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Cronache del Cinema e dello Streaming #7 – Amazon conquista Verdone ma Netflix Roma

Una settimana ricca di notizie che interessano direttamente anche il nostro paese nelle guerre dello streaming.

Quella che si è appena conclusa è stata una settimana in cui per una volta le notizie sulle guerre dello streaming hanno visto protagonista di primo piano anche il fronte italiano. Intanto martedì mattina Disney ha comunicato di aver anticipato la data di apertura di Disney+ di una settimana in tutta Europa e quindi anche nel nostro paese. Una apertura anticipata, probabilmente per ragioni tattiche, pochi giorni prima della chiusura del primo trimestre del 2020, che sarà anche il secondo quarter di vita della piattaforma negli USA (i risultati del primo saranno annunciati il prossimo 4 febbraio) dove i risultati sembrano essere comunque eccellenti. L’annuncio ha portato anche la conferma dei prezzi dell’abbonamento in Italia: 6,99 Euro al mese con pagamento mensile ma 69,99 Euro totali (e quindi 5,99 al mese) se ci si abbona per un anno. Una forma di sconto tipica di molti servizi online che ha l’obiettivo di combattere il churn rate (che sappiamo essere il problema di tutte le piattaforme SVOD) e che sembra particolarmente convincente di fronte a una library, quella di Disney, sulla qui qualità il pubblico dovrebbe avere pochi dubbi.

Sempre restando in tema churn rate martedì è stata anche la giornata della trimestrale di Netflix che sembra aver arginato, almeno per il momento e nonostante Disney+, il calo degli abbonati negli USA. Dopo il secondo trimestre dello scorso anno che aveva visto un preoccupante arresto della crescita (come risultato netto di cancellazioni e nuovi abbonamenti) il ritmo sembra essersi ristabilito anche se non ai tassi precedenti, mentre continua solida la crescita internazionale (anche se bisognerà guardare a che costo).

Come ho scritto su Linkedin però tra gli annunci fatti da Netflix non mi piace quello relativo alla nuova metrica che utilizzeranno per la viewership. Si passa da una metrica significativa e rilevante, il 70% di un film o di una serie significa davvero che la hai guardata, a una metrica, i “2 minuti”, che nulla dice sul reale successo di un prodotto. Insomma un vanity number utile solo a fare a gara con gli altri player del settore e che tra l’altro è anche poco o per niente significativa di fronte al dilemma degli autori che portano i loro progetti alle piattaforme OTT, altro argomento di cui si è molto discusso in queste settimane (qui un link a pagamento ma se ne parla nel video qui sotto).

Venendo comunque alle notizie importanti per il nostro paese giovedì Amazon ha annunciato una serie di importanti produzioni dedicate al nostro mercato. Tra i progetti annunciati, con protagonisti Carlo Cracco e Tiziano Ferro, spicca Vita da Carlo, con protagonista appunto Carlo Verdone che interpreterà se stesso.

Data questa dichiarazione di grande attenzione per il nostro paese non penso sia un caso che Netflix abbia deciso di farci sapere il giorno dopo, attraverso i social, di aver scelto Roma come base per la propria sede italiana. Era un rumor ormai nell’aria da parecchio tempo e oltre ad essere una buona notizia per Roma, città che stanno un po’ tutti abbandonando (per purtroppo ovvi motivi), penso sinceramente che sia una ottima notizia anche per Netflix, che strizza così l’occhio al cuore di un’industria cui sta portando tante risorse e che qui come altrove è chiave per la sua capacità di consolidare il proprio futuro.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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