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Kim Dotcom lancia Mega e provoca Hollywood: piratare film è giusto, in mancanza di alternative

A un anno dalla chiusura, Megaupload rinasce con Mega, e promette maggiore privacy agli utenti così come piena conformità alle leggi. Ma il suo creatore non esita a sostenere il carattere obsoleto del business model seguito da Hollywood, che “spinge alla pirateria”.

Lo aveva promesso e lo ha realizzato: a un anno esatto dal blitz che portò alla chiusura di Megaupload e Megavideo, il guru del file sharing Kim Dotcom (Kim Schmitz) ha dato vita a un nuovo portale che sostituirà i precedenti, ma stavolta – assicura – sotto l’egida della legalità. Il sito  si chiama semplicemente Mega, è raggiungibile all’indirizzo neozelandese Mega.co.nz e, stando a quanto riferito dallo stesso Dotcom via Twitter, avrebbe già raggiunto i 250 mila utenti a poche ore dall’apertura.

 

L’intenzione sembra a tutti gli effetti quella di presentarsi come un servizio di storage non dissimile da quello fornito da competitor quali Dropbox e Boxnet, che non sono mai andati incontro allo stesso tipo di vicissitudini legali di Megaupload. Ma non è tutto: la grande innovazione assicurata dal nuovo Mega, secondo il suo creatore, consiste in un sistema di “on-the-fly encryption” che garantirà agli utenti la completa privacy sui contenuti caricati e scambiati online, decodificabili solo attraverso una chiave di cui non saranno in possesso neppure i gestori del servizio.

I pilastri del nuovo sito dovrebbero perciò essere la responsabilità dei contenuti spostata direttamente sugli utenti, ma anche la garanzia di eliminazione dei materiali in caso di eventuali richieste da parte dei detentori del copyright. A chiarirlo è stato Dotcom in un’intervista a The Wall Street Journal, in cui si è scagliato idealmente anche contro la pirateria:

“La pedopornografia costituisce un motivo di preoccupazione, ma come succedeva con Megaupload, queste violazioni possono essere segnalate e i contenuti rimossi. Chiunque riscontri un abuso può contattarci e chiederci di togliere tali contenuti. Assicuriamo la nostra piena adesione alle norme e l’assistenza al lavoro delle autorità” – ha dichiarato, continuando – “Penso che la pirateria sia sbagliata, ad esempio, per la musica. Ora si possono trovare canzoni a 99 centesimi con tanto di anteprime per decidere se si vogliono acquistare o meno. Scaricarle gratis solleva qualche questione etica”.

Una critica aperta, invece, è rivolta al cinema e al business model difeso dalle major hollywoodiane:

“Il loro modello spinge le persone verso la pirateria. Non danno subito il prodotto ai consumatori e loro pensano sia assurdo, quindi lo vanno a prendere da qualche altra parte. Per quanto riguarda i film piratati, credo che l’errore che vada corretto sia quello compiuto dai detentori del copyright, non quello degli utenti di Internet”.

Dotcom non esclude che la pirateria possa essere combattuta tramite un nuovo sistema di distribuzione:

 “Pensate cosa potrebbe fare Hollywood con un business online dove tutti i suoi contenuti fossero disponibili per chiunque nel mondo a un costo equo. Diventerebbero società più quotate di Google […] Nel momento in cui verrà fatto, anche se il prezzo si abbatterà notevolmente, saranno immediatamente monetizzati tutti quegli utenti che adesso scaricano gratis in Rete”.

Il responsabile di Mega si è spinto fino a rivolgersi direttamente alla MPAA (Motion Picture Association of America) con un tweet in cui invitava l’associazione al dialogo sulla nuova piattaforma. La risposta è stata però apertamente diffidente:

“Stiamo ancora analizzando il funzionamento del servizio, ma sappiamo che Kim Dotcom ha costruito la propria carriera e la sua fortuna sul furto del lavoro creativo” – è la dichiarazione rilasciata dalla MPAA, che ha anche aggiunto – “ci riserviamo di esprimere il nostro giudizio definitivo dopo uno sguardo più approfondito, ma dati i precedenti di Kim Dotcom nel danneggiare l’esperienza dei consumatori sostenendo la diffusione di contenuti illegali, potete ritenerci scettici”.

 

 

 

Fonte: The Hollywood Reporter, The Wall Street Journal, The Wrap

 

 

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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