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Una brutta battuta d’arresto

Anche a causa delle nuove norme più restrittive, è stata una settimana molto difficile per il cinema in sala. Vediamo i dati…

Fin da inizio dicembre, ho detto che c’era un obiettivo fondamentale da raggiungere durante queste feste ed era quello di riportare in sala un ampio pubblico generalista. Stiamo parlando degli spettatori che prima andavano al cinema (magari poco, ma ci andavano) e che nel 2021 non lo hanno ancora fatto. Prima dell’arrivo di Spider-Man: No Way Home, erano circa 15 milioni di persone, che anche se con un basso tasso di frequentazione, fanno la differenza tra rendere le sale uno sfruttamento ancora sostenibile per tutta la filiera o invece condannare il settore a un declino (anche rapido, purtroppo) e a chiusure diffuse. Questo pubblico generalista è sempre andato al cinema in maniera massiccia nelle giornate di Natale e Santo Stefano. Questa volta no e questo anche considerando le difficoltà generali del momento e l’improvvisa stretta del governo, che ha imposto mascherine più invasive come le FFP2, oltre che l’impossibilità di consumare fodd & beverage in sala (provvedimento quest’ultimo che dal tre gennaio sarà applicato anche in Francia). Di tutto questo abbiamo parlato anche nel podcast di ieri con Davide Dellacasa, che potete trovare qui.

Partiamo dai dati fondamentali, ossia gli incassi complessivi delle feste, arrivati alla terza settimana del periodo che abbiamo preso in considerazione e che purtroppo fornisce un brutto colpo alle speranze che avevamo solo sette giorni fa, come dimostrano i dati sotto (l’infografica interattiva è qui):

Siamo circa 19 milioni in meno della stagione 2012-2013 che avevamo preso come riferimento e a questo punto è una distanza che non sarà possibile colmare. Sarà comunque fondamentale vedere se riusciremo a reggere in queste ultime due settimane di festa e a dare segnali positivi con le nuove uscite dei prossimi giorni. Va detto anche che ci sono numeri contraddittori: nella giornata del 27 dicembre, per esempio, l’incasso è stato di circa 1,4 milioni, sostanzialmente uguale a quella di Natale (1,5M), quando invece un 27 dicembre feriale dovrebbe perdere almeno un 25-30%.

Sotto trovate invece l’infografica (e qui l’interattiva) relativa all’evoluzione di Spider-Man: No Way Home:

Il film batterà sicuramente nei prossimi giorni sia Avengers: Infinity War (18,7 milioni) che i numeri della trilogia originale, tra cui i 19,2 milioni del primissimo capitolo del 2002. A questo punto, vediamo qualche altro dato che fa capire il problema, partendo dagli incassi del giorno di Natale, anno per anno (qui l’infografica interattiva):

Per fare qualche confronto, a Natale 2019, quando si facevano 5,2 milioni, c’era anche l’esordio di Jumanji: The Next Level, che otteneva un milione, dato che però non era sufficiente per piazzarsi in uno dei primi due posti. Sia nel 2017 che nel 2018 l’incasso era di 4,7 milioni. E non voglio tornare neanche a un’annata come il 2010, in cui si conquistavano 8,4 milioni complessivi a Natale, con Natale in Sudafrica e La banda dei Babbi Natale insieme ottenevano 5 milioni. Va anche detto che, come dimostrano i dati sopra, sono ormai anni (basti guardare il periodo 2017-2019) che le giornate del Natale non sono al livello dei record passati, ma comunque hanno sempre fatto risultati importanti. Ovviamente, nessuno si aspettava i dati del prepandemia, ma era importante non essere troppo lontano da quei numeri (discorso che ho fatto fin dall’inizio e su tutto il periodo delle feste). Anche su Santo Stefano i numeri sono purtroppo simili (qui l’infografica interattiva):

Da questo punto di vista, però, va segnalato che, se andiamo a vedere i dati degli ultimi anni, Santo Stefano faceva normalmente tra il 50 e il 70% in più del giorno di Natale. Questa volta invece l’aumento è stato del 100%, visto che siamo passati da 1,5 milioni a 3 milioni. Prendiamolo come un piccolo segnale positivo (assieme al già citato risultato del 27 dicembre), in attesa che questa settimana arrivino nuovi titoli importanti.

Qui peraltro potete vedere i maggiori incassi dei film nella giornata di Santo Stefano (con 9 posizioni su 10 occupate dai cinepanettoni, trovate la versione interattiva qui):

Va detta comunque una cosa importante: il 2021 era proprio l’anno sbagliato per essere così sfortunati da avere le giornate del weekend che coincidono con i giorni più ricchi (25 e 26 dicembre e 1 gennaio). Stiamo sicuramente parlando di qualche milione di perdita rispetto a date ‘migliori’.

