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Drive-in e arene estive, ecco come riporteranno il pubblico al cinema

La riapertura delle sale passa da CineDrive e Moviement Village. Come funzioneranno?

Quella dei drive-in è un’immagine lontana, romantica, che associamo all’America degli anni ’50 così come raccontata in molti film nostalgici. Presto però diventerà più che mai attuale, perché la pandemia di Covid-19 ha costretto molti a cercare soluzioni alternative e pensare fuori dagli schemi. Così, nel panorama estivo dei cinema italiani, i drive-in affiancheranno le arene estive in un ideale percorso che condurrà alla riapertura delle sale al chiuso.

Scopri i dati aggiornati del box office italiano, nel terzo giorno dopo la riapertura.

Ne abbiamo parlato con Davide Fontana, titolare del cinema Augustus di Velletri e promotore dell’iniziativa CineDrive, che mette insieme dodici esercenti per una ventina di location in tutto il Lazio, da Velletri a Palestrina, Anzio, Fregene e Tarquinia, con il proposito di “riavvicinarci alle persone e riavvicinare le persone al cinema”. “L’idea mi è venuta dopo venti giorni di lockdown. Ho pensato che il drive-in fosse l’unico modo per vedere film all’aperto sul grande schermo senza la paura del contagio”. Un modo, insomma, per tranquillizzare i potenziali spettatori e convincerli a tornare al cinema senza preoccupazioni, in vista della vera riapertura. Ma c’è di più.

Un’iniziativa degli esercenti

CineDrive si pone come un’iniziativa degli esercenti e per gli esercenti. Come ci spiega Fontana, di drive-in sopravvissuti in Italia ce ne sono già, dalla Lombardia alla Campania. La differenza sta, appunto, nel fatto che CineDrive “lo fanno gli esercenti dei cinema”. Gli standard qualitativi saranno quelli di una sala cinematografica: schermi di 18 metri in aree che contengono fino a 150 automobili, con film proiettati in DCP e non in DVD. Non si tratta, dunque, di allestimenti da “feste di paese”.

Un sentimento condiviso da Pierluca Sforza, membro del direttivo di Anec Lazio e tra i promotori di Moviement Village, iniziativa voluta da, tra gli altri, Anec, Anica, MiBACT e David di Donatello, che invece sta parallelamente puntando sulle arene estive. Le arene saranno circa 250 in tutta Italia: alcune, come a Milano, Bergamo e Cremona, sono già partite, altre si attiveranno entro il 15 luglio. Sforza ci spiega che, in una situazione incerta in cui “chiunque vuole fare cinema, anche i non addetti ai lavori”, il progetto Moviement Village dà “regole ben precise” per aprire un’arena. Come ad esempio, anche in questo caso, proiezioni in DCP, arene gestite solo da esercenti, rispetto delle norme di sicurezza in tema non solo di Covid-19, ma anche di antincendio.

Gli step per la ripartenza

Lo scenario che ci dipinge Fontana è un percorso graduale che, dai drive-in, dovrebbe condurre alla ripartenza delle sale vere e proprie. La partenza di CineDrive è prevista intorno al 15 luglio, anche se Fontana spera che il suo CineDrive a Velletri aprirà i battenti già dal primo luglio. “Per tutto luglio terremo i CineDrive. In agosto, quando farà più caldo, toglieremo le macchine e passeremo alle arene, seguendo tutte le norme sicurezza. E poi speriamo che a inizio settembre si parta bene con i cinema”.

Cambieranno dunque le modalità, ma le location resteranno le stesse. E c’è già chi sta organizzando delle esperienze “ibride”. “A Tarquinia ci saranno posti per le macchine, davanti posti per le persone e dietro postazioni per chi arriverà in motorino o in bicicletta”. Questi ultimi pagheranno un biglietto ridotto e potranno guardare il film ascoltando l’audio tramite cuffie.

Come funzionerà?

L’esperienza dei CineDrive, ma anche quella dei Moviement Village, sarà il più possibile contactless. Nel caso dei primi, i biglietti elettronici potranno essere acquistati online sul sito ufficiale dell’iniziativa (www.cinedrive.it), dove saranno disponibili i biglietti per tutti i drive-in che ne faranno parte. Contestualmente sarà anche possibile acquistare cibi e bevande, forniti da Fun Food Italia. All’arrivo, i clienti potranno entrare mostrando il biglietto con lo smartphone, e recarsi poi al food truck dove un operatore con guanti e mascherina consegnerà loro un box sigillato. “Se servirà”, ci spiega Fontana, “verrà anche misurata la temperatura con i termoscanner”.

Anche nel caso dei Moviement Village i biglietti saranno per lo più elettronici, anche se il cartaceo non potrà essere eliminato del tutto, per favorire chi vorrà comunque pagare alla cassa. “Punteremo il più possibile su prenotazioni online, avremo casse contactless, cercheremo il più possibile di eliminare il cartaceo”, ci assicura Sforza. “Ma qualcosa rimarrà”.

