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Tv connesse in Rete: un mercato destinato a raddoppiare entro il 2017

Uno studio Parks Associates rileva la netta crescita delle apparecchiature televisive connesse in Rete e in particolare dei set-top box, le cui vendite sarebbero destinate a raddoppiare entro pochi anni. Alla testa del settore si conferma Roku, pioniere nell’ambito dei player per lo streaming, anche davanti a Apple TV e al nuovissimo Chromecast di Google.

Il web prosegue nella conquista del piccolo schermo. Gli strumenti della misurazione dell’audience hanno già cominciato ad adeguarsi alla nuova realtà, come dimostra l’alleanza con Twitter stretta da Nielsen, agenzia specializzata nel rating dei programmi tv,  o il fatto che la stessa società abbia di recente deciso di inserire all’interno delle proprie rilevazioni anche le cosiddette “case Zero-TV”,   vale a dire gli utenti, in prevalenza giovani e senza conviventi, che usufruiscono della programmazione dei broadcaster tradizionali solo attraverso Internet, con dispositivi e tecnologie escluse dalle vecchie statistiche. A confermare il trend si aggiunge ora anche uno studio indipendente della Parks Associates, che scandagliando 10 mila nuclei familiari USA ha rilevato una netta crescita delle apparecchiature televisive connesse in Rete, in particolare di quelle che vi accedono attraverso appositi set-top box.

roku

Secondo questo studio, infatti, i decoder digitali rappresentano un comparto particolarmente rilevante, la cui penetrazione è più che raddoppiata rispetto al 2011, arrivando a riguardare il 14% delle famiglie americane. Un successo che sarebbe dovuto soprattutto al prezzo competitivo rispetto a quello comportato da un eventuale aggiornamento della propria dotazione tecnologica con dispositivi quali televisori 4K, o nuove console per videogame.

Le previsioni di crescita per questo mercato sono ancora più rosee: Parks sostiene che entro il 2017 le vendite di set-top box raggiungeranno i 330 milioni di unità, cioè più del doppio di quanto atteso per il 2013. Attualmente il leader di questo segmento è Roku, nota marca di device per lo streaming di contenuti audiovisivi verso le tv tradizionali, comparso nelle case americane nel 2007 e ora presente in 5 milioni di esemplari, anche davanti a forti competitor quali Apple TV. Roku, in particolare, è presente nel 37% dei nuclei domestici, il set-top box di Cupertino è stato invece acquistato dal 24% delle famiglie. Essendo riferita al primo trimestre 2013, la ricerca non tiene conto del nuovo dispositivo targato Google, Chromecast, lanciato nel corso dell’estate al costo di 38 dollari e nuovo potenziale front-runner del settore.

Roku, da parte sua, è stato tra i primi marchi ad aggredire il mercato con un’offerta inizialmente incentrata sul video on demand di operatori quali Netflix, ma continua a dimostrarsi tra i player più attivi. Lo dimostrano tra l’altro i nuovi accordi sui contenuti annunciati all’ultimo CES, così come il recentissimo  sbarco sulla piattaforma di Redbox Instant, nuovo fornitore di SVOD (subscriprion video on demand) nato dall’alleanza tra il colosso delle TLC Verizon e Redbox, noto marchio statunitense di distributori automatici per il noleggio di DVD e Blu-ray.

 

Fonte: FastCompany

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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