSH di “non arrecare un danno significativo”. Sono pertanto escluse dall’ammissibilità le attività connesse ai combustibili fossili; le attività che conseguono proiezioni delle emissioni di gas a effetto serra che non sono inferiori ai pertinenti parametri di riferimento; le attività connesse alle discariche di rifiuti, inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico; le attività in cui lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti può causare danni all’ambiente.

Il contributo è concesso a fondo perduto per investimenti di ammodernamento ovvero miglioramento, finalizzati alla promozione dell’ecoefficienza e riduzione dei consumi energetici nelle sale teatrali e cinematografiche pubbliche e private. Tali infrastutture devono essere utilizzate annualmente a fini culturali connessi alla primaria programmazione di opere teatrali e di opere cinematografiche per almeno l’80 % del tempo o della loro capacità. In caso di domande di contributo presentate dal medesimo soggetto relativi a differenti strutture, i contributi riconosciuti non possono essere superiori, complessivamente, a 6,5 milioni di euro.

I progetti devono prevedere interventi significativi, idonei a generare un tangibile miglioramento dell’ecoefficienza e una riduzione dei consumi energetici nei cinema, volti al conseguimento di un livello più elevato di efficienza energetica. I progetti devono evidenziare in termini quantitativi (es: riduzione classe energetica dell’edificio, minori costi energetici) i benefici previsti. L’intervento ammesso a contributo dovrà essere iniziato entro e non oltre il 31 dicembre 2022 e dovrà essere ultimato, con certificazione della regolare esecuzione/collaudo, al massimo entro il 31 dicembre 2025, pena revoca del contributo.

Criteri di attribuzione del punteggio per la graduatoria

I progetti sono stati analizzati e valutati da una commissione costituita da: Nicola Borrelli, direttore generale cinema e audiovisivo, in qualità di presidente; Francesco Motta, tecnologo ISPRA e. Paolo Iannelli, dirigente Mic. Questi i criteri principali di attribuzione dei punteggi per la graduatoria:

  1. a) STATO DI AVANZAMENTO DELLA PROGETTAZIONE O PROGRAMMAZIONE DELLA SPESA (fino a 25 punti),
  2. b) QUALITÀ TECNICA E CARATTERE INNOVATIVO DEL PROGETTO rispetto all’obiettivo del miglioramento dell’efficienza energetica (FINO A 20 PUNTI)
  3. c) IMPATTO DEL PROGETTO IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI (FINO A 30 PUNTI)
  4. d) SOSTENIBILITÀ/DURABILITÀ DEL PROGETTO ovvero la capacità di sostenersi nel tempo e nelle successive fasi di gestione e attuazione (FINO A 15 PUNTI)
  5. e) VALORE INTRINSECO DELL’IMMOBILE OGGETTO DELL’INTERVENTO (interesse culturale) E/O LIVELLO DI FRUIBILITÀ E ACCESSIBILITÀ (FINO A 10 PUNTI).

(fonte: rielaborazione di cineguru.screenweek sulla base dei dati pubblicati dalla direzione generale spettacolo del Mic)

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