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Il decreto Liberalizzazioni abolirà il monopolio SIAE?

C’è grande fermento sul web nelle ultime ore a causa della pubblicazione da parte di alcuni siti, tra cui Repubblica.it, della bozza del Decreto sulle Liberalizzazioni. Si tratta di un decreto legge di 44 articoli che affrontano temi molti diversi tra loro e altrettanto cruciali, come banche, taxi, farmacie, assicurazioni, professionisti e molti altri. Un passo…

C’è grande fermento sul web nelle ultime ore a causa della pubblicazione da parte di alcuni siti, tra cui Repubblica.it, della bozza del Decreto sulle Liberalizzazioni. Si tratta di un decreto legge di 44 articoli che affrontano temi molti diversi tra loro e altrettanto cruciali, come banche, taxi, farmacie, assicurazioni, professionisti e molti altri.

Un passo della bozza è particolarmente interessante ai nostri occhi:

L’attività di amministrazione e intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore di cui alla legge 22 aprile 1941, n.633, in qualunque forma attuata, è libera“.

La sua approvazione definitiva potrebbe comportare la fine dell’esclusività nella gestione economica del diritto economico d’autore da parte della SIAE dopo 130 anni di attività. L’articolo 180 infatti ha sempre affermato che:

“L’attività di intermediario, comunque attuata, sotto ogni forma diretta o indiretta di intervento, mediazione, mandato, rappresentanza ed anche di cessione per l’esercizio dei diritti di rappresentazione, di esecuzione, di recitazione, di radiodiffusione ivi compresa la comunicazione al pubblico via satellite e di riproduzione meccanica e cinematografica di opere tutelate, è riservata in via esclusiva alla Società italiana degli autori ed editori (SIAE).”

Il tutto sta avvenendo in contemporanea con il commissariamento della SIAE, a cui viene contestato un debito che pare nell’ordine degli 800 milioni di euro. Gian Luigi Rondi, commissario speciale per il Governo, ha così commentato:

Non spetta certo al Commissario Straordinario, nominato dal Governo, commentare le proposte parlamentari. La valutazione e’ del Governo. La risposta spetta certamente alla nostra base associativa che, tra pochi mesi, all’esito dell’approvazione del nuovo Statuto – su cui con i sub commissari stiamo lavorando – ricostituira’ democraticamente gli ordinari organi sociali. 

Devo comunque ricordare che da sempre, grazie al patrimonio di conoscenza dei suoi dipendenti e dei suoi agenti mandatari, la nostra Societa’ e’ la migliore, a livello internazionale, in termini di raccolta sul territorio del diritto d’autore, nell’interesse degli autori e delle imprese culturali, e che una pluralita’ di soggetti non significa determinare meccanicamente un miglioramento della qualita’ dei servizi. Noi stiamo anche e soprattutto lavorando, con gli interventi messi in atto dal direttore generale, al perseguimento dell’equilibrio strutturale del bilancio, con provvedimenti che, purtroppo, richiedono sacrifici a tutte le componenti (dipendenti, dirigenti,mandatari, associati).

La SIAE e’ da 130 anni la casa degli autori e da 85 anche quella degli editori. E’ anche la mia casa visto che da molti anni sono iscritto alla SIAE. Siamo certi che questi sacrifici sono necessari, cosi come quelli che il Governo sta chiedendo ai cittadini, per mettere in sicurezza la nostra casa.

Quando ci sarà un equilibrio economico strutturale, monopolio o meno, tutti avranno comunque interesse a stare in questa che è e resterà la casa di chi crea e produce cultura’‘.

Il dubbio però rimane: la SIAE perderà realmente il monopolio nella gestione economica del diritto economico d’autore? 

Fonti: Repubblica, Asca

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