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Cinema d’essai, 36,3 milioni di biglietti venduti

Il 37,5% delle presenze registrate nei cinema italiani vengono realizzati dai film d’essai, pari a 36,3 milioni di biglietti venduti. L’esercizio d’essai, malgrado le difficoltà del momento, rimane centrale per i risultati dei film d’autore: sessantadue titoli distribuiti nel periodo dal 1 settembre 2013 al 31 agosto 2014 hanno registrato oltre il 50% delle presenze…

Il 37,5% delle presenze registrate nei cinema italiani vengono realizzati dai film d’essai, pari a 36,3 milioni di biglietti venduti. L’esercizio d’essai, malgrado le difficoltà del momento, rimane centrale per i risultati dei film d’autore: sessantadue titoli distribuiti nel periodo dal 1 settembre 2013 al 31 agosto 2014 hanno registrato oltre il 50% delle presenze negli schermi d’essai, con punte che toccano il 90% per film come Oh Boy – Un caffè a Berlino e In ordine di sparizione e dell’80% per titoli come Still Life, Le Meraviglie e Molière in Bicicletta. Sono questi alcuni dei dati presentati ieri a Mantova al focus “Una scossa al mercato – L’identità dei cinema d’essai e il pubblico di riferimento”, che si è svolto nell’ambito degli Incontri del Cinema d’Essai della FICE. I dati sono stati elaborati da Cinetel che rileva 599 schermi d’essai su un campione totale di 3.235 schermi.

(020914161927)mantova_manifestoNel suo intervento Domenico Dinoia, presidente della FICE che rappresenta 355 sale d’essai per oltre 500 schermi, ha sottolineato l’esigenza di cambiare passo per dare una “scossa” al mercato, cominciando da una più stretta e concreta collaborazione tra esercizio e distribuzione. Per Dinoia bisogna lavorare in particolare sul problema della carenza di uscite nel periodo estivo di cui risentono in particolare proprio le sale d’essai. Altra criticità è quella del meccanismo che attribuisce in automatico la definizione di film d’essai ai film riconosciuti d’interesse culturale che, in diversi casi, non ne avrebbero invece le caratteristiche. Importante anche individuare nuovi criteri per rivedere la classificazione delle sale d’essai. Necessario inoltre per Dinoia garantire risorse adeguate all’esercizio, penalizzato nella ripartizione delle risorse pubbliche rispetto agli altri comparti del cinema, e garantire ai gestori delle sale libertà nell’accesso al prodotto.

Una prima risposta al presidente della FICE è venuta dall’intervento di Nicola Borrelli, direttore generale cinema del MiBACT, che ha condiviso l’esigenza di superare l’automatismo tra film d’interesse culturale e film d’essai che necessita però di un intervento legislativo. Per Borrelli inoltre è necessaria una revisione complessiva degli incentivi alla programmazione destinati alle sale che vanno attualizzati. Il direttore generale ha infine invitato i diversi protagonisti della filiera cinematografica a lavorare insieme per superare definitivamente problemi come quello della stagionalità e della multiprogrammazione.

D’accordo sulla necessità di una revisione della modalità di classificazione dei film d’essai si è detto Andrea Occhipinti, presidente della sezione distributori dell’ANICA, che condivide anche l’esigenza di superare il problema della stagionalità lavorando però non solo sull’offerta, ma anche per cambiare la mentalità del pubblico che, a suo avviso, fa ancora resistenza ad andare al cinema in estate. Sulla collaborazione tra operatori del settore ha puntato l’attenzione Francesca Cima, presidente della sezione produttori dell’ANICA, che ha insistito anche sulla necessità di offrire al pubblico un prodotto diversificato e una comunicazione più efficace, magari pensando anche all’idea di superare il termine “essai” sostituendolo con un termine che identifichi in modo più moderno le sale che fanno questo tipo di programmazione. Di offerta diversificata, in particolare sul fronte della programmazione delle sale, hanno parlato Mario Lorini e Richard Borg, delegati ANEC e ANICA per la Multiprogrammazione, che negli ultimi mesi hanno fatto incontri in diverse regioni con gli esercenti e gli agenti delle case di distribuzione proprio per affrontare questo tema.

Sull’importanza della formazione del pubblico si sono soffermati Giovanni Spagnoletti, presidente dell’AFIC, Associazione Festival Italiani di Cinema, e Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna. Spagnoletti ha annunciato di lavorare ad un progetto, insieme alla FICE, che raccoglierà i migliori film presentati nei festival, che non riescono a trovare una casa di distribuzione, per proporli nelle sale. Farinelli ha definito le sale d’essai una risorsa del Paese, veri e propri centri di produzione culturale, sottolineando il lavoro unico che fanno sul territorio.

 

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