Ora, facciamo un discorso importante. Io penso che sicuramente la confusione generata dalle nuove norme (e dalla paura indotta dai mass media) abbia sicuramente fatto un danno notevole, come purtroppo già capitato più volte da febbraio 2020. Il calo avvenuto alla vigilia di Natale e a Natale è stato importante e significativo per non pensare che sia anche collegato al clima di paura che si respira in questi giorni. Diciamo che per Natale, in condizioni normali (se possiamo usare questo termine, meglio forse ‘senza accelerazioni improvvise’) e studiando i numeri di crescita degli scorsi anni, avremmo dovuto avere una cifra più vicina ai 2,5 milioni che ai 1,5 milioni effettivamente ottenuti.

Ma temo purtroppo che il discorso sia sempre lo stesso che ci stiamo ripetendo da sei mesi: il pubblico va a vedere solo alcuni titoli percepiti come “di forte interesse” (e che magari hanno già un seguito di base, perché legati a saghe/sequel, ma in certi casi il discorso vale anche per un titolo come Zlatan, sicuramente una delle sorprese migliori di questi sei mesi). Per questi titoli, gli spettatori accettano di prendersi il piccolo ‘rischio’ di andare al cinema. Per tanti altri, evidentemente, il pubblico ritiene di poter aspettare l’arrivo del film in salotto.

I risultati del weekend 15-19 dicembre purtroppo sembrano confermarlo, alla luce delle uscite del 23 dicembre. Nel primo caso, abbiamo avuto un film straordinario (Spider-Man: No Sway Home) e un film notevole (House of Gucci). Se però andiamo a vedere i debutti del 23 dicembre, tralasciando per un attimo Sing 2 (che da family comunque più di tanto non incasserà mai in un feriale), tutti insieme Supereroi, West Side Story e Il capo perfetto ottenevano 8.500 presenze (e 55.000 euro circa) quel giorno, in cui Spider-Man incassava ancora 876.719 euro (e circa 120.000 presenze, persone che evidentemente si sentivano tutto sommato tranquille di andare in sala). Ora, abbiamo un film di Steven Spielberg, il regista mondiale di maggiore successo degli ultimi 45 anni; un film di Genovese, il regista italiano di maggiore successo degli ultimi 15 anni; e un film con Javier Bardem (che potremmo tranquillamente considerare l’attore più bravo d’Europa in questo secolo).

E qui affrontiamo uno dei problemi di questa ripartenza: il pubblico adulto e in particolare quello più ‘raffinato’ (almeno nella sua auto-considerazione). E’ un tipo di spettatore che passerà alla storia come quello che si lamenta dei giovani che non vanno più al cinema perché sempre incollati al cellulare. Ma loro al cinema non ci vanno, nonostante chi scrive qualche editoriale su quotidiani prestigiosi per lamentarsi che la gente non va al cinema segnali che nelle sale non vede più i giovani (e tutto perché magari vanno in sale d’essai e nei multiplex dei centri commerciali non ci metterebbero mai piede). Persone che, lo abbiamo visto negli scorsi anni, sono pronte a piangere per la chiusura del proprio cinema di quartiere, dopo che in quella sala non ci andavano da qualche secolo (e sono quindi la causa della chiusura).

Ora, a parte la mia facile ironia su questa tipologia di spettatore, chiediamoci perché questo pubblico adulto in sala non ci va più. Evidentemente lo considera un ‘rischio’ o comunque non è più attirato da questa modalità di passare il tempo libero. Tuttavia, magari quel pubblico continua invece a frequentare bar, ristoranti e palestre (tutti luoghi al chiuso insomma). O magari no e sta chiuso a casa il più possibile, uscendo solo per fare la spesa. Perché fa queste scelte? Lo possiamo recuperare? E’ un pubblico perso? Insomma, quanto ci tiene al cinema questo spettatore, al di là della facile retorica con cui sostiene che è fondamentale per loro? Non c’è dubbio che le nuove condizioni non aiutino e siano un danno grave. Ma non sono disposti a fare dei ‘sacrifici’ (chiamiamoli così, come se avessimo già dimenticato il lockdown) per il cinema in sala?

E parliamo anche del fatto che sembra parzialmente perso anche un certo tipo di pubblico della commedia italiana (questo decisamente meno ‘intellettuale’, ma che ‘grava’ maggiormente sugli incassi), cosa che si avverte particolarmente quando questo genere a Natale e Santo Stefano ottiene un quinto (o anche un decimo) di quanto dovrebbe fare regolarmente. Va detto che, comunque, un titolo come Chi ha incastrato Babbo Natale? ha avuto una crescita importante in quei giorni, a dimostrazione che una piccola fetta di pubblico ‘generalista’ che era abituata ad andare al cinema il 25 e/o il 26 dicembre, ci è effettivamente andata. In questo senso, non solo per quanto riguarda la commedia italiana, ma anche il family, sarà un test fondamentale vedere nei prossimi giorni cosa faranno La befana vien di notte 2 – Le origini, Me contro te il film – Persi nel tempo e Belli ciao. Speriamo bene…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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