I film

Sì, ma che cosa verrà proiettato? L’assenza di grosse uscite fino a fine luglio non è da sottovalutare. Ma sia CineDrive che Moviement si stanno organizzando per ovviare a questo problema. Il 15 luglio, tanto per cominciare, verrà redistribuito Gli anni più belli di Gabriele Muccino, prima nei CineDrive e nelle arene e poi, più avanti, nelle sale. Fontana prevede, nella programmazione dei CineDrive, “i film di fine 2019 e quelli del 2020, fino a marzo. I film con gli incassi più alti e quelli che sono stati distribuiti in streaming tra aprile e maggio, come Favolacce e Buio. Altre Storie mi ha proposto La volta buona, film con Massimo Ghini e Max Tortora bloccato dal lockdown”.

Sforza aggiunge che, nelle arene di Moviement Village, “una sera a settimana sarà dedicata ai David di Donatello, non solo ai film vincitori, ma anche ai candidati. In alcune arene speriamo anche di riuscire a portare gli attori”. E poi anteprime, ma anche redistribuzione di film come il già citato Gli anni più belli, Volevo nascondermi di Giorgio Diritti e i film italiani usciti in VOD come Un figlio di nome Erasmus. Infine, nelle arene principali verranno messi in scena spettacoli dal vivo, monologhi teatrali interpretati da attori come Edoardo Leo, Alessandro Gassmann e Alessandro Borghi.

Abbiamo inoltre chiesto a Fontana e Sforza se si aspettano di vedere proiettati all’aperto titoli di punta come Onward, il film Pixar previsto per il 22 luglio. Per Sforza sarà difficile: “Le arene che hanno a fianco dei cinema lo potranno fare. In altri casi cercheremo di evitare, perché gli esercenti rischierebbero di farsi concorrenza da soli”. Per Fontana, c’è il rischio che questi titoli vengano ulteriormente rinviati. Ma “se mi daranno certezza che il 22 Onward esce, io il 22 riaprirò il cinema”. Nel caso dei grossi titoli la priorità, dunque, andrà alle sale.

Non solo CineDrive

Nel frattempo, altri si stanno muovendo con iniziative private pensate per far fronte a questa situazione senza precedenti. Vale la pena di citare il multiplex Cineland di Ostia, che ha organizzato quello che, a detta di Davide Fontana, sarà “probabilmente il più grande drive-in d’Europa”. Su un’area di 60 mila metri quadri, verrà realizzato un impianto in grado di ospitare fino a 550 automobili e uno schermo di 30 metri per 15. Una struttura davvero impressionante.

The new normal?

Ci siamo chiesti, e abbiamo chiesto, se questo ritorno ai drive-in potrebbe sopravvivere oltre l’emergenza Covid. Per Fontana, anche se “l’idea ha suscitato tanta curiosità”, la risposta è un deciso no. “Si tratta di uno strumento da utilizzare in previsione dello step successivo, che sono le arene, e dello step finale, che è riaprire i cinema. Una cosa per lavorare e non perdere l’abitudine di stare vicini ai nostri spettatori”. Insomma, niente new normal, solo la strada verso la normalità.

Eppure l’Italia non è il solo Paese ad aver progettato la riapertura dei drive-in. In Gran Bretagna, ad esempio, ci sono alcune iniziative importanti in ballo. Come @TheDriveIn, che, a partire dal 4 luglio (data in cui, stando a Variety, nel Paese riaprirà anche la catena di sale Vue, tra le più grandi d’Europa) e per tredici settimane, attraverserà il Regno Unito in una serie di location. E The Luna Cinema, compagnia che si occupa ormai da dodici anni di organizzare proiezioni speciali all’aperto in location particolarmente suggestive, come l’abbazia di Westminster e la Torre di Londra. In entrambi i casi si tratta di approcci molto diversi rispetto a quello italiano: da un lato uno show itinerante, dall’altro uno piuttosto esclusivo, in cui la “scenografia” conta quanto i film.

Se queste iniziative verranno apprezzate dal pubblico, considerando quell’aura di nostalgia romantica di cui abbiamo già discusso, è così assurdo pensare che potrebbero essere replicate negli anni a venire? Soprattutto considerando che non è detto che dal 2021 si torni a una tranquillità generalizzata. Ma è difficile fare previsioni: nel frattempo è bene concentraci sugli step verso la riapertura. Il resto lo vedremo volta dopo volta.

#CinemaReloaded è un messaggio di ottimismo aperto a tutti per testimoniare, condividere e sostenere le iniziative di rilancio del cinema in sala. Scopri di più e aderisci sul sito Cinemareloaded.it

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