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Many Worlds: il film che cambia a seconda delle reazioni fisiche degli spettatori

Oltre il 4D e l’interattività. Dall’Università di Plymouth, arriva un cortometraggio che traduce in svolte narrative e in una diversa colonna sonora la risposta fisica del pubblico a ciò che vede sullo schermo.

Sin dagli albori della settima arte, diversi scienziati e studiosi si sono occupati di indagare il rapporto tra il cinema e la mente dello spettatore, ovvero il modo in cui le immagini che passano sullo schermo influenzano fisicamente chi le guarda e su come tale processo incida a sua volta sulla percezione del film. Adesso, più di un secolo di teorie potrebbe trovare infine un risvolto pratico in un esperimento a dir poco insolito, racchiuso in un cortometraggio di appena quindici minuti intitolato Many Worlds. A realizzarlo Alexis Kirke, musicista e film maker specializzato nello sperimentare le possibili applicazioni della tecnologia nel campo delle arti, che ha diretto un breve film di tensione con quattro possibili sviluppi e finali, volto a sfruttare le reazioni del pubblico per decidere in tempo reale l’evoluzione del plot sullo schermo.

Il funzionamento in realtà sembra piuttosto semplice: al momento della proiezione del corto, quattro spettatori devono essere equipaggiati con sensori non troppo invasivi, capaci di misurare alcuni indicatori biologici come la tensione muscolare, le onde cerebrali e la cosiddetta conducibilità della pelle. Il mix di impulsi registrati viene dunque processato attraverso algoritmi in grado di tradurre queste reazioni fisiche in determinate svolte nella trama e nella colonna sonora, con l’intento di rimontare il film a seconda dei gusti del pubblico, senza tuttavia che si arrivi a una vera e propria scelta cosciente. Un esperimento volto a superare dunque di gran lunga il 4D o i percorsi a bivi sempre più facili da realizzare anche nell’ambito audiovisivo, per esplorare direttamente uno dei meccanismi più misteriosi della settima arte, cioè la sua interazione con la psiche dello spettatore. La trama scelta per farlo, ha anche un sapore di thriller e fantascienza: i percorsi consentiti dalla sceneggiatura a più finali di Kirke, fanno difatti capo alla storia di tre studenti impegnati in un delicato e pericolosissimo esperimento domestico di fisica quantistica, basato sull’indagine della natura stessa della realtà.

Sci-fi o vera evoluzione del mezzo cinematografico? Lo si scoprirà probabilmente questo weekend, quando il corto sarà presentato al Peninsula Arts Contemporary Music Festival organizzato dall’Università di Plymouth, nell’ambito di cui  il film di Kirke è stato anche prodotto e diretto.

 

Fonte: BBC, Many Worlds

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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